ORIENTALISMO
Michelangelo GUIDI
Mario GIORDANI
Antonino PAGLIARO
Ettore ROSSI
Giovanni VACCA
. È il complesso degli studi, condotti con uso diretto delle fonti indigene, sulle lingue, letterature, [...] e R. A. Nicholson. L'Olanda ha una splendida tradizione di studî arabi, che nel sec. XIX e nel XX è stata continuata dal Dozy ( deux inscr. cunéiformes, Parigi 1836) e il carattere dialettale del persiano delle iscrizioni. Si ebbero in seguito altre ...
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TOPONOMASTICA (nome formato, secondo l'esempio di γραμματική e simili, dall'agg. ὀνομαστικός, composto con τοπός, "luogo" fr. toponymie; ted. Ortsnamenkunde; ingl. toponymics)
Pietro SKOK
Dante OLIVIERI
È [...] per ciò che riguarda la grafia dei nomi locali dialettali.
Bibl.: L'interesse per il significato dei nomi it., VIII, pp. 237-40; id., Atti Acc. sc. Torino, 1901-02; sui nomi arabi di Sicilia v. G. De Gregorio, Studi glott. it., V, p. 108; VII, ...
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PAPIROLOGIA
Medea NORSA
Giorgio LEVI DELLA VIDA
. Questo vocabolo, sorto da poco più di trent'anni, è usato impropriamente a indicare la più recente tra le discipline ausiliari dell'antichità classica, [...] ignorando di che si trattasse, ne comprò uno solo; gli Arabi, a quanto fu riferito (e pochi lo credono) avrebbero bruciato che per il contenuto, è difficile anche per la mistione dialettale, e la pubblicazione del Petrettini, professore a Padova, ha ...
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NEOLATINE, LINGUE
Carlo Tagliavini
Le lingue neolatine o romanze sono quelle che continuano direttamente il latino, cui la forza di espansione politica e militare di Roma diede la possibilità di estendersi [...] si trova anche nel rom. scroafă, dimostra che questo elemento dialettale (già attestato presso Aulo Gellio) viveva nel latino già all col suo a (dal protogerm. ē; cfr. got. e).
Gli Arabi che entrarono in Spagna già nel sec. VIII e vi rimasero fino ...
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RIF (ar-Rif; A. T., 43)
Augustin BERNARD
Francesco BEGUINOT
Questo nome, che significa "margine, riva", è usato per indicare le tende che formano l'orlo esteriore d'un accampamento e sono, quindi, le [...] sub-desertica è espressa dal nome indigeno di Garet (cfr. arabo ghārah, grotta).
Una linea di vulcani recentissimi, terziarî e stato dagli studiosi europei riconnesso col grande gruppo dialettale della Zenātiyyah, della lingua, cioè, originaria delle ...
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MESA (Mēsha‛)
Giorgio Levi Della Vida
Re di Moab, del quale la Bibbia (II [IV] Re, III, 4, 27) ricorda le guerre condotte contro il regno d'Israele. Dopo la sua ribellione alla supremazia israelita, [...] è tanto simile all'ebraico da costituirne appena una varietà dialettale: uniche differenze notevoli la desinenza del plurale che è regolarmente con infissione di t dopo la 1ª radicale, come in arabo e (peraltro finora con un solo esempio) in fenicio. ...
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PIASTRA
Giuseppe CASTELLANI
Ettore ROSSI
. Dal significato proprio di lastra di metallo questa voce venne trasferita a indicare le monete d'argento e anche quelle d'oro di grandi dimensioni. Nel [...] piastra (qirsh) resta come sottomultiplo del tallero (riyāl) arabo. A Tripoli di Libia, dopo la conquista italiana, è scomparso con la moneta turca anche il computo in piastre (pron. dialettale ghersh, plur. ghurūsh).
In Egitto la lira egiziana, che ...
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SCERIFFO
Carlo Alfonso Nallino
. Nel mondo musulmano l'arabo sharīf (nobile), in senso tecnico, designa chi discende da Maometto attraverso sua figlia Fāṭimah e il costei marito ‛Alī; il plurale è ashrāf [...] o shurafā', onde, attraverso la pronunzia dialettale shurfā dell'Africa settentrionale lo sciorfa e chorfa dell'uso ufficiale rispettivamente italiano e francese. Gli sceriffi si dividono in Ḥasanidi e Ḥusainidi, secondo che presumono discendere da ...
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HUART, Clément
Francesco Gabrieli
Orientalista, nato a Parigi il 15 febbraio 1854, morto ivi nel 1926. Fu dapprima nella carriera consolare, e dal 1898 professore di persiano nella Ècole des langues [...] principalmente dedicati al persiano e all'arabo: pubblicò testi, come Les Quatrains de Bābā Tāhir ‛Uryān en pehlevi-musulman (sic), in Journal Asiatique, 1885 (si tratta di quartine in neopersiano dialettale), l'enciclopedia storico-religiosa Kitāb ...
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GEBEL o Giabal (trascr. fr. djebel; ingl. Jabal o Jebel; ted. Dschebel)
Carlo Alfonso Nallino
Vocabolo arabo che significa monte isolato oppure gruppo o catena di monti o anche altipiano; frequentissimo [...] , Arabia, Palestina, Siria e Mesopotamia. Ne rimangono tracce anche nell'Europa meridionale, dovute a dominio musulmano nel Medioevo; p. es. in Spagna, Gibilterra (Gebel Tāriq "la montagna del generale Tāriq"), in Sicilia Mongibello (nome dialettale ...
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qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...
casba
(o kasba) s. f. [forma italianizz. dell’arabo qaṣba «fortezza», che è la pronuncia dialettale dell’arabo class. qaṣaba; sono adottate talvolta anche le grafie francesi qasbah e kasbah]. – In generale, la parte interna di una città, o...