Filosofo italiano (n. Parma 1920); prof. dal 1966, ha insegnato nelle univ. di Milano, L'Aquila e Roma. Ha studiato con impegno teoretico varî momenti e problemi di filosofia antica e dell'idealismo moderno. [...] Opere principali: La logica trascendentale kantiana, 1950; Aristotele e l'idea della filosofia, 1961; Esperienza e verità, 1964; Filosofia e metafisica, 1964; L'esperienza di sé, 1965; Esperienza e dialettica, 1977; Prospettive hegeliane, 1986; ...
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RICCI, Matteo
Guido Mazzoni
Nato a Macerata, il 6 dicembre 1826, morto ivi il 18 febbraio 1896; genero di Massimo d'Azeglio. Sempre attese agli studî senza nulla approfondirvi, sia che traducesse le [...] storie d'Erodoto e alcun libro d'Aristotele, sia che presentasse uomini da lui conosciuti o altre più o meno importanti figure; ma, come giovò con quelle versioni alla media cultura, perché, pur cadendovi in errori d'interpretazione, seppe scriverle ...
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Giancarlo Caporali
Abstract
La presente voce si propone di esaminare in astratto e in concreto il principio di separazione dei poteri da un lato fornendone una ricostruzione in chiave filosofico-giuridica, [...] sociale ed intellettuale dei membri della collettività distinti in forza della nascita, del merito e del censo.
È noto che Aristotele in linea di massima ha distinto tre forme buone di governo: monarchia, aristocrazia e politia e tre forme cattive o ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Lo Pseudo-Aristotele e le tradizioni affini
Graziella Federici Vescovini
Lo Pseudo-Aristotele e le tradizioni affini
Lo Pseudo-Aristotele
Sotto [...] ed edita nel 1539. Questa, a sua volta, fu tradotta nelle edizioni giuntine del 1542 e del 1543 dell'opera di Aristotele con il commento di Averroè. Sempre basate sulla versione araba di Ḥunayn sono le traduzioni in ebraico, tra cui si ricorda ...
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Carattere di ciò che può essere o non essere, o essere diverso da quello che è: l’opposto, quindi, della necessità, nei diversi modi in cui questa si può intendere.
Aristotele intende la c. come pura [...] leggi naturali potrebbero venire da lui sospese in qualsiasi momento. Diversa è la posizione degli scolastici di scuola aristotelica, che riprendono da Avicenna la nozione di contingenza. Secondo Avicenna ciò che è possibile rimane sempre possibile ...
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David Armeno
Filosofo (5° o 6° sec. d.C.). Fu filosofo neoplatonico cristiano della seconda scuola di Alessandria: ci rimangono di lui tre scritti in greco (Introduzione alla filosofia, un commentario [...] alla Isagoge di Porfirio, e uno, frammentario, alle Categorie di Aristotele, conservato però integralmente nella versione armena), nonché alcune opere minori in redazione armena, della cui autenticità peraltro si dubita. ...
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Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi.
Ecologia
Protezione della natura
Per protezione [...] loro realtà ideale, sui modelli eterni e immutabili; su un piano di minor valore, è considerato n. anche il molteplice sensibile. Per Aristotele, che definisce la n. come il principio e la causa del movimento di una cosa, n. è tanto la ‘materia’ su ...
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Glottologo italiano (Roma 1923 - ivi 2008). La vastità dei suoi interessi, espressa da numerose ricerche di semitistica, germanistica, romanistica (di grande rilievo i suoi lavori di linguistica ladina), [...] ; ha dato anche un notevole impulso agli studi sui grammatici antichi, grazie a una serie di contributi su Aristotele, Varrone, Lucilio. Socio naz. dei Lincei (2001).
Opere
Tra le sue opere: Introduzione alla fonologia (1952); Capitoli grammaticali ...
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Tipografo (sec. 15º) originario di Kempten (Algovia). Associato con Thomas Septemcastrensis di Hermannstadt, stampò a Mantova, tra il 1472 e il 1473, opere di Pietro d'Abano e di Arnaldo di Villanova; [...] nel 1473, assieme a Johann Baumeister, pubblicò i Problemata di Aristotele. L'anno seguente V. andò a Bologna, dove, associato con Leonardo de Hyrberia, stampò il Liber pandectarum medicinae di Matteo Silvatico. Nel 1474-76 fu a Modena; dal 1479 al ...
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RAGION SUFFICIENTE
Guido Calogero
. Il principio di ragion sufficiente è uno dei supremi principî logici, per quanto la sua formulazione esplicita non risalga che al Leibniz, che lo aggiunse ai due [...] teleologicamente il divenire cosmico giunsero a identificare la causalità con la finalità come in larga misura fecero Platone e Aristotele e più che ogni altro lo stoicismo, nella sua idea della fatalità razionale governante il cosmo. Ma la ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...