marrano
Vocabolo derivante dallo spagnolo marrano «porco», a sua volta derivato dall’arabo mahram «cosa proibita». Inizialmente m. era un titolo ingiurioso, rivolto dagli spagnoli ai mori e agli ebrei [...] neoconvertiti, che passò poi nell’uso letterario italiano, soprattutto nei poemi epico-cavallereschi, a indicare chi non osservava le leggi della cavalleria e della cortesia. Col nome m. furono chiamati ...
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Usurpatore dell'Impero romano (248-249 d. C.), al tempo di Filippo l'Arabo. Acclamato imperatore dalle truppe in Pannonia e in Mesia, fu poi ucciso dagli stessi soldati. ...
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Dottore ebreo (939-1038), ultimo capo dell'Accademia babilonese di Pumbĕdītā. Scrisse in arabo numerose opere sul diritto talmudico, tra cui la più importante è il libro sulla compra-vendita, tradotto [...] anche in ebraico poco dopo la sua morte. Fu inoltre autore di commenti a varî trattati del Talmud, poesie liturgiche e opere di linguistica (sul vocabolario talmudico e sulla vocalizzazione); altri scritti ...
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sira
(ar. «condotta, modo di vita») Termine indicante, per antonomasia, il genere storiografico arabo relativo alla biografia del profeta Maometto, fin dalla prima opera recante tale titolo, la s. composta [...] da Ibn Ishaq, a noi nota nella recensione di Ibn Hisham ...
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Hassan ibn Nu'man al-Ghassani
Hassan ibn Nu’man al-Ghassani
Generale arabo omayyade (m. 700). Portò a termine la conquista dell’Ifriqiya bizantina fra il 693 e il 698, sconfiggendo la resistenza berbera [...] alla conquista, guidata dalla . Deposto dal governatore omayyade in carica, rientrò in Oriente dove morì combattendo contro i bizantini ...
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San Giovanni d'Acri Città (43.600 ab. nel 1991) dello Stato di Israele (arabo Akka; ebr. Akko), situata sulla costa mediterranea all'estremità settentr. del Golfo di Acri. Il nucleo più antico sorge su [...] ma nel 48 a. C. riassunse il nome di Tolemaide; l'imperatore Claudio vi dedusse una colonia di veterani romani (Claudia Ptolemais). Gli Arabi se ne impadronirono nel 638 d. C. L'episodio più famoso della sua storia è il lungo assedio del 1189-91 da ...
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Soldo d’oro, ricordato in documenti italiani dal 7° all’11° sec., derivato dal dīnār arabo; equivaleva al soldo d’oro bizantino. Fu detta m. anche una moneta d’oro che circolava in Spagna all’epoca dei [...] Moriscos ...
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Governatore di una fortezza o di un castello nella Spagna del Medioevo. Lo stesso vocabolo arabo in Sicilia, in età araba e normanna, è trascritto nei documenti latini come gaytus, con senso analogo. ...
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JACHIA
Gino Benzoni
"Sultan Jachia gran principe ottomano": così J. - un nome che in arabo si avvicina al nostro Giovanni; Jachia semplifica Yahyâ - sottoscrive una lettera dell'8 sett. 1615 da Parigi [...] al duca sabaudo Carlo Emanuele I.
"Sultanis Mahometis tertii […] natu maximus", s'autoqualificherà il medesimo in un latino traballante nel 1633, deducendo dall'asserita primogenitura la consistenza del ...
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Ibn al-Ash'ath, 'Abd al-Rahman
Ibn al-Ash‛ath, ‛Abd al-Rahman
Capo arabo (m. 704). Nel 700 diresse nel Sijistan una rivolta contro il governatore dell’Iraq e il califfo omayyade stesso, ‛Abd al-Malik. [...] Battuto a Dair al-Jamajim (701), presso Kufa, fu ucciso da un signore alleato del Sijistan presso cui si era rifugiato ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.