Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] classi più elevate di Roma, e quindi aliena da forme dialettali, rustiche e plebee. Si venne così fissando una lingua Fiore, e fu di fondamentale importanza come ponte tra la cultura greco-araba e l’Occidente.
Il 12° sec. nel suo insieme rappresenta ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] ’inizio del 12° sec. e non rivela un particolare fondo dialettale, ma un carattere eclettico aperto anche a influssi francesi. Ebbe con un tipo di componimento della lirica araba, lo zagial, in arabo-andaluso volgare, che presenta un numero variabile ...
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(o Àben-, Àvin- o Avi-) Forma dialettale propria degli Arabi di Spagna per l’arabo ibn «figlio»; costituisce l’elemento iniziale di nomi di persona arabi ed ebrei, trasmessici da traduzioni medievali, [...] spagnole e latine, di libri e documenti arabi e giudaici. ...
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HUART, Clément
Francesco Gabrieli
Orientalista, nato a Parigi il 15 febbraio 1854, morto ivi nel 1926. Fu dapprima nella carriera consolare, e dal 1898 professore di persiano nella Ècole des langues [...] principalmente dedicati al persiano e all'arabo: pubblicò testi, come Les Quatrains de Bābā Tāhir ‛Uryān en pehlevi-musulman (sic), in Journal Asiatique, 1885 (si tratta di quartine in neopersiano dialettale), l'enciclopedia storico-religiosa Kitāb ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] come articolo. Viceversa il greco πανδοχεῖον ha dato attraverso l'arabo l'italiano fondaco (attestato in latino già nel sec. XII e irradiato probabilmente da Amalfi).
L'Italia dialettale. La nota affermazione di Giuseppe Vidossi secondo cui nel ...
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LINGUE, REGNO DI SICILIA
MMarcello Barbato
Ricostruire un quadro dei dialetti del Regno in età fridericiana risulta altamente problematico, non solo per i limiti della documentazione, ma anche perché [...] alti di volta in volta poteva essere il latino, il greco, l'arabo e l'ebraico. Tra varietà alta e varietà bassa non c'era Orientale", 47, 1951, pp. 1-34; G. Vidossi, L'Italia dialettale fino a Dante, in Le Origini. Testi latini, italiani, provenzali e ...
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LINGUE, REGNO DI GERUSALEMME
LLaura Minervini
La situazione linguistica del Regno di Gerusalemme non si può isolare da quella degli altri stati crociati, cioè, all'epoca di Federico II, il Regno di [...] caratterizzata all'interno della compagine dialettale oitanica. Tale caratterizzazione ‒ sensibile 231-301; L. Petrucci, Il volgare nei carteggi tra Pisa e i paesi arabi, in Studi offerti a Luigi Blasucci dai colleghi e dagli allievi pisani, a ...
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qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...
casba
(o kasba) s. f. [forma italianizz. dell’arabo qaṣba «fortezza», che è la pronuncia dialettale dell’arabo class. qaṣaba; sono adottate talvolta anche le grafie francesi qasbah e kasbah]. – In generale, la parte interna di una città, o...