Comunità
Anna Laura Palazzo
Mario Picchi
Giancarlo Urbinati
Il termine viene dal latino communitas, derivato di communis, "che è comune a molti o a tutti, condiviso". Indica, in senso astratto, l'essere [...] papali, come l'installazione di una manifattura per la lavorazione completa della lana e di una fabbrica di arazzi in cui trova occupazione una manodopera prevalentemente femminile, introducono le comunità di 'reclusi' alla dimensione produttiva, e ...
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Vestirsi
Vinicio Ongini
Nudi o vestiti
Fin dall'Età della Pietra gli uomini hanno imparato a coprirsi per ripararsi dal freddo e dal caldo eccessivi. Tuttavia già i nostri antenati indossavano certi [...] non venne sostituita dal cotone. Tra i tessuti africani di produzione vegetale non si possono dimenticare i bogolan del Mali, arazzi primordiali di cotone, dipinti con le argille colorate del fiume Niger.
Un tempo, in alcune zone dell'Africa il ...
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ISABELLA d'Este, marchesa di Mantova
Raffaele Tamalio
Nacque a Ferrara il 17 maggio 1474, primogenita del duca Ercole I d'Este e di Eleonora d'Aragona, figlia del re di Napoli Ferdinando I.
Nel febbraio [...] zio di Francesco. Ma un vantaggio dal conflitto lo trasse I., che ricevette in dono da Francesco Gonzaga gli arazzi del padiglione reale abbandonati dai Francesi e richiesti invano anche dalla sorella Beatrice. Sempre in assenza di Francesco, partito ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Primo dei quattro figli maschi dell'uomo politico (sarà, tra l'altro, capo del Consiglio dei dieci) nonché titolare d'un banco privato Andrea (1508-1573) di Giovanni di [...] D. è sempre imperioso. Da lui s'attende un servizio obbediente. Donde, ad esempio, l'invio a Venezia di velluti, rasi, arazzi, argenti, scimitarre, "robbe" varie perché il D. si prenda "carico" di far vender il tutto alle condizioni più vantaggiose ...
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ESTE, Ippolito d'
Lucy Byatt
Nacque a Ferrara il 25 ag. 1509. Figlio cadetto di Lucrezia Borgia e di Alfonso I, duca di Ferrara, Reggio e Modena e nipote del papa Alessandro VI, fu destinato alla carriera [...] S. Francesco. In Francia commissionò a Sebastiano Serlio un piccolo ma lussuoso palazzo a Fontainebleau, ultimato nel 1546; gli arazzi furono intessuti su cartoni di Giulio Romano e gli affreschi furono opera del Primaticcio e di Niccolò Abbati. Esso ...
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ROBUSTI, Jacopo (Jacomo, Giacomo)
Marsel Grosso
, detto Tintoretto. – Primogenito di Battista, tintore di seta, nacque a Venezia nel 1519, come risulta dall’atto di morte del 31 maggio 1594 che lo indica [...] Gallery of art), per la quale Tintoretto si rivolse al cartone raffaellesco con la Caduta di s. Paolo per uno degli arazzi della Sistina, presente a Venezia nella collezione di Domenico Grimani. Sono questi gli anni in cui l’incontro con Schiavone ...
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La Fondazione Giorgio Cini
Gino Benzoni
Irretito, all’inizio del Novecento, Rilke da Venezia, dalle sue «cose indicibili» e, insieme, tentante di dirle liricamente. E tra le sue liriche Mattino veneziano(1): [...] , della biblioteca, del palladiano refettorio o Cenacolo, della sala del Consiglio, della sala del Soffitto, del salone degli Arazzi o ex noviziato, come immesso in una continuata sequenza di sin soggiogante suggestione ambientale, come alonato dalla ...
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SANTI di Tito
Nadia Bastogi
SANTI di Tito (Santi Titi, Santi di Tito Titi). – Nacque a Firenze il 5 dicembre 1536, nel popolo di San Michele Visdomini, da Maria d’Andrea di Benaccio e da Tito di Santi [...] ricchezza del colore si aggiunge un eloquio più solenne nella classica ponderatezza di Cristo, nei richiami ai cartoni per gli arazzi di Raffaello, nei gesti eloquenti e ripetuti, e si rileva una consonanza con Federico Zuccari che, a Firenze per gli ...
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ARTÙ
S. Maddalo
Leggendario eroe e re dei Bretoni che nella letteratura medievale, in particolare di area francese, assurge, insieme alla sua corte (i c.d. cavalieri della Tavola Rotonda), a simbolo [...] Goffredo di Buglione e Carlo Magno.Parimenti, se le storie di A. e la ricerca del mitico Graal venivano raffigurate negli arazzi elencati nell'inventario di Luigi d'Angiò del 1364-1365 (Loomis, Hibbard Loomis, 1938, p. 44ss.), i cicli di Tristano e ...
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DRAGO
S. Manacorda
Il d. è uno degli animali fantastici la cui frequente natura composita, funzionale a intenti di rappresentazione simbolica, rivela contemporaneamente una forte attitudine ornamentale. [...] la testa alzata in un ultimo tentativo di contrattacco (Ipswich, St Nicholas, lastra scolpita, del 1120 ca.; Halberstadt, Domschatz, arazzo di Abramo, della fine del sec. 12°; Spoleto, S. Pietro, rilievo sopra il portale sinistro, degli inizi del sec ...
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arazzo
s. m. [dal nome della città di Arras (nell’ital. ant. Arazzo), nella Francia settentr., che detenne il primato in quest’arte soprattutto nel sec. 15°]. – Opera decorativa destinata a essere appesa alle pareti di grandi sale, chiese...