Nome col quale è noto in Occidente il filosofo e medico musulmano Abū ῾Alī Ibn Sīnā (Afshana, presso Buchara, 980 - Hdmadhān 1037), di stirpe iranica, ma le cui opere sono per la massima parte composte [...] della poesia scettica e bacchica posteriore, culminata in ῾Omar Khayyām. La dottrina filosofica di A. è l'aristotelismo fortemente commisto di neoplatonismo, col tentativo di conciliarlo con la teologia musulmana ortodossa (ash᾿arita). Da al-Fārābī ...
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Umanista (n. Vigoleno - m. Venezia 1500), forse parente di Lorenzo. Insegnò retorica a Pavia (1466-77) donde passò a Genova e quindi (1481) a Venezia, succedendovi a G. Merula. Nel 1496 fu incarcerato [...] restituito alla cattedra. Tradusse in latino opere filosofiche e scientifiche greche (Tolomeo, Galeno, Alessandro di Afrodisia, Aristotele: di quest'ultimo la Poetica, 1498), commentò classici latini, e compose una grande enciclopedia, De expetendis ...
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Esegeta dell'Antico Testamento, talmudista e medico ebreo (Cesena 1475 - Bologna 1550). I suoi commenti alla Bibbia eccellono per buon metodo filologico, e ciò gli procurò grande stima tra gli studiosi [...] cattolici. J. Reuchlin prese da lui lezioni di ebraico. È autore, tra l'altro, di un'opera intitolata Luce delle nazioni (1537), nella quale polemizzò contro Aristotele e Maimonide. ...
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IDENTITÀ (dal lat. identitas, corrispondente al gr. ταὐτότης)
Guido Calogero
Termine filosofico indicante in generale l'eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso. Ma, nel particolare, esso è stato [...] alle altre, senza che perciò si debba dire che ogni idea sia predicato di sé stessa; e la ταὐτότης è sì definita da Aristotele come "una certa unità di essere del molteplice, o di cosa considerata come molteplice, come quando si dice che una cosa è ...
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. Si designano così i più vasti complessi di terre emerse, ossia le unità geografiche di prim'ordine; questo termine, spesso confuso con "parti del mondo", non è tuttora perfettamente definito. Nell'evo [...] antico il mondo conosciuto veniva dai geografi diviso in due parti, Europa e Asia (scuola ionica; Aristotele, Dicearco, Eratostene, ecc.), o in tre, considerandosi la Libia come parte a sé (Erodoto, Polibio, Strabone, ecc.); ma si era d'accordo che ...
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eternità del mondo
Gennaro Sasso
In quanto la si tratti in questa sede, la questione dell’e. del m. richiede che siano in breve richiamati il modo e la ragione per i quali M. esplicitamente la affrontò [...] di una contraddittoria predicazione. Alla resa dei conti, se, per esempio, in Metafisica Δ 1069 a-b, o Z 1033 a-b, Aristotele aveva sostenuto che la materia è eterna, che eterno è il movimento, eterno è il tempo, eterno è il sistema dei cieli, quale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La grammatica
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le ricerche su ciò che oggi chiamiamo “grammatica” appaiono per la prima [...] o della frase, suddividendoli a seconda che siano dotati di significato oppure no.
Le parti del discorso individuate da Aristotele risulterebbero 4: onoma, rhema, syndesmos e arthron. Tuttavia Dionigi di Alicarnasso (De comp. verb., 2 e De vi Demosth ...
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perfezione
Alfonso Maierù
Il termine designa la compiuta realizzazione di una cosa in ordine alle sue possibilità, e perciò anche il conseguimento di un fine.
Nel linguaggio scolastico, perfectio è [...] operare, al suo fine proprio. Ciò chiarisce molti usi danteschi del termine. Per Tommaso d'Aquino, il cui commento all'Etica a Nicomaco di Aristotele è ben noto a D., la p. prima è la forma che dà l'essere a ciascuna cosa, e di cui nessuno è privo ...
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potenza (potenzia)
Alfonso Maierù
Il termine in D. ha tre valori fondamentali: designa la " possibilità " di una realtà, suscettibile di realizzarsi nell'atto, oppure le " facoltà " dell'anima o, infine, [...] potentia, abbraccia tutti e tre questi significati. Di essi, i primi due hanno trovato definizione e precisazione nella filosofia aristotelica. Secondo Aristotele, ogni atto è compimento di una p.; solo il Motore immobile, atto puro, non è misto a p ...
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necessità (necessitare; necessitate; nicistà)
Michele Rak
Il termine designa la proprietà per cui una realtà non può essere diversa da quella che è, e quindi il rapporto che lega l'essenza della cosa [...] della libertà, n. designa la forza cogente del volere divino o dell'influsso degli astri sull'uomo.
Già al tempo di Aristotele i valori del termine erano molteplici. Secondo Metaph. V 5, 1015a 20 ss. ‛ necessario ' è detto: a) ciò senza di cui ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...