GIOVANNI Afflacio
Vasco La Salvia
La sua identità è ancora oggetto di discussione: è indicato come discepolo di Costantino Africano e autore di opere mediche nell'importante manoscritto, ora perduto, [...] ai curatori dell'edizione di Basilea.
La traduzione del capitolo dedicato alla passione amorosa dello Zād al-musāfir, del medico arabo Abū Ǧa‛far Aḥmed ibn Ibrāhīm ibn abī al-Ǧazzār, tradotto da Costantino Africano come Viaticum, il Liber de heros ...
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ALPAGO, Andrea
Giorgio Levi della Vida
Medico e arabista, nato a Belluno poco dopo la meta del sec. XV, morto nel 1521. Sembra appartenesse all'antica famiglia bellunese dei Bongaio conti di Alpago, [...] (ed. 1555)].
L'A. stesso nel proemio all'indice dei nomi del Canone ricorda una sua traduzione di una storia dei filosofi arabi e greci, che certamente è "Ta'rīkh al-ḥukamā'" di 'Ali Ibn al-Qifṭī (sec. XII-XIII), conservato soltanto in compendio.
Un ...
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GATTINARA (Gatenaria), Marco
Alessandro Ottaviani
Nacque intorno al 1442. Non è noto con certezza il suo luogo di nascita: forse Gattinara, località del contado vercellese dalla quale proveniva la sua [...] . Questi infatti nel 1462 iniziò la stesura di un commento al nono libro del Liber medicinalis ad Almansorem del celebre medico arabo Rhazes (c. 865-925), chiedendo un aiuto proprio al G. in qualità di amanuense. Il commento, più noto con il titolo ...
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GIOVANNI da Parma
Franco Bacchelli
Con questo nome si conoscono almeno quattro medici vissuti nel XIII e nel XIV secolo, le cui vicende, per l'omonimia e per la vicinanza dei luoghi in cui si trovarono [...] cui origini non si sa nulla di preciso, deve averlo precocemente indirizzato a risalire, al di là dei testi della medicina araba, fino alle fonti greche. È infatti probabile che sia proprio lui, forse ancora giovane e povero magister, che copiò e ...
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EUSTACHI (Eustachio, Eustachius), Bartolomeo
Maria Muccillo
Nacque a San Severino Marche (prov. di Macerata), secondo alcuni storici nel 1510, secondo altri nel 1500 o nel 1507, da Mariano, esponente [...] come Amatus Lusitanus, medico e filosofo, che riteneva l'E. "il solo a possedere profonda perizia di molte lingue, l'arabo compreso" e l'unico in grado di intraprendere la traduzione latina dell'opera di Avicenna. Nel favorevole ambiente della corte ...
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MANTINO, Giacobbe (Jacob ben Shemuel, Giacobbe giudeo)
Lisa Saracco
Nacque da Shemuel, probabilmente nel 1490. Poche e frammentarie sono le notizie sulle sue origini; la famiglia si trasferì in Italia [...] in latino opere filosofiche dall'ebraico (nei secoli XI e XII, invece, molti furono gli esempi di traduzioni dall'arabo in ebraico dei commenti filosofici di autori orientali come quello di Averroè ad Aristotele).
Nel 1523 furono edite a Bologna ...
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DONNOLO, Shabbĕtay Bar Abrāhām
Gianfranco Fiaccadori
Medico e uomo di scienza ebreo, figlio di Abrāhām, nato ad Oria, oggi in provincia di Brindisi, nel 913 o poco dopo. I principali dati della sua [...] dottrina dei medici ebrei [ha-Yiśrā'ēl, ha-Yishmā‛ēl 'arabi' è correzione gratuita] e bizantini, e l'esperienza della prestiti già consacrati dall'uso ebraico, in specie talmudico; e dei nomi arabi d'Arturo e delle Pleiadi, "Ra's ath-Thawr" (r's ...
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COCCHI, Antonio
Ugo Baldini
Nacque il 3 ag. 1695 a Benevento da Giacinto, di Borgo San Lorenzo nel Mugello, e da Beatrice Bianchi di Baselice, nel Beneventano. Il padre si trovava in Campania per curare [...] studio di varie lingue classiche e moderne: apprese così, spagnolo, francese e inglese, oltre al greco antico, e si dedicò anche all'arabo ed all'ebraico. In questo suo interesse linguistico si sono viste la volontà di emulare il poliglotta Redi e la ...
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BRERA, Valeriano Luigi
Egisto Taccari
Nato a Pavia il, 7 giugno 1772, studiò medicina nell'università della sua città, allievo di A. Volta, di L. Spallanzani, di A. Scarpa. Laureatosi nel 1793, fu subito [...] (Avvisoal popolo sulla necessità di adottare l'innocente e non pericoloso innesto del vaiuolo vaccinico qual preservativo del vaiuolo arabo,e delle funeste conseguenze che ne derivano, Crema 1901) e l'uso dello iodio in terapia (Saggio clinico sullo ...
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FERRARI DA GRADO (de Ferrariis de Grado, ex Ferrariis de Gradibus, Ferrarius de Gradu, Ferrari d'Agrate), Giovanni Matteo
Maria Muccillo
Nacque a Milano, sul cadere del sec. XIV, da Giovanni Ferrari, [...] si segue una precisa tecnica di commento, rivela tuttavia l'intento dell'autore di riproporre i temi trattati dal medico arabo dal proprio punto di vista, integrando e sviluppando il discorso con proprie esperienze e considerazioni.
Le altre opere ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.