Complesso di teorie e tecniche che assumevano la loro ispirazione dalle pratiche tendenti a ottenere la trasmutazione dei metalli vili in oro, la pietra filosofale, l’elisir di lunga vita. Il termine deriva [...] greca. Nei sec. 15° e 16° si ebbe uno sterminato moltiplicarsi di edizioni e raccolte di testi tradotti dal greco o dall’arabo e di opere originali. Tra i più famosi cultori di a., di magia e di scienze occulte, sono da ricordare Cornelio Agrippa di ...
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ĀǴ Soprannome arabo, significante "il cardatore", con cui è noto al-Husain ibn Manṣūr, famoso teologo e mistico musulmano, nato intorno al 244 èg., 858 d. C., presso al-Baiḍā' nella provincia di Fāris [...] dopo otto anni di prigione ed un processo durato sette mesi, quale colpevole di gravissima eresia per i suoi scritti (in arabo) dal linguaggio misterioso e soprattutto per la sua teoria dell'unione mistica, qualificata di ḥulūl (discesa ad abitare) e ...
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Viaggiatore e letterato musulmano di Spagna (Valenza 1145 - Alessandria 1217). Il suo "Itinerario" (Riḥla), sul pellegrinaggio da lui compiuto alla Mecca (1183-85), è divenuto modello letterario del genere, [...] e contiene interessanti notizie sulla Sicilia arabo-normanna. ...
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Vocabolo arabo d'origine aramaica, che significa lavoratore della terra; e appunto in questo senso di contadino proletario il vocabolo è entrato nell'uso della letteratura geografica e sociologica europea, [...] dal principio del secolo scorso, per quel che riguarda l'Egitto e la Palestina. Gli Europei in Egitto fanno il femminile "fellahina" (in arabo fallāḥah). ...
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SIDI
Carlo Alfonso Nallino
Pronunzia volgare dell'arabo sayyidī (mio signore), che nell'Africa settentrionale a occidente dell'Egitto si usa prefiggere al nome dei santi, così come nel resto del mondo [...] arabo si usa ash-sheikh; nel basso Egitto l'uso dei due termini è promiscuo. Sīdī è quindi assai frequente nella toponomastica dell'Africa settentrionale, designando località nella quale il santo indicato è sepolto o intorno alla cui sepoltura è ...
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Vocabolo arabo significante "figli" (senza distinzione di sesso), plur. di walad; indica tutti i discendenti d'una determinata persona e quindi nell'età moderna (ma non nella medievale), seguito dal nome [...] in Tunisia, in Algeria, in Egitto ha sostituito quasi del tutto il suo sinonimo Banū dell'arabo letterario, Banī o Benī dei dialetti. Invece in Arabia e nel Marocco esso abitualmente si usa nelle denominazioni di tribù meno importanti o di sottotribù ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.