´m Libraio, bibliografo e bibliofilo arabo (sec. 10º), vissuto nell'Iraq, autore del Kitāb al-Fihrist ("Il catalogo"), importantissimo repertorio del patrimonio librario e culturale del tempo. ...
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MARSA
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo che significa ancoraggio e, in genere, porto marittimo o fluviale; ricorre frequente nei toponimi della costa africana del Mediterraneo e di Malta (Marsa [...] (Marsà al-Bawāliṣ, ora ufficialmente Porto Palo o Porto di Ulisse a occidente del Capo Passero). Il vocabolo, in arabo letterario e nella maggioranza dei dialetti, è maschile; ma nei dialetti tripolitani a ovest di Tripoli e sulle coste tunisine ...
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RA‛IYYEH
Ettore Rossi
Vocabolo arabo che significa "gregge" e, metaforicamente, i "sudditi" di un sovrano considerato come il loro pastore. Nell'impero ottomano ra‛iyyet (con t finale) si usò da prima [...] nel qānūnnāmeh del sultano Maometto II [1451-1481], pubblicato da F. Kraelitz-Greifenhorst in Mitt. osman. Geschichte, I, 1921). Il plurale arabo di ra‛iyyet (cioè ra‛āyā, nella pronunzia turca re‛āyā o ra‛yā o anche rāyā) fu usato dai Turchi con ...
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Filosofo (13º sec.); tradusse dall'arabo il De vegetabilibus di Nicola di Damasco (falsamente attribuito ad Aristotele), commentò le Meteore di Aristotele; nella sua opera De motu cordis (1217 circa) su [...] uno sfondo di metafisica platoneggiante inserisce elementi di psicologia aristotelica e di fisiologia galenica ...
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. Vocabolo arabo, che, tra i varî significati, ha quello di "religione", assunto già nell'età preislamica verosimilmente per influsso del medio persiano o pahlawī dēn, dīn (avestico dāenā). A cominciare [...] " agli ‛Alī, ecc. Non di rado, già dal sec. VII èg., questi composti vengono citati in forma abbreviata, ossia premettendo l'articolo arabo al primo componente e omettendo ad-Dīn; per es., al-Fakhr per Fakhr ad-Dīn, al-Kamāl per Kamāl ad-Dīn, ecc ...
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QABBĀNĪ, Nizār
Francesco Gabrieli
Poeta arabo di Siria, nato a Damasco nel 1923. Ritiratosi nel 1966 dalla carriera diplomatica, si è tutto consacrato alla sua opera letteraria, in cui sono distinguibili [...] dei Fidai sulle mura d'Israele", 1969; Qaṣā'id mutawaḥḥisha, "Poesie selvagge", 1970; ecc. L'adesione del poeta alla causa araba è, in questa e altre parti della sua produzione, tutta d'istinto e di sentimento; la sua accorata rievocazione di Nasser ...
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Forma latinizzata medievale del nome arabo Giābir; è così noto, in particolare, Giābir Ibn Ḥayyān (sec. 8°?) considerato a lungo il fondatore dell'alchimia araba, e la principale fonte dell'alchimia europea. [...] Le indagini storiche hanno appurato che le opere arabe circolanti sotto il nome di lui, e tradotte durante il Medioevo in latino, nulla hanno a che vedere con la malcerta personalità storica dell'autentico G., e sono invece prodotti del movimento ...
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Denominazione di origine coloniale (dall’arabo kāfir «infedele», cioè «non musulmano») con cui s’indicavano in passato i Bantu sud-orientali: Xosa, Thembu, Mpondo, Fingu, Zulu, Swazi, Ndebele ecc., vale [...] a dire tutte le popolazioni delle province sud-orientali della Repubblica Sudafricana, per le quali oggi si usa il nome più proprio di Nguni (➔). C. furono talvolta detti anche i Sotho del Basutoland (attuale ...
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(pers. Urūmī´, od Orū´miyye; arabo Ū’rmiya) Città dell’Iran (583.255 ab. nel 2006), capoluogo della prov. dell’Azerbaigian Occidentale, a SO di Tabriz. Si è sviluppata in una delle più fertili regioni [...] dell’Azerbaigian, a 1390 m s.l.m., sulla sinistra dello Shahr Ciai, che confluisce nel Lago di U., distante 16 km. Dialetto di U. Dialetto neoaramaico usato dai cristiani nestoriani e rappresentante uno ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.