La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Il primo periodo dell'astronomia islamica
Régis Morelon
Il primo periodo dell'astronomia islamica
Le fonti dell'astronomia araba
La [...] tuttavia un'influenza non trascurabile nelle compilazioni di tavole astronomiche effettuate nell'Occidente musulmano (al-Andalus e Maghreb).
Le fonti greche dell'astronomia araba
In questo campo ci troviamo di fronte a due tipi di fonti. Da un lato ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Geografia matematica e cartografia
Edward S. Kennedy
Geografia matematica e cartografia
Lo storico delle scienze esatte dell'Islam [...] 1892-93) che ha stabilito che 56 più 2/3 di miglia arabe equivalgono a 111,8 km per grado, valore incredibilmente prossimo a il Polo Sud celeste.
Verso il 1050, comunque, l'andaluso al-Zarqālluh (Azarquiel) inventò un tipo di astrolabio chiamato al ...
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ASTROLABIO
F. Noci
Strumento, generalmente realizzato in metallo (bronzo, rame o ottone), che permette di misurare l'altezza delle stelle, della luna o del sole sull'orizzonte e di determinare relazioni [...] tagliava secondo la linea solstiziale Cancro-Capricorno. Poco dopo un altro andaluso, al-Zarqālī (Azarquiel) realizzò un tipo di a. formato da una sola lamina (arabo al-ṣafīḥah), che presentava sulla stessa superficie le due proiezioni stereografiche ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia nell'Islam occidentale
Julio Samsó
Juan Vernet Ginés
L'astronomia nell'Islam occidentale
L'Andalus e il Maghreb
di [...] ‒ che senza dubbio fu presente anche nel Maghreb e costituì la prima caratteristica distintiva dell'astronomia andalusa ‒ e supporre che essa coesistesse con una tradizione araba di astronomia popolare. La metà del IX sec. fu segnata da un periodo di ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Le critiche a Tolomeo
George A. Saliba
Le critiche a Tolomeo
La tradizione astronomica greca che fu assorbita in quella araba provocò, [...] possediamo tutti i dettagli sulla traduzione di questo testo in arabo: di essa non conosciamo neppure la data, né se vi che egli sosteneva in quegli stessi lavori. Un astronomo andaluso, ancora non identificato, ha lasciato addirittura un trattato, ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Le origini dell'astronomia arabo-islamica
David Pingree
Miquel Forcada
Jean-François Oudet
Régis Morelon
Le origini dell'astronomia [...] (m. 231/846); Ibn al-Sikkīt (m. 244/858). Comunque il più antico trattato di astronomia popolare araba che ci è giunto fu scritto da un giureconsulto (faqīh) andaluso, ῾Abd al-Malik ibn Ḥabīb (m. 238/853), che nella sua Risāla fī ma῾rifat al-nuǧūm ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia araba nella tradizione medievale latina
Henri Hugonnard-Roche
L'astronomia araba nella tradizione medievale latina
Prima [...] di nutrire una grande ammirazione per l'opera dell'astronomo andaluso al-Zarqālluh (noto anche come Ibn al-Zarqālī, m. latina, grazie all'immenso sforzo di traduzione dei testi arabi, acquista slancio. I testi tradotti aprono un nuovo campo ...
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Civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia e la tradizione classica della scienza ottomana
Ekmeleddin Ihsanoglu
L'astronomia e la tradizione classica della scienza [...] scienza medica] per coloro che la ignorano) del famoso medico andaluso Abū ᾽l-Qāsim al-Zahrāwī (m. 1013). L'influenza che ne attestano la diffusione. Egli fu anche autore di due testi in arabo, la Risāla fī 'l-῾amal bi 'l-rub῾ al-muǧayyab (Epistola ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Traduzioni e sviluppi ebraici
Y. Tzvi Langermann
Traduzioni e sviluppi ebraici
La tradizione filosofica che si sviluppò nelle comunità [...] rivedute, che sembrano essere di mano dello stesso autore. Prima di lasciare l'Andalus per l'Europa cristiana, Ibn ῾Ezrā᾽ aveva studiato approfonditamente l'astronomia araba e, anche se le sue fonti devono ancora essere identificate, è ragionevole ...
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navarrino
agg. e s. m. (f. -a). – Della Navarra (v. la voce prec.); come sost.: abitante, originario, nativo della Navarra. Razza n., razza di cavalli, da sella e da tiro leggero, ottenuta a Tarbes (Pirenei) dall’incrocio di cavalli arabi...