Umanista bizantino (sec. 13º-14º). Scrisse trattati di filosofia, teologia, retorica, il panegirico di Andronico II e lettere; aristotelico, accoglie tuttavia influssi platonici. ...
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intenzionalita
intenzionalità
Riprendendo l’uso del termine lat. intentio (➔ intenzione) invalso nel neoplatonismo arabo e nella gnoseologia aristotelico-scolastica (a indicare sia l’atto conoscitivo [...] con cui il soggetto tende verso un oggetto, sia l’immagine o forma dell’oggetto conosciuto nel soggetto conoscente), Brentano e Husserl hanno parlato di i. come quel carattere per cui un fatto di coscienza ...
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Filosofo (Cento 1550 - Padova 1631); insegnò (dal 1590) all'università di Padova per molti anni. Collega a Padova di Galilei, C. non volle, sembra, prender mai in considerazione le sue ipotesi né compiere [...] , al di sopra della quale sta un principio d'intelligibilità incorporeo e unico), distinguendo nettamente tra il pensiero di Aristotele (o filosofia), che era compito del maestro esporre, e i divergenti insegnamenti della fede verso i quali era ...
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MEDIAZIONE
Guido Calogero
. Filosofia. - Nel suo significato filosofico, il concetto di "mediazione" ha origine nell'uso greco, e particolarmente aristotelico, dei termini μέσος "medio" e ἄμεσος "immediato". [...] Il primo designa tipicamente il termine "medio" del sillogismo, così nominato per la sua posizione intermedia fra i termini "estremi" e per la funzione logica onde esso, collegato con ciascuno dei due ...
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Scrittore siro giacobita (m. 724), vescovo delle tribù arabe sul confine tra la Siria e la Mesopotamia. Tradusse in siriaco l'Organo aristotelico e lo commentò attingendo ai commentatori greci; lasciò [...] altre opere (scritti sul calendario, sulle eclissi solari e sul corso della luna, ecc.) ...
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disposizione
Mario Pazzaglia
Il vocabolo è usato soprattutto nel Convivio (e nelle opere latine), dove ha una chiara connotazione filosofica in senso aristotelico-scolastico (il latino dispositio traduceva [...]
1. Il termine vale " modo di essere ordinato " o di per sé o rispetto ad altro, cioè a ricevere un atto (cfr. per questo Aristotele Metaph. V 20, 1022b 10-14), come in Cv II IX 7 E ben si dee credere che l'anima mia conoscea la sua disposizione atta ...
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Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia [...] . Abbiamo varie copie di un tipo, creato forse verso la fine del 4° sec. a. C., di un notevole realismo.
Aristotele nella leggenda. La leggenda medievale di A. rispecchia il fatto storico che Alessandro giovinetto fu allievo di A.; essa è infatti ...
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Il Rinascimento. Continuita, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Gianfranco Fioravanti
Continuità, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Il sistema delle scienze aristoteliche tra XV [...] e faceva vivere tutto il sistema, ossia la logica. Alla metà del Duecento, quando il corpus degli scritti fisici di Aristotele aveva messo radici nell'Università di Oxford e stava sbarcando a Parigi, Ruggero Bacone aveva sostenuto che l'uso della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La logica antica
Walter Cavini e Luca Castagnoli (*)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dalla tarda Antichità all’Età Moderna la logica [...] cioè intermedio fra gli estremi A e G, mentre nelle altre figure o è primo (M) o è ultimo (S).
Se per Aristotele le figure possibili in base alla posizione del medio sono solo tre (e quindi è esclusa la possibilità di una quarta figura, riconosciuta ...
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eduzione
eduzióne [Der. del lat. eductio -onis "atto ed effetto del tirare fuori", dal part. pass. eductus di educere "trarre fuori"] [STF] [FAF] Nella fisica aristotelico-scolastica, il processo con [...] cui, nella generazione e mutazione corporea, la forma viene fuori dalla materia, in contrapp. al termine creazione, che indica l'atto in cui la forma è tratta dal nulla ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...