Originariamente, il capo dei diaconi di una chiesa, agente del vescovo e suo rappresentante (specie nei concili), poi suo vicario (sec. 8°-9°), più tardi (sec. 10°-13°) in taluni casi candidato alla sua successione o anche suo rivale. Oggi è il primo dignitario del capitolo cattedrale, a norma degli statuti propri, titolo non di rado meramente onorifico ...
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Ecclesiastico francese (m. 1331). Arcidiacono di Chartres, creato cardinale dallo zio Clemente V (1305), fu legato alla spedizione di Ferrara. Per ordine del papa, pubblicò la scomunica e la crociata contro [...] i Veneziani e, confederatosi con Bolognesi, Lombardi e Fiorentini, li vinse presso Francolino (Ferrara). Poi si volse a comporre i tumulti della Marca di Ancona, di Spoleto, di Marittima e di Campagna. ...
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Prete sardo (m. 468), arcidiacono di Leone Magno e suo legato al tempestoso Concilio di Efeso (449), gli successe (461) e ne continuò la politica, tesa a sradicare le eresie (scomunicò Eutiche e Nestorio) [...] e a confermare la superiorità di Roma, in particolare sui metropoliti di Gallia e Spagna. Nel 465 riunì un sinodo a Roma dal quale furono disciplinate le ordinazioni sacerdotali e proibite le traslazioni ...
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Arcidiacono (m. forse Viterbo 1295) della cattedrale di Bologna, dal 1278 arcivescovo di Pisa. Non è certo che appartenesse alla famiglia Ubaldini. Ardente ghibellino, cercò di battere separatamente i [...] due capi del governo filoguelfo costituitosi a Pisa dopo la Meloria, Nino Visconti e Ugolino della Gherardesca, facendo allontanare il primo da Pisa, e facendo condannare a morte il secondo per tradimento ...
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Arcidiacono di Pamplona (sec. 12º). È una delle maggiori figure di quel gruppo di traduttori che attorno alla metà del sec. 12º lavoravano in Spagna. R. collaborò a varie versioni di opere arabe; ma il [...] suo nome è soprattutto legato alla versione latina del Corano (1143 circa), fatta su richiesta di Pietro il Venerabile, in collaborazione con altri, tra i quali Ermanno Dalmata e Pietro di Toledo ...
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Arcidiacono, alla morte di papa Zosimo, fu eletto, per la protezione del prefetto di Roma Simmaco, il 27 o 29 dic. 418, in opposizione al papa Bonifacio I. Fu deciso dalla corte ravennate di dirimere la [...] questione con un sinodo (419); ma dopo i tumulti suscitati a Roma da E., Bonifacio, con l'appoggio dell'imperatore Onorio, fu riconosciuto legittimo pontefice ...
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Arcidiacono di Canterbury (n. tra il 1360 e il 1370 - m. castello di Gottlieben, Costanza, 1417), cancelliere dell'univ. di Oxford (1403-05), dal 1407 vescovo di Salisbury; presente al Concilio di Pisa [...] (1409) poi come capo della delegazione inglese a quello di Costanza, vi sostenne contro l'antipapa Giovanni XXIII la superiorità del concilio sul pontefice ...
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Arcidiacono di Barcellona (sec. 15º); accompagnatore del card. G. Cesarini, fu da questo destinato a sostituirlo, assieme a Giovanni Dominici, al Concilio di Basilea (1431). Divenne dottore in teologia [...] a Vienna, dove svolse anche attività politica. Come Cesarini, rimase fedele a Eugenio IV. Scrisse: De abstinentia carnium; De reformatione ecclesiae; De excommunicatione regulari ...
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Arcidiacono (sec. 5º-6º), alla morte di Anastasio II (498) fu contrapposto a papa Simmaco da un partito favorevole a una intesa con l'Oriente. Dopo essersi sottomesso (499) ritirandosi a Nocera, riprese [...] (501-05) la lotta e lo scisma, che si concluse con il trionfo di papa Simmaco ...
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Arcidiacono di Antiochia, autore (1a metà sec. 12º) di un Liber locorum sanctorum Terrae Ierusalem (o De distantiis locorum Terrae Sanctae); forse da identificare con l'Eugesippo autore di un analogo testo. ...
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arcidiacono
arcidïàcono s. m. [dal. lat. tardo archidiacŏnus, gr. ἀρχιδιάκονος]. – Originariamente, il capo dei diaconi d’una chiesa, agente del vescovo, poi suo vicario (sec. 8°-9°), più tardi (sec. 10°-13°) anche suo rivale. Oggi, il primo...