Scrittore d'arte (Oria, Brindisi, 1725 - Roma 1798), fu il più rigoroso teorico del neoclassicismo. Nel 1761 si stabilì a Roma dove, in contatto con A. R. Mengs e J. J. Winckelmann, si occupò prevalentemente [...] alle regole classiche, fu critico sensibile e scrittore efficace. Le sue opere principali sono: La vita dei più celebri architetti (1768); Principî di architettura civile (1781); Dell'arte di vedere nelle belle arti del disegno secondo i principî di ...
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Il futuro dell’architettura
Livio Sacchi
Provare a parlare del futuro è sempre imprudente, quando non arbitrario. Eppure la futurologia (per utilizzare il termine adoperato da Ossip K. Flechtheim nel [...] il Caltrans District 7 Building (2004) a Los Angeles e il simile Federal Building (2007) a San Francisco.
Fra i migliori architetti americani è poi Steven Holl (n. 1947), che ha, fra l’altro, realizzato il bellissimo Nelson-Atkins Museum of Art (2007 ...
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Storico dell'arte (Vienna 1891 - Cheyenne 1953). Contribuì, svolgendo una ricerca isolata, al di fuori degli ambienti accademici, alla rivalutazione degli architetti dell'illuminismo (Ledoux, Boullée, [...] Lequeu). Per K., che risente dell'insegnamento di M. Dvořák, ogni epoca elabora uno stile come espressione diretta delle proprie condizioni sociali e culturali e l'architettura è anticipatrice, sul piano ...
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Architetto (Amburgo 1868 - Berlino 1940). Una delle figure più significative nella storia dell'architettura, fu il primo punto di riferimento di architetti della nuova generazione quali Le Corbusier, W. [...] , iniziò una ricca collaborazione con l'AEG e fu tra i fondatori del Deutscher Werkbund. Affiancò sempre alla sua attività di architetto quella di teorico e di docente presso le scuole di architettura delle accademie di Vienna (1922-27) e di Berlino ...
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Architetto francese (n. Casablanca 1944); vincitore del premio Pritzker nel 1994. È stato uno dei principali esponenti della nuova generazione di architetti francesi che ha saputo incorporare le lezioni [...] dell'École des beaux-arts in un collage esuberante di idiomi architettonici contemporanei. I suoi edifici sono solitamente scultorei, sempre in equilibrio tra modernismo e classicismo.
Vita
Ha studiato ...
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(russo Kreml′) Celebre fortezza nel centro di Mosca, risalente al 12° sec., continuamente ampliata e arricchita nei successivi soprattutto a opera di architetti italiani, primo fra tutti A. Fieravanti. [...] È un imponente complesso di edifici di vario genere (chiese, palazzi) ed epoca, che fu prima residenza degli zar, poi sede del governo sovietico, quindi di quello russo.
Il termine c. designa anche, genericamente, ...
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HILD, József
Tibor Gerewich
Architetto, nato l'8 dicembre 1789 a Pest, morto ivi il 3 marzo 1867. Uno dei più noti architetti del neoclassicismo magiaro. Studiò col padre János (morto nel 1811) architetto [...] lui pure, poi a Vienna e in Italia, dove apprese le forme del neoclassicismo lombardo e veneto. Lavorò soprattutto a Pest, alla cui riedificazione dopo la grande inondazione del 1838 ebbe larga parte. ...
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HAUSZMANN, Alájos (Aloisio)
Tibor Gerewich
Architetto, nato il 9 giugno 1847 a Buda, morto ivi nel 1928. È stato uno dei migliori architetti moderni ungheresi. Professore del Politecnico di Budapest, [...] ebbe una scuola rinomata. Edificò molti importanti palazzi pubblici e privati, in un neobarocco monumentale, non però pesante e convenzionale. Le sue opere principali sono l'alto tribunale di Cassazione ...
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L’arte di dare forma e realizzare spazi fruibili per le necessità dell’uomo. Da un ambito professionale tradizionalmente circoscritto alla sola arte del costruire, il concetto di a. ha progressivamente [...] secoli successivi. A trattati, dizionari e biografie, si affianca (dalla fine del 19° sec.) l’elaborazione da parte degli stessi architetti di testi teorici centrati sulle varie tematiche inerenti l’a. e la città (L.H. Sullivan, G. Semper, C. Sitte ...
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Termine che dall’originario significato «dei Goti» è stato spesso usato estensivamente come sinonimo di germanico, tedesco.
Arte
Diffuso a partire dal 15°-16° sec. in generico riferimento all’architettura [...] ’Italia meridionale da Federico II (Castel del Monte) e poi dagli Angioini. Dopo questo primo periodo, però, gli architetti italiani si mostrarono alquanto refrattari al g., di cui adottarono le forme piuttosto in taluni particolari che nell’impronta ...
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architettare
v. tr. [dal lat. architectari, der. di architectus «architetto»] (io architétto, ecc.). – 1. Concepire il disegno di una costruzione secondo le leggi dell’architettura e curarne l’esecuzione: a. un palazzo, una chiesa; tutti gli...