Scrittore e filologo arabo (m. dopo il 932), in origine cristiano, poi convertitosi all'Islam. Frutto della sua esperienza come funzionario dell'amministrazione di Baghdād, è il Kitāb al-kharaǵ ("Libro [...] dell'imposta"), sull'organizzazione amministrativa e fondiaria del califfato abbaside. Di Q. resta anche il Kitāb naqd ash-shi῾r ("Libro di critica poetica"), preziosa e originale guida alla critica poetica ...
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Nell’uso arabo-islamico, l’appellativo completo di una persona («nome»), a sua volta costituito da: un appellativo (kunya) indicante il nome della madre (umm) o del padre (abū); il nome propriamente detto [...] (per es., Ibrāhīm) spesso accompagnato da titoli onorifici (laqab); una serie di nomi preceduti da figlio di (ibn); un aggettivo (nisba) costituito dal nome della tribù o del clan di provenienza ...
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Giurista arabo musulmano (sec. 8º-9º) di scuola hanafita, vissuto in Mesopotamia e nell'Iraq e morto in Persia presso ar-Rayy nell'805 d. C. Discepolo di Abū Ḥanīfa e dello scolaro di questo, Abū Yūsuf, [...] è considerato il principale redattore degli insegnamenti del caposcuola. La triade Abū Ḥanīfa, Abū Yūsuf e Muḥammad ash-Shaibānī costituisce il fondamento del sistema giuridico hanafita ...
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Medico arabo-siro (m. 857 d. C.), di origine cristiana, poi convertito all'islamismo; per primo scrisse opere di medicina in lingua araba. Noto nella letteratura italiana del primo Rinascimento col nome [...] di Mesuè il Vecchio o di Giovanni di Damasco, lasciò opere di dietetica e ginecologia, tra le quali gli Aforismi, pubblicati (Bologna 1489) nella raccolta di aforismi curata da Mosè Maimonide ...
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(o Buidi, arabo Banū Buwaih) Dinastia persiana sciita del 10°-11° sec., che in vari rami dominò la Persia sud-occidentale e l’Iraq, dove alcuni suoi membri ebbero dal califfo abbaside il titolo di Amīr [...] al-umarā (comandante in capo) ed esercitarono con esso l’effettivo governo a Baghdad. Il loro potere crollò alla metà dell’11° sec., dinanzi ai Turchi Selgiuchidi ...
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iyya Filologo e storico arabo di Spagna (m. Cordova 977), discendente da una principessa visigota (donde il nome "figlio della Gota"); autore di varie opere, tra cui una storia della conquista musulmana [...] di Spagna (Ta'rīkh iftitāḥ al-Andalus) che giunge fino al regno di ῾Abd ar-Raḥmān III e di un trattato grammaticale sulla coniugazione dei verbi (Kitāb Taṣārīf al-af῾āl) ...
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serir Deserto ghiaioso-sabbioso (arabo sarīr) dove l’azione di deflazione esercitata dal vento ha rimosso dal suolo le particelle più fini, lasciando sul terreno quelle più grossolane, rappresentate prevalentemente [...] da ghiaie e da altri frammenti di maggiori dimensioni. Esempi di s. sono quelli che si rinvengono nelle parti depresse del Sahara orientale; tra questi il più vasto è quello di Kalansh ...
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Emiro arabo (n. 916 - m. Aleppo 967), fondatore della dinastia hamdanide di Aleppo. Conquistata la Siria settentrionale (944), vi regnò fino alla sua morte. Sotto il regno di S. ad-D. l'emirato fu impegnato [...] in numerose guerre contro i Bizantini e acquisì una notevole importanza culturale, divenendo un centro di incontro per poeti e scrittori, tra cui al-Mutanabbī ...
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Poeta arabo (sec. 7º d. C.), contemporaneo di Maometto: figlio del poeta preislamico Zuhair ibn Abī Sulmā. È celebre la sua poesia in lode del Profeta, detta Bānat Su῾ād ("Su῾ād è partita") o burda ("mantello") [...] che Maometto gettò in segno di grazia sulle spalle di K., già da lui messo al bando, quando questi si presentò a recitargliela ...
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Governatore arabo dell'Iraq (sec. 7º d. C.) durante il califfato dei primi Omayyadi. Sotto di lui il nipote del Profeta al-Ḥusain ibn Alī fu ucciso come ribelle a Kerbelā (680). Scoppiate le guerre civili, [...] ῾U. sostenne gli Omayyadi, e al loro servizio cadde (686) nella battaglia del fiume Khāzir presso Mossul, combattendo contro i ribelli sciiti di Mukhtār ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.