Vocabolo arabo che significa "occhio" e "sorgente". Nel primo senso entra come componente di alcuni nomi onorifici (laqab) di persona usati in Persia: ‛Ain ud-Dawlah "l'occhio della dinastia" (o "dello [...] ‛Aintāb, in territorio turco a nord di Aleppo. Nei dialetti arabi del Marocco e del Sahara occidentale il vocabolo è anche pronunziato " (che è nome di persona). Il plurale è ‛uyūn (dialettalmente anche ‛ayūn), p. es. le famose 'Ayūn Mūsà "sorgenti ...
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. Elemento iniziale di molti nomi di persona arabi ed ebrei in traduzioni medievali spagnuole e latine (fatte in Spagna) di libri e documenti arabi e giudaici; è la pronunzia ebreo-spagnuola della parola [...] spagnuoli, a partire dalla metà del sec. XIX, hanno voluto risuscitare la vecchia forma arabadialettale Aben, applicandola anche ai personaggi dell'Africa settentrionale e d'Asia, e dapprima scrivendola separata dal nome seguente, ma poi, in ...
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FAQĪH - Al plurale fāqahā'; è vocabolo arabo penetrato in tutte le lingue dei popoli musulmani per designare colui che si occupa dello studio del fiqh, ossia del diritto canonico musulmano, comprendente [...] il vocabolo con "legales"). Presso gli Sciiti persiani i fuqahā' di grande autorità sono chiamati muǵtahid. In Egitto la forma dialettale fiqī (al plurale sempre fuqahā') è degenerata a indicare il maestro di scuole rudimentali ove s'insegna solo a ...
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Vocabolo arabo significante "figli" (senza distinzione di sesso), plur. di walad; indica tutti i discendenti d'una determinata persona e quindi nell'età moderna (ma non nella medievale), seguito dal nome [...] proprio del presunto capostipite, serve a formare la denominazione di moltissime tribù di lingua araba. Nell'Africa settentrionale ad ovest dell'Egitto la pronunzia dialettale è per lo più Ūlād (Ouled dell'uso francese algerino); nella Libia italiana ...
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Parola araba che significa "pozzo profondo" ed entra quindi nella composizione di molti nomi geografici in tutta l'Africa settentrionale e nelle parti dell'Asia ove si parli arabo. Nella composizione di [...] abyār, in Algeria e Marocco byār; quindi la località El Biar presso Algeri (el-Byār) significa "i pozzi". Il diminutivo dialettale è buweirah, al plur. buweirāt; la località el-Ubberát, nel territorio dei Tarhūnah nella Tripolitania, ha il nome dalla ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] Cerulli, Il Libro della Scala e la questione delle fonti arabo-spagnole della Divina Commedia, Città del Vaticano 1949; G. Levi e metrici: si vedano: A. Schiaffini, Note sul colorito dialettale della Divina Commedia, in Studi danteschi, XIII (1928), ...
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Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo
Mari D'Agostino
In questo saggio si guarda all’Italia prendendo in esame il rapporto fra i parlanti, le comunità concrete in cui essi vivono, con particolare [...] contatti anche con l’italiano (nella varietà standard 74,2% e dialettale 15,5%) e in proporzioni decisamente assai più contenute con il il repertorio della comunità tunisina è prevalentemente costituito dall’arabo al-fusha (di cui si ha spesso una ...
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Le minoranze linguistiche
Tullio Telmon
Teoria e pratica della minoranza linguistica
Il fatto stesso che la parola minoranza sia costruita sul comparativo ‘minore’ le conferisce un ineliminabile alone [...] sarebbero allora ben più numerosi i parlanti qualche dialetto arabo o latino-americano, o shwaili.
A commento finale sembra illusoria: non è il sardo «inteso come insieme di varietà dialettali» quello che a quanto pare si cerca di diffondere e di ...
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L’inclusione dell’onomastica (ovvero l’insieme dei nomi propri di un sistema linguistico e, al contempo, la scienza specialistica che se ne occupa) all’interno di un volume nel quale si parla di identità [...] attuale, con passaggio da -n- a -l-, proprio dai documenti arabi (Balarm; Pellegrini 1990, pp. 295-96).
Lo strato bizantino (7 , come Snaidero in Friuli, dove è entrata come voce dialettale a indicare il «sarto viaggiante», spesso di origine austriaca ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] : erano i vinti che assorbivano per proprio conto elementi arabi, a partire dall’alfabeto.
Anche se un simile meccanismo hanno alterato i caratteri originari, l’albanese presenta varietà dialettali distinte in ghego e tosco, usate rispettivamente a ...
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qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...
casba
(o kasba) s. f. [forma italianizz. dell’arabo qaṣba «fortezza», che è la pronuncia dialettale dell’arabo class. qaṣaba; sono adottate talvolta anche le grafie francesi qasbah e kasbah]. – In generale, la parte interna di una città, o...