CESALPINO (Caesalpinus), Andrea
Augusto De Ferrari
Nacque nel 1524 o'25 (non nel 1519) ad Arezzo, o più probabilmente in qualchelocalità del contado aretino da Giovanni e Giovanna de Bianchi.
Secondo [...] teologi. Gli studi anatomici, a cui diede un contributo così decisivo, furono per lui anche un modo per uscire dalle strettoie aristoteliche. Contrariamente alle affermazioni di Galeno, il C. sostenne che non il fegato o il cervello, ma il cuore è il ...
Leggi Tutto
Scrittore bizantino (Nicea 1242 circa - Costantinopoli 1310 circa). Fra le numerose opere la Storia bizantina (῾Ρωμαικὴ ἱστορία), in 13 libri, che va dal 1255 al 1308, e può considerarsi come continuazione [...] grande sviluppo dato alle questioni teologiche, comprensibile peraltro in chi, come lui, aveva affrontato problemi teologici in un trattato sulla processione dello Spirito Santo e aveva compilato un sommario della filosofia aristotelica (Φιλοσοϕία). ...
Leggi Tutto
JAVELLI, Giovanni Crisostomo (Canapicius, Crisostomo da Casale)
Dagmar Von Wille
Nacque nel 1470 (o 1472) nel Canavese, forse nel paese di San Giorgio (oggi San Giorgio Canavese).
Entrò nell'Ordine dei [...] le sue lezioni propedeutiche, molto apprezzate dai contemporanei (tra cui l'umanista M. Nizolio), di logica e filosofia aristotelica, che in maniera concisa seguono per lo più il magistero tomistico, mostrandosi però informate delle recenti tendenze ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] che ogni movimento eterno, come quello del cielo, richiede un motore che sia sempre in atto, cioè sia puro atto, e quindi sia immobile, Aristotele è in tal modo costretto ad ammettere ben 56 motori immobili, anche se tra essi ve n'è uno che è primo e ...
Leggi Tutto
Filosofo e logico (Drypool, Yorkshire, 1834 - Cambridge, Inghilterra, 1923). Compì i suoi studî a Cambridge, dove poi (dal 1862) insegnò, rimanendovi fino alla morte. Dopo aver preso gli ordini (1859), [...] logico, difendendolo dalle critiche di S. Jevons; gli si devono soprattutto un'analisi dei varî tipi di proposizione aristotelica in termini di esclusione e inclusione di classi e l'introduzione di un metodo grafico per rappresentare queste relazioni ...
Leggi Tutto
Teologo (n. 1150 circa - m. Parigi 1210 circa), scolastico a Magonza (1195), dal 1206 cancelliere dell'univ. di Parigi. Mentre era a Magonza, svolse incarichi di fiducia per la Santa Sede, non sempre però [...] Lombardo e rappresenta, per così dire, uno stadio teologico in cui non si è ancora affermata la filosofia aristotelica. Liturgista, è autore di un Rationale divinorum officiorum largamente diffuso in tutto il Medioevo. Discussa è l'attribuzione ...
Leggi Tutto
Umanista spagnolo (Cordova 1494 - Medina del Campo, Valladolid, 1531); studiò a Salamanca, Alcalá, Parigi, Roma; fu rettore dell'univ. di Salamanca (1529). Ispirandosi al teatro classico, compose un rimaneggiamento [...] pedagogico e morale, fra cui notevoli il Discurso de las potencias del alma, derivato dagli ultimi due capitoli dell'Etica aristotelica, il Diálogo de la dignidad del hombre, e alcune poesie, fra le quali la Lamentación al saqueo de Roma (1527 ...
Leggi Tutto
Scrittore e filosofo (Brescello 1498 - Sabbioneta 1576), prof. nell'univ. di Parma e a Sabbioneta; ardente ciceroniano nelle Observationes in M. T. Ciceronem (1536), più volte ristampate anche col titolo [...] vera ratione philosophandi contra pseudophilosophos libri IV (1553, ristampata due volte da Leibniz, 1671 e 1674) critica aspramente la filosofia aristotelica, rivendicando il perpetuo rinnovarsi del pensiero umano contro ogni principio d'autorità. ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Galeno
Mario Vegetti
Galeno
L'eccezione Galeno
Galeno rappresenta senza dubbio, e per molti motivi, un caso eccezionale nel panorama intellettuale e scientifico del II sec. d.C.; [...] del cervello con il sistema nervoso sensoriale e motorio. Un caso di irrobustimento teleologico è quello della milza, di cui Aristotele non aveva compreso la funzione emopoietica e depurativa e che quindi non era in grado, a differenza di Galeno, di ...
Leggi Tutto
Filosofo (n. forse a Béthune, Artois, fine 13º sec. - m. dopo il 1358). Maestro della facoltà delle arti di Parigi e rettore (1328, poi ancora 1340) dell'università, occamista, autore di Summulae de dialectica [...] né corrisponde alle sue idee relativamente alla libertà, dato che piuttosto egli oscilla tra il volontarismo e l'identificazione (aristotelico-averroistica) di intelletto e volontà. È probabile che la storia, derivata da un problema del De coelo (II ...
Leggi Tutto
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...