CAMPANILE, Giuseppe
Gaspare De Caro
Scarse notizie biografiche rimangono di questo poligrafo salernitano del sec. XVII, prevalentemente derivate dalla Biblioteca napoletana del contemporaneo Nicolò [...] l'officio del vero principe, acciocché le repubbliche felicemente siano governate" ripete fedelmente la distinzione delle forme politiche aristoteliche, optando con ovvia puntualità di suddito per la monarchia ("l'imperio di un solo non resta luogo ...
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individuazione, principio di
Criterio o elemento della determinazione ontologica dell’ente singolo che rende ragione della sua unità e indivisibilità e quindi della differenziazione di due cose l’una [...] mutamento della cosa. Nell’Alto Medioevo, quando il mondo latino ancora non conosce che parte degli scritti logici di Aristotele, il problema dell’individuazione dell’ente è affrontato a partire dall’Isagoge di Porfirio e attraverso la mediazione del ...
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SANCASSANI, Dionisio Andrea.
Laura Carotti
– Nacque a Scandiano, nei pressi di Reggio nell’Emilia, il 7 aprile 1659, da Francesco, medico, e da Margherita Avigni.
Dopo aver conseguito la laurea in medicina [...] di mostrare come le nuove scoperte in ambito fisico e astronomico non entrassero necessariamente in contrasto con le dottrine aristoteliche.
Morì a Spoleto l’11 maggio 1738.
Ebbe quattro figli: Niccolò e Pietro Feliciano, che seguirono la carriera ...
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Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra [...] un altro trascendente rispetto all’anima stessa.
Il pensiero posteriore infatti o si limita a negare le dottrine platoniche e aristoteliche, tendendo a dissolvere il concetto dell’anima e con ciò a eliminare il tema stesso della scienza, o ne compone ...
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La direzione della messinscena di una rappresentazione teatrale, operistica, cinematografica, televisiva.
R. teatrale
Comprende il complesso di attività rivolto all’esecuzione di un testo drammatico sul [...] opera. A qualcuno di essi si dovette persino l’invenzione di oggetti tecnici (a Eschilo, il primo al quale, secondo Aristotele, si attribuiscono la maschera e il coturno). Nell’antico teatro greco gli esecutori del dramma, coro compreso, erano scelti ...
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Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato [...] rispetto a tutte le regole codificate dal classicismo; concezione di una drammatica sciolta dai vincoli delle unità pseudo-aristoteliche; sia nel teatro, sia nel romanzo, una visione fantastica e passionale della vita, in un alternarsi e confondersi ...
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SCOLASTICA
Francesco Pelster
. Nome e carattere. - Il termine di filosofia "scolastica" è stato introdotto nell'uso generale, a designare la filosofia e la teologia medievali, solamente dagli umanisti, [...] , l'Etica (I-III). A Toledo o sotto l'influenza di Toledo, Alfredo da Sareshel (m. nel 1215) tradusse lo scritto pseudo-aristotelico De plantis, Michele Scoto (morto verso il 1236) nuovamente la Fisica e il De caelo et mundo, inoltre il De anima, la ...
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RUCELLAI, Giovanni
Guido Mazzoni
Nacque a Firenze il 20 ottobre 1475, da Bernardo, famoso umanista, e da Nannina sorella di Lorenzo il Magnifico. Avviato agli studî classici, acquistò cultura elegante [...] tragedia, senza distaccarsi risolutamente da alcune "rappresentazioni" o "feste" di quell'età, cerca di osservare le unità pseudo-aristoteliche, secondo che allora s'intendevano, e narra i casi di Rosmunda, figlia del re dei Gepidi, Cunimondo, caduta ...
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metafisica
Termine non utilizzato nella filosofia antica, ed entrato nell’uso in epoca tardo-antica e medievale, dapprima per designare i trattati di Aristotele che seguono quelli di fisica («μετὰ τὰ [...] 7, 1017 a 9; XIV, 2, 1089 a 26-28). In tal modo, poiché l’essere non è un predicato univoco, la m. aristotelica risolve il problema del molteplice e le aporie fra essere e non-essere, simile e dissimile, identico e altro, uno e molteplice (Metafisica ...
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Averroè (Averoìs)
Cesare Vasoli
Nome usato da D. (v. il latino Averrois) e dagli autori occidentali del suo tempo, per indicare Abū l-Walīd Muhammad ibn Abmad ibn Muhammad ibn Rushd, filosofo arabo nato [...] conoscere al sovrano almohade Yūsuf che lo accolse nella sua reggia di Marrākush e lo incitò a commentare le opere di Aristotele. Morto Yūsuf, A. fu ancora favorito e protetto dal suo successore Ya' qūb al-Mansūr; e fu proprio grazie alla protezione ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...