NÁIB (al plur. Nuáb)
Carlo Alfonso Nallino
È il vocabolo arabo nā'ib, al plur. nuwwāb, usato anche in turco e significante "vicario, sostituto, rappresentante di una pubblica autorità" e anche, nei paesi [...] arabi con governo rappresentativo, "deputato al parlamento". La parola entrò nell'uso amministrativo italiano della Libia con il trattato di Losanna del 15-18 ottobre 1912 per designare, secondo la terminologia turca, i cadi (qādī) o giudici ...
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ŪLĀD SLEIMĀN (Ūlād Slīmān, Ūlād Slēmān, pronunce dialettali tripolitane dell'arabo Awlād Sulaymān)
Francesco BEGUINOT
Nome di un gruppo etnico di arabi, comprendente varie tribù e suddivisioni di queste, [...] che nel secolo XI, poco dopo i Benī Hilāl, invasero la Barberia. Gli Ūlād Sleimān, come buona parte delle genti arabe immigrate nell'Africa del Nord con la detta invasione, hanno costituito in Libia un elemento turbolento e ribelle alle autorità ...
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BOURIDOS (Βούριδος)
L. Guerrini
Scultore, figlio di Banios, probabilmente greco-arabo, del I sec. d. C., noto da una stele rinvenuta ad el-Harisa, presso Khirbet el-Hoyeh. L'iscrizione della stele funeraria [...] appare incisa con caratteri minuti e accurati in una tavoletta in forma di cartiglio, posta verticalmente e con una sola orecchietta; viene ricordato B. "che fece il leone e l'aquila", probabilmente due ...
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SALADINO
Francesco Gabrieli
. Forma italianizzata del laqab o soprannome onorifico arabo Ṣalāḥ ad-dīn ("integrità della religione"), sotto la quale (con lievi varianti finali, lat. Saladinus, fr. Saladin) [...] l'Occidente cristiano conobbe il sultano ayyūbita d'Egitto Yūsuf ibn Ayyūb, noto tra i Musulmani anche col soprannome di al-Malik an-Nāṣir, fondatore della dinastia degli Ayyūbiti in Egitto e in Siria. ...
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Elemento chimico, numero atomico 19 e peso atomico 39,098; il suo simbolo è K (dal nome lat. scient. Kalium, che deriva dall’arabo qalī «potassa»). Ne sono noti due isotopi naturali stabili, 3919K (93,2%), [...] 4119K (6,8%), e uno radioattivo, il 4019K (0,01% ca.), detto p. 40, con tempo di dimezzamento di 1,3∙109 anni di decadimento per cattura elettronica.
Fu scoperto nei sali da A.S. Marggraf nel 1758 e isolato ...
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Vedi MARATHOS dell'anno: 1961 - 1961
MARATHOS (fenicio mrt; Μάραϑος; arabo Amrit)
G. Garbini
Città fenicia a N di Tripoli, pochi km a S-E di Arados. Parzialmente esplorata da R. Renan nel 1861 e da M. [...] Dunand nel 1926, è stata scavata ancora negli anni 1954, 1955 e 1957, per conto delle autorità siriane, sotto la direzione di M. Dunand.
La città di M., tranne una possibile menzione da parte del faraone ...
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SARAGOZZA (sp. Zaragoza; A. T., 41-42)
Giuseppe CARACI
José F. RAFOLS
Pietro BOSCH GIMPERA
Nino CORTESE
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Capitale storica dell'Aragona e capoluogo dell'omonima provincia; sorge a 41°39′24″ N. e [...] oltre il ponte sull'Ebro.
Occupata dagli Svevi nel 452 e da Enrico a capo dei Visigoti intorno al 466, cadde in potere degli Arabi verso il 714. La città, che già al tempo dei Visigoti da S. Isidoro di Siviglia era stata detta "la più bella di Spagna ...
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Scrittore libanese (n. Biskintā 1889 - m. in Libano 1989) di famiglia arabo-cristiana; studiò dapprima presso scuole russe in Libano e poi in Ucraina a Poltava. Nel 1911 si trasferì negli USA e nel 1920 [...] al-giufūn ("Il mormorio delle palpebre", 1943), Book of Mirdad (1948), scritto dapprima in inglese e poi tradotto dallo stesso N. in arabo, la sua autobiografia Sab῾ūn ("Settanta", 1959-60, 3 voll.); dal 1970 al 1974 è stata pubblicata in 8 voll. la ...
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. Col nome di Bābī (aggettivo relativo arabo-persiano dal sostantivo arabo bāb) si designano i seguaci d'una setta religiosa nata poco prima della metà del sec. XIX in Persia, in seno all'islamismo sciita [...] fondata pure in Persia da Aḥmad ibn Zain ad-dīn al-Aḥsā'ī, nativo d'al-Aḥsā' o al-Ḥasā' (cioè della costa occidentale, araba, del Golfo Persico), che era vissuto negli anni 1157-1242 èg., 1744-1826/27 d. C. e, mescolando idee degli sciiti isma‛īliti ...
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SCIARA SCIAT
Alberto BALDINI
. Località, o meglio via alla periferia di Tripoli (arabo šāri‛ ash-shaṭṭ "via della spiaggia") ormai quasi raggiunta dalle costruzioni suburbane. Deve la sua notorietà [...] della Menscia, oasi compresa nell'interno dell'occupazione italiana. E l'esempio di questi ribelli si propagò ben presto fra gli Arabi della città. Presa fra due fuochi, la difesa di Sciara Sciat fu travolta; ma resistette la posizione di Henni, i ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.