Poeta tedesco (Sesswegen, Lettonia, 1751 - Mosca 1792). Partecipò al movimento dello Sturm und Drang, di cui fu uno dei principali esponenti, e fu particolarmente vicino a Goethe. Condusse una vita nomade [...] tragico-grottesca. Dopo le Anmerkungen über das Theater (1774), in cui impietosamente calpestava ogni normalizzazione classicistico-aristotelica ed esaltava Shakespeare come prototipo del teatro geniale, scrisse Der Hofmeister oder die Vorteile der ...
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Psicologia
onnipotenza O. del pensiero In psicanalisi, espressione adottata da S. Freud per designare un atteggiamento psichico comune al bambino, al primitivo e a certe forme patologiche (nevrosi e psicosi) [...] anche minima, fu considerato intrinseco alla divinità fin dai primordi della teologia ellenica (Senofane). Ma se la divinità aristotelica, in quanto «pensiero del pensiero», è per ciò stesso inconsapevole di tutto l’imperfetto mondo delle cose, di ...
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Eretico e riformatore (Ossana o Trento fra il 1492 e il 1520 - Londra 1567 circa). Nella sua opera più famosa, gli Stratagemata Satanae, è sostenuta la necessità di superare i contrasti dottrinali esistenti [...] della verità in ogni ramo del sapere umano, si rifà quasi esclusivamente ai principi della logica aristotelica, insistendo però, con notevole originalità, sulla maggiore efficacia del procedimento analitico rispetto a quello sintetico. Della ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Niccolò Machiavelli
Gennaro Maria Barbuto
«Essendo voi sempre stato ut plurimum extravagante di opinione dalla commune, et inventore di cose nuove et insolite» (Guicciardini a Machiavelli, Modena, 18 [...] opere di Livio, Giustino, Cicerone, le Deche dell’umanista forlivese Biondo Flavio e il commento all’etica aristotelica dell’umanista fiorentino Donato Acciaiuoli, che riportava le lezioni del celebre umanista Argiropulo).
Ancora più illuminanti sono ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Simone Porzio
Eva Del Soldato
L’aristotelismo rinascimentale è stato a lungo ritenuto una tradizione filosofica ossessionata da sottigliezze formali e del tutto rimossa dalla vita del suo tempo. Gli [...] in conflitto, né di sovrapporle in cerca di un’armonia che sarebbe impossibile, a causa dei rigidi confini del cosmo aristotelico. Egli non cade neanche nei lacci di dottrine come quelle della provvidenza e della predestinazione, e si limita invece a ...
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CARRIERO (Cariero), Alessandro
Sandra Olivieri Secchi
Nacque a Padova nel 1546 da famiglia nobile, originaria di Monselice. Da cenni in sue opere si sa che ebbe un fratello, Bartolomeo. Sappiamo inoltre [...] o contro la Divina Commedia.La prima accusa che il C. muove a Dante è di non aver rispettato nessuno dei dettami aristotelici. In particolare manca l'imitazione e l'unità d'azione. Queste le tesi fondamentali della prima parte del "libello", ove il C ...
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DONATI, Alessandro
Gianfranco Formichetti
Nacque da nobile famiglia a Siena nel 1584.
Dopo essersi trasferito a Roma, il 26 genn. 1600 entrò nel Collegio Romano dove fece il suo noviziato da gesuita. [...] la "mistione" di personaggi nobili e plebei. Si comincia, nel primo libro, con i presupposti della più rigida ortodossia tridentino-aristotelica (Materiam poesis non esse res falsas, p. 18); nella seconda parte si analizzano le specie e le forme di ...
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EGIDIO da Perugia (Aegidius Spiritalis)
Raniero Orioli
Nacque, forse a Deruta presso Perugia, nella seconda metà del sec. XIII.
Le notizie biografiche su di lui sono alquanto scarne. Il Pellini, nella [...] potestas directa, e si avvale di argomentazioni mutuate dal diritto canonico e civile, dalla Sacra scrittura, dalla naturalis ratio aristotelica e dalla donazione costantiniana. Per E. il papa, in quanto vicario di Cristo, è, come questo, signore di ...
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GIRELLI, Girolamo
Alessandro Ottaviani
Nacque a Brescia nel 1490. Non si hanno notizie sulle prime fasi della sua vita né su quando entrò in religione, nell'Ordine francescano. Dopo il conseguimento [...] ricordati almeno il ragusano Vito Piazza e Pietro Ridolfi da Tossignano.
La stagione padovana, nell'alveo della fiorente tradizione aristotelica, rappresenta per il G., senza alcun dubbio, la più vivace. A parte un commento al proemio della Fisica di ...
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Della Volpe, Galvano
Edoardo Bruno
Filosofo, nato a Imola il 24 settembre 1895 e morto a Roma il 13 luglio 1968. Il suo apporto a una riflessione teorico-critica sul cinema si rintraccia tanto nel suo [...] Lessing, definisce la poesia più vera della storia e il pensiero più vero dell'esistente. Partendo dal postulato aristotelico per cui "riguardo alle esigenze della poesia bisogna tenere presente che cosa impossibile ma credibile è sempre da preferire ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...