«I quattro studi raccolti in questo libretto (cui se ne aggiunge un quinto, in appendice, di natura stravagante) – scriveva Dante Isella nell’Avvertenza a Le carte mescolate. Esperienze di filologia d’autore, [...] d’una recensione ai Frammenti autografi dell’«Orlando Furioso» a cura di Santorre Debenedetti eloquentemente intitolata Come lavorava l’Ariosto (1937), e dal filologo varesino rinnovata nel metodo, oltreché perfezionata nella pratica e nei criterî di ...
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Il nome proprio può essere motore dell’azione narrativa. Che contenga o no particolari elementi simbolici, e talvolta anche indipendentemente dalla sua etimologia ancora trasparente, il nome si fa generatore [...] saputo di essere destinata ad amarlo. [....] È un nome divino. Ha una musica tutta sua. Produce delle vibrazioni.L’Orlando di Ariosto perde il senno e contemporaneamente il nome e, non a caso, la sua pazzia era principiata nell’aver visto i nomi di ...
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Nuove fonti per i nomi manzonianiI repertori onomastici possono considerarsi fonti aggiuntive di un’opera letteraria. Si pensi ai nomi nel Manzoni romanziere. Ai classici saggi di Eurialo De Michelis, [...] Forse indagini supplementari meriterebbero le fonti di altri nomi, una volta appurato che nella prima redazione del Negromante di Ariosto ci sono un Abondio e un Nebbio (che nella successiva diventa Nibbio, nome comunque designante un servo anche in ...
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Il sostantivo sentimento, deverbale da sentire, nel suo significato più ampio e pieno (‘momento della vita interiore, pertinente al mondo degli affetti e delle emozioni’) è attestato per la prima volta, [...] pratese di Ovidio ad opera di Arrigo Simintendi («e parmi avere Mongibello con le sue forze nel mio petto»), passando per Ariosto («Suspirando piangea, tal che un ruscello / parean le guancie, e il petto un Mongibello») fino a Verga («Mi sento un ...
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Se la letteratura cavalleresca ha beneficato, in Italia, di largo apprezzamento, un merito particolare va riconosciuto a Matteo Maria Boiardo e (soprattutto) a Ludovico Ariosto, poeti capaci di trasformare [...] all’amicizia (ib., pp. 139-141).Parzialmente diversa è la fisionomia del guerriero nell’Orlando Furioso (1516-1532). Ariosto opera anzitutto una variazione onomastica, da Rodamonte a Rodomonte, sintomo di una accentuata sensibilità fonetica del poeta ...
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Alfredo StussiUn’amicizia interdisciplinare. Ricordi di Gino«Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia», serie 5, 2022 Negli ultimi due fascicoli degli «Annali della [...] in buona parte dai medesimi normalisti: la grande letteratura era monopolio esclusivo di Gino (molto Leopardi, ma anche Dante, Ariosto e Montale), i documenti dei volgari antichi erano affar mio. Gino ha goduto della stima e dell’affetto degli ...
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Per quanto non sia semplice stabilire con certezza la produttività di un elemento derivazionale, non c’è dubbio che la suffissazione con -eggiare (‘fare come, essere come, imitare qualcosa o qualcuno’), [...] un deonimico: è il caso di ariosteggiare, per cui il TB («Imitare la maniera dell'Ariosto») rimanda a Bergantini (1745, p. 27: «Imitare la maniera del gran poeta Ariosto»), che a sua volta rinvia a Stigliani (1627, p. 386: «Ariosteggia nel modo del ...
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È costante nella letteratura italiana la tendenza a riflettere sulla propria arte: si tratti di autocommenti o di attività critica militante, tolto Ariosto e pochi altri, tutti i nostri grandi autori dimostrano [...] una salda coscienza teorica della prop ...
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È nella seconda cornice purgatoriale, quella dell’invidia, canto XIV, che si legge, in un gioco di specchi rovesciato, la fonte letteraria del celeberrimo incipit dell’Orlando furioso: le donne e ' cavalier, li affanni e li agi 109che ne 'nvogliava ...
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Ariosto non fu né un teorico né un grammatico, e addirittura – fatto singolare nel primo Cinquecento – non consegnò mai alla pagina scritta le proprie idee linguistiche; ciononostante prestò grande attenzione [...] alla lingua delle sue opere, sottoponend ...
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ariostesco
ariostésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta L. Ariosto (1474-1533), proprio e caratteristico dell’Ariosto: l’ottava a., la poesia a.; la fantasia a.; o che riguarda l’Ariosto e la sua opera: una biografia a.; la critica ariostesca....
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
Famiglia bolognese, il cui nome si vuole derivato da Riosto, terra appunto del Bolognese. Nota dal sec. 12º, con Ugo, console nel 1156, si ricordano nel sec. 13º il crociato Aldobrandino, Antonio e Bonaventura, uomini d'arme distintisi contro...
Umanista (n. Ferrara nei primi decennî del '400 - m. forse nel 1476), fratello di Francesco; ebbe dagli Estensi incarichi politici e uffici pubblici. Scrisse, oltre che versi latini, una rappresentazione allegorica, in volgare, per festeggiare...