GIAMBULLARI, Pierfrancesco
Franco Pignatti
Nacque a Firenze nel 1495 da Bernardo e da Lucrezia degli Stefani.
Il padre, rimatore dell'ambiente laurenziano, avviò precocemente il figlio agli studi letterari [...] del G. sono molto più ampie: egli si spinge a comparazioni anche con il caldeo, l'arabo).
A parte la tesi aramea, gli interessi linguistici del G. si inquadrano nel programma dell'Accademia Fiorentina, che nel 1550 decise di dedicare le sue energie ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Regni neoittiti e stati aramaici
Giancarlo Lacerenza
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, Antichità, edizione in 75 ebook
Sul tramonto dell’Impero ittita s’innesta la nuova realtà socio-politica [...] nel santuario di Hera a Samo e di Apollo a Eretria, nell’Eubea, è solo la più antica di varie tracce epigrafiche degli Aramei in Occidente, che continuano nell’VIII secolo a.C. fino a Sibari e a Pitecusa (Ischia). Il nome di Haza’el appare anche ...
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PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra; arabo Tadmur)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Renato BARTOCCINI
Oasi situata nel deserto siro-arabo a metà strada circa tra il Mediterraneo e l'Eufrate, a circa 300 km. da questo [...] e gli scrittori classici. Ma fino dalla prima colonizzazione l'elemento arabo dovette mescolarsi a quello arameo, se non forse addirittura furono coloni aramei a fondare il primo nucleo cittadino, attirando a sé e compenetrando la popolazione araba ...
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Vedi PALAZZO dell'anno: 1963 - 1996
PALAZZO
A. Giuliano
A. Bisi
A. Bisi
A. Bisi
A. Giuliano
A. Giuliano
A. Tamburello
L. Lanciotti
Il nome Palatium indicava a Roma uno dei sette colli sui quali [...] , va rilevato che nel II sec. a. C., sulle rovine di un antico tempio di Lagash (Tellō, v.) il dinasta arameo ellenizzato Adad-nadinakhe istalla il suo p., che si ispira manifestamente al grande passato della regione nella divisione in due parti ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] del volgare, lo radicava nel contesto dell’area geografica toscana, per il richiamo agli etruschi. La teoria etrusco-aramea non fu accolta nemmeno a Firenze, e non vi prestarono fede noti intellettuali locali quali Vincenzio Borghini. Si trovano ...
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LANDO, Ortensio
Simonetta Adorni Braccesi
Simone Ragagli
Nacque a Milano da Domenico, originario di Piacenza e forse appartenente alla nobile famiglia Landi, e da Caterina Castelletta, milanese. L'anno [...] . Senza nome dell'editore pubblicò il Commentario delle più notabili et mostruose cose d'Italiaet altri luoghi, di lingua aramea in italiana tradotto, con dedica a Ludovico Rangone, nel quale, come già nelle Forcianae, trae dall'Utopia, oltre all ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] periodo è come se fosse sospeso in un fluire senza tempo. S'introduce nel paese l'alfabeto, che deriva da un alfabeto arameo, si cominciano ad avviare rapporti più intimi con l'Asia occidentale e si formano, almeno per quanto si può stabilire per ora ...
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arameo
aramèo agg. e s. m. [der. dell’ebr. Ărām, nome del quinto figlio di Sem]. – Relativo o appartenente agli Aramei (gr. ᾿Αραμαῖοι), gruppo etnico e linguistico di origine semitica che, spostatosi (12° sec. a. C.) nella Mesopotamia centro-settentr....
aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...