contemplazione
Il termine lat. contemplatio, che deriva etimologicamente da cum-templum, lo spazio del cielo che l’augure delimitava per osservare il volo degli uccelli, traduce concettualmente il gr. [...] c. si attua allorché, nello stadio più elevato della scienza, esso viene colto (Repubblica, VI, 486 a; VII, 517 d). Aristotele individua nella c., intesa come pura attività dell’intelletto, il bene dell’uomo, la sua felicità (Etica nicomachea, X, VII ...
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CASTELLANI, Pier Nicola
Carlo Colombero
Vissuto tra il XV e il XVI secolo, non se ne conosce la data di nascita, né quella di morte. Nacque a Faenza, da Benedetto, di antica famiglia cittadina.
Secondo [...] animorum secundum Platonem et Aristotelem, dedicata al papa Clemente VII.
L'opera si propone di dimostrare che secondo Aristotele le anime individuali sono immortali e che hanno la possibilità di ritornare nuovamente nel mondo e di ricongiungersi al ...
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averroismo
Corrente della scolastica (propr. a. latino; ma la storiografia più recente ha proposto anche altre denominazioni, tra cui aristotelismo radicale o eterodosso o integrale) che dal 13° sec. [...] parla infatti anche di a. italiano, nel quale potrebbe andare incluso secondo alcuni anche Dante. Poiché le opere di Aristotele, studiate nelle università, erano quasi sempre accompagnate dal commento di Averroè (che a volte anzi era fatto obbligo di ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] i nomi sono strumenti fallibili creati dall’uomo per mezzo dei quali arriviamo a conoscere la natura delle cose. Ad Aristotele si deve la prima sistemazione delle teorie e delle conoscenze intorno al linguaggio. All’analisi dei fatti linguistici egli ...
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RETORICA (ἡ ῥητρική [τέχνη], rhetorica)
Gino FUNAIOLI
Fausto GHISALBERTI
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Esigenze politiche e sociali diedero la spinta a dettar norme che facessero capaci di parlare in pubblico e di condurre per [...] e sui loro fattori. Il sistema isocrateo si riverbera al vivo sulla ‛Ρητορικὴ πρὸς 'Αλέξανδρου che, falsamente attribuita ad Aristotele, ha tutte le apparenze di derivare da Anassimene di Lampsaco intorno al 340 a. C., e compendia la retorica come ...
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MESSINSCENA
Silvio D'Amico
È termine ormai accettato nel linguaggio del teatro internazionale (dal francese mise-en-scène, donde anche metteur-en-scène) per designare non già la scenografia o in genere [...] pastorale - ritornano più che possono a quelle "unità", che la più o meno esatta interpretazione d'alcuni passi d'Aristotele impone ai drammaturghi del secolo.
La messinscena segue gli autori, ritornando alle scene fisse: per la commedia, la via ...
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Filosofo greco, nato (secondo la datazione di Apollodoro coincidente col rapporto cronologico istituito da Aristotele fra lui e Anassagora) nel 483-2 a. C. e vissuto, secondo Aristotele ed Eraclide, sessant'anni. [...] : "radici di tutto" (ῥιζώματα τῶν πάντων), terra acqua aria fuoco, che dovevano poi, attraverso le sistemazioni platoniche e aristoteliche, rimanere per tanti secoli i tipici elementi delle cose. Così s'intende la parola empedoclea (fr. 8), che non ...
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TEODORO di Antiochia
Laura Minervini
TEODORO di Antiochia (al-ḥakīm Thādhūrī, Teodoro il sapiente). – Secondo il Mukhtaṣar ta’rīkh al-duwal (Breve storia delle dinastie) dell’autorevole teologo e storico [...] Anatoli ecc. ‒ e avesse un ruolo anche nella coeva traduzione delle opere di Averroè, della Retorica e dell’Etica Nicomachea di Aristotele (Burnett, 1995, pp. 244 s.).
La fama di Teodoro è legata soprattutto, come si è accennato, al Moamin, che volge ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La rinascita delle matematiche
Pier Daniele Napolitani
Il problema
Quando, sul finire del 17° sec., nasce il nuovo universo newtoniano, al tempo stesso vedono la luce nuovi oggetti matematici (polinomi, [...] Archimede si tratti.
Quello che viene discusso nei corsi di filosofia e che il giovane Galilei cerca di utilizzare contro Aristotele nel suo De motu antiquiora (scritto nel 1590 ma rimasto inedito)? Quello del suo amico e mentore Guidobaldo Dal Monte ...
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JACOB ANATOLI
LLuciana Pepi
Jacob (Ja'aqov ben Abba Mari ben Simon ben Anatoli), filosofo, predicatore e medico del XIII sec., è noto soprattutto per la sua attività di traduttore e di divulgatore del [...] meno un'unica materia comune al cielo e alla terra. L'imperatore fa un'analogia tra la materia prima così come era concepita da Aristotele e la neve che sta sotto il trono di Gloria. Commentando il versetto di Esodo 24, 10: "quando i saggi di Israele ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...