Nakba (ar. «la catastrofe»)
Nakba
(ar. «la catastrofe») Nome con cui si indica, nella storiografia araba contemporanea, l’esodo forzato di ca. 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele [...] , sancito dalla risoluzione 194 delle Nazioni unite, mentre i profughi venivano sistemati in campi gestiti dai Paesi arabi ospitanti e dalle organizzazioni internazionali. Nella Conferenza di Losanna (1949), Israele propose il rientro di 100.000 ...
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´l Dinastia di regoli del Sīgistān che si distinsero specialmente nel sostenere la resistenza indigena alla conquista araba musulmana del loro paese (secc. 7º-8º d. C.). ...
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Re del Ḥigiāz (Mecca 1879 - Baghdād 1935), figlio dello sceriffo della Mecca al-Ḥusain. Cooperò alla rivolta araba contro i Turchi (1916-18), e salì al trono nel 1924, all'abdicazione del padre, ma fu [...] costretto poco dopo, per l'occupazione wahhabita del Ḥigiāz, a lasciare il trono e il paese ...
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Figlio (Iesi 1194 - Castel Fiorentino, presso San Severo, Puglia, 1250) dell'imperatore Enrico VI e di Costanza d'Altavilla, fu posto, dopo la morte del padre e poi della madre, nel 1198, in seguito alle [...] si attribuiscono 4 canzoni); diede impulso alla cultura, realizzando l'incontro fra tre civiltà, la latina, la greca e l'araba, promuovendo versioni di opere ignote ai latini (alla sua corte lavorò Michele Scoto; nel 1230-32 fu Federico II a inviare ...
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Re di Giordania (Mecca 1882 - Gerusalemme 1951). Secondogenito del re Ḥusain del Ḥigiāz, prese parte col padre alla rivolta araba antiottomana del 1916. Nel 1923 fu riconosciuto emiro di Transgiordania [...] di stretta intesa con la Gran Bretagna che gli alienò progressivamente i settori nazionalisti del paese, anche se nel 1948 impegnò la legione araba nella prima guerra contro Israele. Perì vittima di un attentato per mano di un palestinese. ...
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Uomo politico siriano (Ḥama 1910 - Parigi 1989). Le sue prime vicende politiche sono poco note; promotore (1947) del Partito della rinascita araba (al-Ba῾th), dopo una breve esperienza di governo è rimasto [...] evoluzione interna del suo paese, vivendo per lo più a Baghdād. Tra le sue opere più note sono Sulla politica araba (1948) e Verso la rinascita araba (1953), nelle quali è sostanzialmente un compendio di idee nazionalistiche e socialiste europee. ...
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Zaghawa
Regno del Sahara occid., tra gli odd. Ciad, Camerun, Nigeria, Niger e Libia. Sorto secondo la tradizione araba sul finire del 9° sec. dal mitico re (mai) Saif, eponimo della dinastia saifawa. [...] Islamizzatosi nell’11° sec., raggiunse il suo massimo splendore nei secc. 12° e 13° per poi essere scosso da un frazionamento interno che nel 14° sec. spostò il centro del potere a Njimi nel Bornu ...
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Wingate, Orde Charles
Ufficiale d’artiglieria britannico (Naini Tal, India, 1903-Birmania, od. Myanmar, 1944). Esperto della lingua araba, prestò servizio nel Sudan anglo-egiziano (1928-33) e nel servizio [...] segreto militare in Palestina (1936). Guidò la Gideon force: truppe etiopico-sudanesi-britanniche addestrate alla guerriglia (1941) che, insieme ai patrioti etiopici, liberarono Addis Abeba. Fu poi inviato ...
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Poitiers, battàglia di Battaglia combattuta nella pianura tra Poitiers e Tours (Francia occid.), nel 732, all'epoca dell'invasione araba della Spagna. La vittoria dell'esercito di Carlo Martello sugli [...] arabi segnò l'arresto dell'avanzata di questi ultimi in Europa e l'assestarsi dei loro confini entro la Penisola Iberica. ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...