Filologo e storico musulmano (sec. 10º), nato e vissuto in Persia. Delle sue opere, tutte in arabo, la più nota è un compendio di storia preislamica e musulmana, che conserva preziose notizie di fonti [...] antiche ora perdute, edito e tradotto in latino da I. M. E. Gottwaldt (Annales, 1844-48) ...
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mithqàl Unità di misura, usata dal 7° sec., del valore di 4,25 g (24 nakhod); nel mondo arabo fu usata con lievi varianti per i metalli preziosi e le gemme.
Moneta, sinonimo di dīnār (aureo), di 4,25 [...] g ...
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Comune della prov. di Agrigento (123,6 km2 con 4195 ab. nel 2007). Si sviluppò intorno al castello arabo Qal ‛at al-ballūt («Castello delle querce»), eretto dopo l’invasione dell’isola in prossimità dell’antica [...] Tricalache, di cui restano tracce.
Occupata forse dal conte Ruggero nel 1090, il castello fu riedificato dai re normanni. Nel 1336 il territorio di C., che costituiva una contea, fu dato a Raimondo Peralta, ...
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In documenti del 12° e 13° sec., nome con cui è indicato il bisante d’oro; deriva forse dall’arabo maṣmūdī, moneta coniata in Spagna dagli Almohadi, originari della tribù dei Uaṣmūda. ...
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Capitale dell’Iraq (6.811.955 ab. nel 2017), sul corso medio del fiume Tigri, nel punto dove è più vicino all’Eufrate. Sorta sulla destra del fiume, la città si è poi sviluppata specialmente sulla riva [...] , già dal 2007, nel settore petrolchimico.
Fondata nel 762 dal califfo Abū Gia‛far al-Manṣūr, ebbe il nome ufficiale arabo di Dār as-Salām («casa della pace»), o Madīnat as-Salām («città della pace»), ma prevalse l’originario toponimo iranico ...
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Orientalista (Lambesc, Bocche del Rodano, 1795 - Parigi 1867), allievo di Silvestre de Sacy, cui succedette (1838) nella cattedra di arabo alla École de langues orientales vivantes di Parigi; si occupò [...] di storia e geografia del mondo musulmano, pubblicando l'edizione e traduzione della geografia di Abū l-Fidā', estratti dagli storici arabi e persiani sull'India e la Cina. Con i suoi Monuments arabes, persans et turcs du cabinet du duc de Blacas (2 ...
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saraceni Denominazione generica degli Arabi nel Medioevo cristiano. Pare fosse in origine il nome di una popolazione (Σαρακηνοί) stanziata sulle coste del Golfo di ‛Aqaba, nella penisola del Sinai, esteso [...] a designare l’intera stirpe degli Arabi nomadi e in genere i musulmani, specialmente quelli stanziati sulle coste del Mediterraneo centro-orientale, in Spagna e in Sicilia.
In numismatica, nome dato al dīnār arabo molto diffuso nei paesi cristiani. ...
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Uomo politico siriano (Damasco 1895 - Il Cairo 1961). Già nel 1913 fu uno degli organizzatori a Parigi del Congresso arabo, che stabilì la linea politica degli Arabi nella guerra del 1914-18. Si dedicò [...] e, con l'appoggio dell'Inghilterra e della Lega araba, dopo le sanguinose insurrezioni del maggio, ottenne l' si adoperò a stringere i legami di collaborazione fra gli stati arabi. Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri di Siria dal ...
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Alidi
La discendenza diretta di ‛Ali ibn Abi Talib, proseguita, secondo alcuni genealogisti, in qualche dinastia moderna del mondo arabo-musulmano, come i reali del Marocco. Secondo gran parte delle [...] tradizioni, ‛Ali avrebbe avuto diciassette figlie e diciotto figli. Di questi, i più famosi furono i due primi, Hasan e Husain, avuti da Fatima, figlia di Maometto ...
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Traduzione araba del nome greco di Eustichio figlio di Patrìkios, patriarca melechita di Alessandria negli anni 933-940. Scrisse in arabo una cronaca universale fino al 938, desunta da fonti bizantine [...] e musulmane ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.