Viaggiatore e orientalista (Rollot, Somme, 1646 - Parigi 1715). Compì diversi viaggi nel Mediterraneo orientale, una prima volta a Costantinopoli (1670), ove rimase alcuni anni, e poi in Persia e in Arabia [...] ) e che ebbero straordinario successo. Benché qua e là accorciata e adattata al gusto settecentesco, la traduzione è fedele all'originale arabo di cui il G. dispose; con lui s'inizia la voga e lo studio scientifico in Europa della celebre raccolta. ...
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BONCOMPAGNI LUDOVISI, Baldassarre
Vincenzo Cappelletti
Nacque a Roma il 10 maggio 1821, secondogenito di don Luigi, principe di Piombino, e di Maria Maddalena Odescalchi. Tra gli studiosi che ebbero [...] fu l'opera nella quale il Fibonacci si propose di esporre sistematicamente i principi dell'aritmetica e dell'algebra indiane ed arabe: ma l'opera nacque anche, come afferma l'autore, da una lettura approfondita di Euclide. Il B. accertò che l'Abbaco ...
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ADELAIDE del Vasto
Ernesto Pontieri
Figlia di Manfredo del Vasto, fratello e vassallo di Bonifacio, "il marchese d'Italia" per antonomasia, il quale possedeva il nucleo maggiore dei suoi domini feudali [...] primeggiavano i del Vasto, e fare di questi elementi etnici di origine latino-germanica un contrappeso agli altri due elementi, l'arabo e il greco, esistenti nell'isola.
A. dette due figli a Ruggero: Simone e Ruggero. Allorché il marito venne a morte ...
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Mernissi, Fatema (Fatima). – Scrittrice e sociologa marocchina (Fès 1940 - Rabat 2015). Nata in un harem, ultimati gli studi in Marocco si è trasferita in Francia e quindi negli Stati Uniti, addottorandosi [...] dominazione maschile e additando la necessità di un rinnovamento dall’interno e da una prospettiva laica della cultura arabo-islamica - che appare già compiutamente formulata nei saggi Sexe, idéologie, Islam (1985) e Le harem politique. Le Prophète ...
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GIOVIO, Benedetto
Simona Foà
Nacque nel 1471 a Como, primogenito di Luigi, il cui cognome si trova attestato anche nella forma Zobius, e Lisabetta Benzi; suo fratello minore era Paolo, storico e vescovo [...] . Ebbe anche una discreta cultura umanistica: studiò il greco a Milano con Demetrio Calcondila ed ebbe conoscenze di ebraico e di arabo.
Secondo la testimonianza di Paolo Giovio, alla morte del padre il G. assunse il ruolo di guida e di maestro dei ...
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CONSOLO, Federico (Federigo)
Dario Ascarelli
Nacque da Beniamino e da Regina Piazza ad Ancona l'8 apr. 1841, da una di quelle famiglie della media borghesia ebraica che aveva conservato integra la grande [...] dato alle stampe alcune volgarizzazioni di antichi testi sacri, tra le quali si ricordano: IDoveri dei cuori opera scritta in Arabo da [Babyä ben Yösëf Ibn Päqüdä] (tradotto dalla traduz. ebraica; Firenze 1847); Volgarizzamento dei Libro di Job (ibid ...
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Daher al-Omar (propr. Zahir al-'Umar al-Zaydani)
Daher al-Omar
(propr. Zahir al-‛Umar al-Zaydani) Signore della Galilea (Tiberiade 1690 ca.-Acri 1775). Di famiglia araba beduina, insediato ad Acri, [...] . L’alleanza con il governatore dell’Egitto ‛Ali Bey, nella quale entrò la Russia, lo pose in conflitto con il potere ottomano e la guerra che ne seguì mise fine al suo potere. È considerato un precursore del nazionalismo indipendentista arabo. ...
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Secondogenito (Riyād 1905 - ivi 1975) del re ibn Sa‛ūd. Viceré del Ḥigiāz (1926), ministro degli Esteri, rappresentante del governo saudita in varie conferenze internazionali, dopo la morte del padre e [...] il 1958 e il 1960 ottenne, per delega del fratello, pieni poteri sugli affari interni, esteri ed economici. Re dell'Arabia Saudita dal 1964, in seguito all'abdicazione di Sa‛ūd, condusse una politica di modernizzazione del paese e di promozione del ...
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Uomo politico statunitense (Brookline, Mass., 1925 - Los Angeles 1968). Ministro della Giustizia nell'amministrazione del fratello John dal 1961, si dimise nel settembre 1964 e nel novembre dello stesso [...] del fratello e idealmente dopo la morte di questo ne assunse l'eredità, presentandosi come candidato alle elezioni presidenziali del 1968 per il partito democratico; durante la campagna elettorale fu ucciso da un giovane arabo di origine giordana. ...
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Storico e giornalista inglese (n. Little Heath, Hartfordshire, 1924 - m. 2015). Dopo aver conseguito la laurea a Oxford, ha lavorato a lungo come giornalista per l'Observer e l'Economist e ha curato numerose [...] origini all'età della globalizzazione (Two thousand years, 1999, trad. it. 2001). Esperto conoscitore del mondo arabo (A short political guide to the Arab world, 1960), ha ricostruito la genesi dell'idea di guerra santa nel Cristianesimo e nell'Islam ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.