ROMULA
D. Tudor
Piccolo centro dacico in Romania, oggi Resca, presso Caracăl; più tardi importante città romana di circa 64 ettari. Nel 1691 il Marsigli ha potuto identificare, tra la massa di rovine [...] territorio della città stessa. Sotto Antonino Pio essa appare quale municipium e all'inizio del III sec. d. C. colonia. Filippo l'Arabo la riconferma nel rango di colonia e nel 248, dopo l'assalto dei Carpi, la circonda di mura e di valli difensivi ...
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(X, p. 472)
Alla fine del Novecento la definizione di 'città', in quanto contrapposta a quella di 'campagna', continua a indicare un tipo d'insediamento accentrato, disteso su una superficie ragguardevole, [...] cinese si è realizzata a Hong Kong e ancor più nella verde, pulita e ordinata Singapore.
Nel mondo arabo-islamico si assiste all'importazione di grattacieli dal modello americano e all'espansione dell'equivalente francofono delle favelas, le ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] dal III millennio a.C. e durò sin oltre la conquista araba del Paese (641 d.C.). Diffusa in tutto il bacino del a 45 km dal Mar Rosso, nella catena dei monti Gialala, nel deserto arabico. Fu costruito ai piedi della falesia dove è la grotta in cui il ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] è il caso di due scritti - la c.d. Theologia Aristotelis e il Liber de causis - che la tradizione siriaco-araba consegnò all'Occidente cristiano come testi dello Stagirita e che corrispondono, invece, rispettivamente ai libri IV-VI delle Enneadi di ...
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Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.
Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’A. [...] degli antichi erano limitate, e vaghe e confuse erano le notizie intorno alla regione sorgentizia del Nilo. Ma già con la conquista araba, a partire dalla metà del 7° sec. d.C., sia per l’intensificarsi dei traffici sia per i viaggi compiuti nell ...
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EMILIANO (Marcus Aemilius Aemilianus)
M. Floriani Squarciapino
Mauro di oscurissima origine, giunse all'impero dopo aver sconfitto in battaglia Treboniano e Volusiano nel luglio del 253; fu ucciso presso [...] di Decio, si può inquadrare stilisticamente in quell'indirizzo di realismo impressionistico che raggiunge l'apice con Filippo l'Arabo; già in alcuni conî, però, si presentano una minore intensità e un ingentilimento dei tratti che fanno presentire la ...
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FILOSTRATO (Φιλόστρατος)
P. E. Arias
Quattro sono i retori conosciuti sotto questo nome (Suda, s. v. Φιλόστρατος). Il primo è il più antico, nato nel 150 d. C., autore per alcuni dell'opera Νέρων che [...] , alcune lettere, l'Heroikòs, vite di sofisti e morì, pare, fra il 244 ed il 249 d. C. ai tempi di Filippo l'Arabo in Atene; il terzo è pronipote del primo, anch'egli retore, e autore di Εἰκόνες (Immagini), trenta del I e trentaquattro del II libro ...
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L’immagine di Costantino nelle fonti arabe
Il primo imperatore cristiano nello specchio dell’islam
Marco Di Branco
Gli storici arabi medievali condividono con i loro colleghi bizantini il punto di vista [...] und Legenden kompiliert von Sa‘īd ibn Baṭrīq um 935 A.D., hrsg. von M. Breydy, 2 voll., Louvain 1985 (CSCO 471-472, Scriptores Arabici 44-45); Al-Ǧāḥīẓ, Al-Radd ‘alā ’l-naṣārā, in Rasā’il al-Ǧāḥīẓ, ed. ‘A.M. Hārūn, III, al-Qāhirah 1979; Ibn Ḫaldūn ...
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MESSINA
F. Campagna Cicala
(gr. Ζάγϰλη, Μεσσήνη; lat. Mesana)
Città della Sicilia nordorientale, capoluogo di provincia, posta sulla costa occidentale dello stretto che proprio da essa prende il nome.
Architettura [...] 1-108; al-Idrīsī, Nuzhat al-mushtāq fī'khtirāq al-āfāq [Sollazzo per chi si diletta di girare il mondo], in M. Amari, Biblioteca arabo-sicula, I, Torino 1880, pp. 31-133: 68; Ibn Jubayr, Riḥla [Viaggi], ivi, pp. 137-180: 147; Yāqūt al-Rūmī, Mu῾jam al ...
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ERBARIO
L. Tongiorgi Tomasi
Deve intendersi con il termine e. un libro, in uso dall'Antichità classica fino agli ultimi decenni del sec. 15°, che raccoglie descrizioni delle piante e delle loro virtù [...] e., in particolare quello di Dioscoride, si diffusero rapidamente anche in ambito arabo, dove la maggior parte di essi vide la luce tra il 12° e. fatto redigere dal vero, in Libano, dal botanico arabo Ibn al-Sūrī (1179-1242), che soleva ordinare al ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.