fede
Raffaele Savigni
Fiducia nella parola rivelata da Dio
La fede religiosa è l'attesa fiduciosa di una comunicazione da parte di Dio e l'accettazione delle verità da Lui trasmesse come parola rivelata. [...] musulmani (Islam), i quali credono in un Dio che si rivela e interviene nella storia umana.
La parola musulmano deriva dall'arabo muslim, che significa "colui che si abbandona in Dio", proprio come fece Abramo. Quanto al cristianesimo, non è solo un ...
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ASSEMANI, Giuseppe Luigi
Giorgio Levi della Vida
Erudito maronita italianizzato, nato a Tripoli di Siria circa il 1710. Figlio di un fratello di Giuseppe Simonio Assemani, dovette indubbiamente all'influenza [...] anteriori; tuttavia non mancano i testi pubblicati e tradotti per la prima volta (sopra tutto, com'è ovvio, siro-arabi), in maniera senza dubbio inadeguata alle esigenze critiche del nostro tempo, ma tuttavia pregevole per quello in cui lavorava l ...
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Giudaismo
Rolf Rendtorff
Introduzione
Definizioni del concetto
Nella sua accezione più ampia il termine 'giudaismo' indica la storia complessiva del popolo ebraico, dai suoi inizi nell'epoca biblica [...] 'Europa. In poco più di un secolo quasi tutto il territorio in cui vivevano comunità ebraiche divenne parte del mondo arabo-islamico. Per gli Ebrei ciò comportò in un primo tempo un miglioramento della loro posizione sociale, in quanto gli islamici ...
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PICCIRILLO, Michele
Roberta Fossati
PICCIRILLO, Michele. – Nacque a Casanova di Carinola (Caserta) il 18 novembre 1944 da Giovanni Peccerillo e Antonietta Mignacca secondogenito di quattro figli, due [...] Madaba, che, secondo le conoscenze dell’epoca, rappresentava i territori compresi fra il Libano e l’Egitto, il Deserto Arabico e il Mediterraneo, con al centro il fiume Giordano e Gerusalemme. In seguito a questi studi, avanzò ipotesi nuove riguardo ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] , fu però limitato da numerose disposizioni restrittive. Grandiose furono in particolare le s. degli Ebrei spagnoli, di carattere arabo-andaluso. Durante il Rinascimento la s. ha sovente importanza monumentale, come la Maysel a Praga.
Nel 19° sec ...
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(H̱omeyn·i, Rūḥ Allāh Mūsav·i)
Capo religioso iraniano sciita, nato a Khomein il 17 maggio 1900 (secondo altre fonti il 24 settembre 1902), morto a Teherān il 3 giugno 1989. Terminata la scuola secondaria, [...] caratterizzata da una violenta polemica nei confronti degli Stati Uniti e da un rapido allineamento dell'Iran al mondo arabo in funzione antisraeliana. L'assalto degli studenti iraniani all'ambasciata degli USA (novembre 1979), con la cattura di 63 ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] , al di là del vecchio "limes", in terre nelle quali i legionari di Roma non si erano mai spinti, la conquista arabo-musulmana dell'Africa settentrionale e della Spagna, già sullo scorcio del sec. VII e all'inizio del successivo, con la conseguente ...
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BRACESCO (Braceschi), Giovanni
Giuliano Gliozzi
Originario di un castello nei pressi di Brescia, detto degli Orzi Nuovi, non se ne conosce la data di nascita, che, tuttavia, può porsi verso il 1481, [...] all'alchimia di Geber, o piuttosto dell'autore degli scritti in latino stampati nel Cinquecento sotto il nome del celebre alchimista arabo. Scritta anch'essa in forma di dialogo tra Demorgon e Geber, la sua prima parte è dedicata all'esposizione de ...
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GIOVANNI Climaco, Santo (o Scolastico, Sinaitico)
M. della Valle
Monaco, teologo e asceta, vissuto nel convento ai piedi del monte Sinai tra il 6° e il 7° secolo. Secondo la cronologia stabilita da Nau [...] sia negli ambienti monastici, ai quali era indirizzata, sia in quelli laici: fu tradotta inizialmente in siriaco e in arabo, in seguito anche in slavo. La prima versione latina, che non venne mai pubblicata, fu approntata dal francescano Angelo ...
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ELIA da Ferrara
Elisabetta Putini
Nacque a Ferrara verso la fine del sec. XIV da famiglia ebraica. Nulla sappiamo dei suoi ascendenti che comunque dovettero dargli una buona formazione: E. infatti fu [...] sulle varie occupazioni, descrivendone i lavori, anche manuali, e la loro condizione generale in rapporto a quella del popolo arabo.
Nell'ultima parte della lettera E. fornisce notizie sugli ebrei d'Abissinia, riferendo le dicerie apprese dalla gente ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.