typus
Occorre una sola volta, in Mn I II 1 videndum quid est quod ‛ temporalis Monarchia ' dicitur, typo ut dicam et secundum intentionem, dove ha uso avverbiale e vale " in generale "; il passo va introdotto: [...] 1950, 8-9; e v. INTENZIONE. La locuzione typo ut dicam è calco di quella greca τύπῳ ὡς λέγειν, con la quale Aristotele introduce un qualcosa nelle sue linee generali, prima di trattarne accuratamente; cfr. B. Nardi, Nel mondo di D., Roma 1944, 93-96 ...
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Marsilio d'Inghen
Marsilio d’Inghen
Teologo (m. Heidelberg 1396). Insegnò nella facoltà delle Arti e in quella di Teologia dell’univ. di Parigi, della quale fu rettore (1367-71); più tardi, passato [...] ; ma particolarmente importante è la sua teoria dell’impetus, già diffusa nella scolastica del sec. 14°, cui si collega l’idea di cogliere la proportio matematica nello studio dei fenomeni fisici. Fu autore di commenti aristotelici e alle Sentenze. ...
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Nicola di Oresme
Nicola di Oresme (Oresme, Bayeux, 1325 ca - Lisieux 1382) filosofo, matematico, teologo francese. Studiò e insegnò a Parigi; dal 1377 alla morte fu vescovo di Lisieux. Con Giovanni Buridano [...] trattati in francese e tradusse in questa lingua la Politica, i libri di Economia, l’Etica nicomachea e altri scritti aristotelici. È andato quasi interamente perduto un suo Commentario alle Sentenze di Pier Lombardo. Nicola di Oresme si occupò in ...
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La Rivoluzione scientifica. Introduzione
Daniel Garber
La Rivoluzione scientifica
All'inizio del XVII sec. quella che oggi comunemente chiamiamo 'scienza' non era identificabile con una singola area [...] tutta la natura delle cose materiali, in modo da non usare assolutamente a tal fine alcun principio che non sia stato ammesso da Aristotele e da tutti gli altri Filosofi vissuti in tutti i tempi, cosicché tale Filosofia non è affatto nuova, ma la più ...
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aria
Enzo Volpini
Il termine ricorre una volta nella Vita Nuova (XXIII 5) e due nel Detto (242 e 245). Normale è la forma ‛ aere '; nella sola Commedia appare anche la forma ‛ aura '. Da segnalare ancora [...] ' e ‛ aura ' hanno anche una trattazione autonoma (v.).
L'a., insieme alla terra, all'acqua e al fuoco, è uno dei quattro elementi aristotelici (cfr. Gener. et corrupt. III III, 330a 30-36, 330b 1-9, e quanto dice D.: Io veggio l'acqua, io veggio il ...
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Yahya ibn Adi, Abu Zakariyya ibn Hamid al-Takriti
Yaḥyā ibn ‛Adī, Abū Zakariyyā ibn Ḥamīd al-Takrītī
Traduttore, filosofo e teologo cristiano di origine siriaca (Takrīt 893 - Baghdad 974). Teologo cristiano [...] e al-Fārā ́bī e poi scolarca di questa stessa scuola di logica. Y.ibn.‛A. è una figura di rilievo dell’aristotelismo arabo. Assai importante fu la sua opera di traduttore e di revisore di precedenti traduzioni che fece di lui uno dei protagonisti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza nelle università
Michele Camerota
L’assetto istituzionale
Alla fine del Cinquecento, in Italia erano attive ben sedici sedi universitarie (Grendler 2002): Torino, Pavia, Padova, Parma, Ferrara, [...] naschino et già mai, se noi con diritto occhio vogliamo mirare et quello che la natura tutto il giorno fa et quello che Aristotele ne ha scritto (Del flusso et reflusso del mare, et dell’inondatione del Nilo, 1577, p. 42).
E, ancora, a proposito dei ...
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PORFIRIO (Πορϕύριος, Porphyrius) di Tiro
Guido Calogero
Pensatore greco, nato il 232 o 233 d. C., morto, pare a Roma, sul principio del sec. IV. Dal 262 o 263 scolaro di Plotino a Roma, divenne il più [...] cristiano-medievale (v. l'ed. di A. Busse nei Commentaria in Aristotelem Graeca, IV, 1). Dell'intento di conciliazione platonico-aristotelica proprio di P. è d'altronde documento tipico, già nel suo titolo, l'opera Περὶ τοῦ μίαν εἶναι τὴν Πλάτωνος ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Ottica, scienza dei pesi e cinematica
Katherine Tachau
John D. North
Johannes M.M.H. Thijssen
Ottica, scienza dei pesi e cinematica
'Perspectiva': [...] sviluppate un millennio e mezzo prima.
L'influenza di Archimede nel Medioevo (egli scriveva nel III sec. a.C., un secolo dopo Aristotele) è già stata trattata con una certa ampiezza (v. capp. XI e XIX); si è visto che egli aveva al suo attivo ...
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Nuovo Organo o veri indizi dell'interpretazione della natura (Novum Organum sive indicia vera de interpretatione naturae)
Nuovo Organo o veri indizi dell’interpretazione della natura
(Novum Organum [...] sei parti di cui il N. O. rappresenta la seconda), ossia la nuova costruzione del sapere. In alternativa alla logica aristotelica (i cui scritti costituivano l’Organon) Bacone stabilisce una nuova logica fondata sull’induzione (inductio vera), intesa ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...