Specialmente nella tradizione platonica, furono detti a. le ‘idee’, cioè gli eterni e trascendenti ‘modelli’ delle cose.
Nella psicologia analitica di C.G. Jung, l’a. (o Imago o dominante o immagine mitologica o primordiale) è un contenuto dell’inconscio collettivo, che determina la tendenza a reagire e a percepire la realtà secondo forme tipiche costanti nei vari gruppi culturali e periodi storici. ...
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Architetto italiano (Milano 1931 - ivi 1997). La sua ricerca architettonica mosse dall'individuazione di archetipi architettonici, ispirati agli illuministi francesi (É.-L. Boullée, C.-N. Ledoux), alla [...] pittura metafisica o alla tradizione del Novecento italiano per approdare a risultati personali in cui è viva la lezione delle opere di Palladio, Mies van der Rohe, Loos o Tessenow.
Vita e opere
Laureato ...
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Termine introdotto da C.G. Jung per indicare lo studio dei processi psichici arcaici e primordiali, degli ‘archetipi’ dell’inconscio collettivo.
In senso più lato e posteriore, l’applicazione di ipotesi [...] psicologiche nell’ambito della preistoria; secondo S.E. Jelliffe è un settore della paleobiologia ...
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Il ‘classico’ oggi
Luciano Canfora
Il ritorno dei modelli
Può sembrare paradossale, ma la forza di attrazione dei modelli (archetipi) classici si è consolidata alla svolta tra fine del 20° e inizio [...] , nella politologia americana ed europea, se l’impero americano sia da ‘leggere’ e da intendere con l’ausilio dell’archetipo ateniese o peloponnesiaco o romano. Il fatto poi che sia Sparta nel decennio successivo alla clamorosa vittoria contro l ...
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donna
Frédérique Verrier-Dubard
Non ci si può accostare al tema della d. nell’opera machiavelliana senza tener conto di diversi parametri: in primo luogo, gli archetipi che hanno più a che fare con [...] l’antropologia e la psicologia che non con il pensiero di M.; un altro dato contestuale sono gli stereotipi culturali dell’epoca. Può essere opportuna una prima ricognizione della filoginia e della misoginia ...
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Pittore italiano (Berlino 1895 - Saint-Tropez 1971); autodidatta, cominciò a dipingere a Parigi nel 1919. Si foggiò una maniera sottilmente evocativa e preziosa di ricercata ingenuità, fondendo variamente [...] motivi archeologici (cretesi, etruschi, ecc.) presentati come archetipi di una fresca visione radicata nei ricordi dell'infanzia. Ha eseguito anche vaste decorazioni murali (Ginevra, Società delle Nazioni; Padova, università) e mosaici pavimentali ( ...
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Psicologo e psicoterapeuta italiano (Ancona 1924 - Roma 2011). Interprete del pensiero junghiano, T. ha volto la sua indagine all'intento di rifondare la lezione junghiana, espungendone gli aspetti più [...] apertamente inverificabili o metafisici, quali la teoria degli archetipi e l'ipotesi dell'esistenza di un inconscio collettivo: in breve, tutto ciò che tende, in Jung, a un'obiettivazione naturalistica dello psichico.
Vita
Allievo di E. Bernhard, ...
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psicologìa analìtica Termine con cui C.G. Jung definì la sua dottrina psicologica quando si separò da S. Freud. Tale dottrina, assai complessa, presuppone l'esistenza, oltre che di un inconscio individuale, [...] anche di un inconscio collettivo, con le sue immagini primordiali o archetipi. Gli individui, secondo la p. a., si possono classificare in base a una tipologia che ammette quattro funzioni fondamentali: pensiero, intuizione, sentimento e sensazione. ...
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Pittore e scultore (n. Chicago 1939); membro fondatore del Don Quixote Collective (1974). Verso la metà degli anni Sessanta, alla pittura monocroma delle prime "shaped canvases" sostituisce l'uso di lastre [...] di vetro e di specchi in rilievi scatolati a parete e in cubi, puri archetipi spaziali, a volte trattati con il colore a tecnica industriale, e l'uso della luce al neon come elemento strutturante. ...
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(App. III, I, p. 539)
Storico delle religioni e romanziere rumeno, morto a Chicago il 22 aprile 1986.
Trasferitosi a Parigi, pubblicò alcune delle sue opere più note e consolidò tutte le sue categorie [...] più significative: homo religiosus, homo symbolicus, ierofania, archetipi, axis mundi. Nel 1956 passò all'università di Chicago. L'ambiente statunitense gli fu favorevole: si andavano moltiplicando in quegli anni i dipartimenti di studi religiosi e ...
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archetipo
archètipo s. m. [dal lat. archety̆pum, gr. ἀρχέτυπον, comp. di ἀρχε- (v. archi-) e τύπος «modello»]. – 1. Primo esemplare, modello: l’Iliade può essere considerata l’a. dei poemi epici o eroici. 2. In filosofia, spec. nella tradizione...