Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Delle dottrine alchemiche islamiche la cultura europea del XIII secolo assimila [...] poi distanziarsene una volta resosi conto che si trattava di un’opera di Avicenna. La presa di coscienza che in Aristotele non vengono posti veti nei confronti della trasmutazione induce Bacone a ritornare sui suoi passi e a riconsiderare il proprio ...
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affezione
Domenico Consoli
. La parola nella terminologia filosofica viene usata, nel suo corrispondente latino affectio, come sinonimo di affectus o passio, e in senso generale denota tutto ciò che [...] accade all'animo e ne determina una modificazione o disposizione.
Come tale Aristotele aveva inteso πάϑος nel De Anima, considerandolo caratteristica comune anche all'anima degli animali (Anima I 402 a 9). L'uso di affectio è assai comune presso gli ...
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universali, questione degli
Dal lat. scolastico quaestio de universalibus. Espressione con la quale si indica una controversia dibattuta nel Medioevo, soprattutto nel 12° sec. (ma le estreme, significative [...] propaggini si rintracciano sino a tutto il sec. 14°). Sorta dalla lettura dell’Isagoge di Porfirio alle Categorie di Aristotele, essa verteva intorno al quesito se i generi e le specie fossero solo realtà mentali, oppure avessero una realtà oggettiva ...
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diffinizione (alcuni editori leggono, in certi casi, definizione)
Andrea Mariani
Appare solo nel Convivio, e ha sempre valore di termine tecnico, chiaramente legato all'uso aristotelico scolastico per [...] differenza specifica, coincidente con l'essenza o forma] ").
In III XI 1 D. dà la definizione del termine rifacendosi ad Aristotele, il quale nel quarto de la Metafisica afferma che la diffinizione è quella ragione che 'l nome significa, parole che ...
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inreverentemente
L'avverbio, nel senso di " senza riverenza, rispetto ", è usato in Cv IV VIII 4; si collega con quanto D. afferma sulle false opinioni professate dal volgo circa la nobiltà, cui egli [...] contraddice senza omettere la dovuta riverenza e rispetto all'autorità di aristotele e dell'imperatore (v. INREVERENTE). ...
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La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di [...] il termine ἀρχή viene peraltro insieme ad assumere il significato più generale di «fondamento» o «ragion d’essere». Così per Aristotele ἀρχαί («principi») sono sia i momenti metafisici determinanti l’essere e il divenire delle cose, sia i fondamenti ...
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Filosofo (n. forse Sessa 1469-70 - m. forse Salerno fra il 1539 e il 1546). Studiò filosofia all'univ. di Padova, insegnò a Padova, Napoli, Salerno, Pisa. Sotto l'influenza di Nicoletto Vernia, suo maestro, [...] al tomismo, confutò (De immortalitate animae, 1518, dedicato a Leone X), l'opera omonima di P. Pomponazzi. Commentò Aristotele; scrisse il De regnandi peritia (1532), dedicato a Carlo V, in sostanza una traduzione latina, dissimulata, del Principe ...
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In origine, genericamente, arte di guidare il popolo; in seguito (già presso gli antichi Greci), la pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro aspirazioni, specialmente [...] economiche, con promesse difficilmente realizzabili. Nella storia del pensiero politico il termine risale alla tipologia aristotelica delle forme di governo, nella quale rappresenta un aspetto degenerativo o corrotto della politèia, per cui si ...
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Filosofo (San Pietro in Galatina, Lecce, 1470 circa - Padova 1532 circa), della scuola padovana. Seguace dell'interpretazione averroistica della filosofia aristotelica, curò varie edizioni di filosofi [...] medievali (Alberto Magno, Giovanni di Jandun) spesso con note e quaestiones; importanti sono stati alcuni suoi indici sistematici di Aristotele e Averroè. Filosofo e medico fu anche il figlio Teofilo (San Pietro in Galatina 1515 - Lecce 1589). ...
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Poeta (Ferrara 1538 - Venezia 1612). Autore di rime, trattati e di una commedia (La idropica, 1584), deve la sua fama al Pastor fido (1589), tragicommedia pastorale con cui inaugurò un nuovo genere, privo [...] si protrasse per i primi decenni del sec. 17º, è di estremo interesse per la storia della lotta contro l'aristotelismo. Le sue opere ispirarono molte composizioni madrigalistiche e teatrali.
Vita
Nel 1567 entrò al servizio degli Estensi a Ferrara ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...