. Nel secolo XIX, mentre si faceva strada l'idea dell'evoluzione, tutta una serie di concezioni sorgeva intorno allo sviluppo della civiltà. Le principali di esse possono essere raggruppate in varie categorie, [...] . Fu in una di queste pianure, nelle quali non si conosceva fino allora che l'agricoltura alla zappa, che dovette inventarsi l'aratro, il quale fu, in principio, tirato solo dall'uomo. Bisogna però ammettere che fra gli agricoltori e i pastori vicini ...
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TIGRÈ (o Tigrai; A.T., 116-117)
Giuseppe Stefanini
Una delle quattro regioni in cui era storicamente e politicamente diviso l'Impero Etiopico (v. etiopia), attualmente entrata a far parte dell'Africa [...] è dedita alla pastorizia (bovini, ovini, capre, asini, muletti, cavalli) e all'agricoltura che viene esercitata con un primitivo aratro: si coltivano orzo, grano, taf, segale, legumi.
I centri principali sono: Adua (m. 1895) già capitale del Tigrè ...
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Matrimonio
Marzio Barbagli
Definizioni
'Matrimonio' è una parola di origine recente. Nella Politica Aristotele osservava che "l'unione dell'uomo e della donna non ha un nome". Ma, più in generale, noi [...] e dei beni. In questo caso una moglie costituisce non un peso, ma una risorsa economica. Il secondo - l'agricoltura dell'aratro - è proprio di zone ad alta densità di popolazione in Asia e nei paesi arabi, nelle quali la terra è proprietà privata ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le fabulae dei Romani
Licia Ferro
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I racconti (fabulae) rivestono grande importanza nella cultura romana: [...] supera, costeggia il fiume e raggiunge il suo campo. Si toglie la toga, la consegna a Racilia, e senza perdere tempo si mette all’aratro per spingere i buoi. Tutto, del resto, promette un ricco raccolto. (Livio 3, 26-29; Plinio, Nat. Hist., 18, 4-5 ...
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ΝĀGA
G. Kreisel
Termine sanscrito maschile con il quale, in Asia meridionale, si indica il serpente, in particolare nell'aspetto semidivino di nāgarāja («re dei serpenti»), abitante le acque e la terra. [...] del dio-eroe di aspetto umano e quella del dio-serpente di origine agricola. Particolarmente significativo è/l'attributo canonico dell'aratro a uncino, che il dio tiene in una delle sue quattro mani.
Non è possibile stabilire se la figura di Balarāma ...
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GERMANICI, POPOLI
Plinio FRACCARO
Giuseppe CIARDI-DUPRE'
Arrigo SOLMI
Bruno Vignola
. Sotto la denominazione di Germani si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni appartenenti alla [...] l'agricoltura, che nei tempi più antichi era in buona parte affidata alle donne; usavano un buon tipo di aratro e coltivavano abbastanza bene parecchi cereali. Conoscevano varie specie di ortaggi, ma ebbero dai Romani gli alberi fruttiferi pregiati ...
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PASTORIZIA
Elio MIGLIORINI
Renato BIASUTTI
Aristide CALDERlNl
Gino LUZZATTO
. Forma di sfruttamento del suolo, comune nelle zone povere di pioggia dove prevale una vegetazione steppica, e in quelle [...] interna di lavoro o di cultura, contribuendo anzi a determinare i caratteri fondamentali dell'agricoltura superiore (aratro, ingrassi animali, animali da trasporto). La differenziazione invece si è imposta quando, nell'allevamento in grande ...
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MEDIEVALE L'a. m. si può intendere come raccolta di informazioni mediante il recupero sistematico di testinianze materiali della cultura successiva all'epoca classica: principale metodo di recupero è lo [...] ; già si sono compiute importanti ricerche sull'alimentazione (M. Dembinska) e sulle tecniche agricole (inizio dell'impiego dell'aratro nel 5°-7° secolo).
L'Ungheria è, con Gran Bretagna e Cecoslovacchia, il paese che ha dato maggior impulso ...
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Secondo S. Girolamo (Chron., p. 150, 24 Helm), sarebbe nato l'87 a. C. e morto nel 57, a trent'anni. Peraltro, dato che alcuni carmi (11, 29, 45, 55, 113) alludono ad avvenimenti che vanno dal 59 al 55 [...] tra alternative di fiere rotture e di vergognose riconciliazioni, era caduto allora "come un fiore al margine del prato, reciso dall'aratro che passa" (carme 11). Ma già prima del 57 la morte del fratello lo aveva per qualche tempo allontanato dalle ...
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GAUCHO (sp.: pron. gáucio)
Enrico de Gandía
È parola di uso comune nelle repubbliche del Plata - per lo meno a datare da un secolo e mezzo - il cui senso ha variato in guisa, col volgere del tempo e [...] tradizionali attività del gaucho, ci si spiega il disprezzo che egli sente, per istinto, verso l'uomo della zappa e dell'aratro, che non sa domare i puledri, né prende parte alle gare di corsa a cavallo (carreras), divertimento che lo entusiasma fino ...
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aratro
s. m. [lat. aratrum, della stessa radice di arare «arare»]. – Strumento agricolo, a traino animale o meccanico, con trazione diretta o funicolare, talvolta montato su ruote, che serve ad arare il terreno: è costituito dalla trave o...
aratura
s. f. [dal lat. tardo aratura]. – L’operazione dell’arare; il lavoro che si fa con l’aratro e anche il tempo in cui tale lavoro si compie: a. meccanica, effettuata con un aratro trainato direttamente da un motore; a. funicolare, quando...