materia (matera)
Cesare Vasoli
Questo termine, almeno nella specifica accezione filosofica, è adoperato da D. secondo i significati dottrinali ormai acquisiti da una lunga tradizione speculativa e nell'ambito [...] la loro unione è universale e necessaria; né può esistere alcuna realtà la quale sia priva di m. e di forma. Anzi, come ribadisce Aristotele, la m. è m. della forma con lo stesso diritto e la medesima necessità per cui la forma è sempre forma della m ...
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Scienza greco-romana. Galeno
Mario Vegetti
Galeno
L'eccezione Galeno
Galeno rappresenta senza dubbio, e per molti motivi, un caso eccezionale nel panorama intellettuale e scientifico del II sec. d.C.; [...] del cervello con il sistema nervoso sensoriale e motorio. Un caso di irrobustimento teleologico è quello della milza, di cui Aristotele non aveva compreso la funzione emopoietica e depurativa e che quindi non era in grado, a differenza di Galeno, di ...
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Filosofo (Ancona 1894 - Gaggiano, Milano, 1968); allievo di P. Martinetti; prof. univ. dal 1934, insegnò (dal 1948) filosofia morale a Padova; si occupò particolarmente dei problemi religioso e morale, [...] sulla base della metafisica aristotelico-tomista. Tra i suoi scritti: Il fondamento e il contenuto della morale (1947); Filosofia e teologia della storia (1953); Filosofia e morale (1960); Il mio itinerario alla metafisica classica (1966). ...
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appetizione
Tendenza della volontà o desiderio istintivo che spinge a ricercare il raggiungimento di un fine, l’appagamento di un’aspirazione, o anche la soddisfazione di un bisogno materiale. Nella [...] -scolastica l’a. è l’atto dell’appetito e, in seguito, i due termini furono spesso usati come sinonimi. Aristotele indica con il termine ὂρεξις il desiderio o la brama (termine tradotto in latino con appetitus), che, in quanto principio che ...
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SPECIE (fr. espèce; sp. especie; ted. Art; ingl. species)
Giuseppe MONTALENTI
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
"Col progredire delle scienze biologiche è accaduto pel concetto di specie quello che [...] una suddivisione di un genere più vasto. Sarebbe tuttavia errato credere, come alcuni hanno affermato, che il concetto aristotelico di specie possa in alcun modo paragonarsi al concetto che si stabilì soprattutto per opera di alcuni dei trasformisti ...
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Il modo di pensare dei ‘primitivi’, secondo la teoria formulata dall’etnologo L. Lévy-Bruhl. Esso sarebbe qualitativamente differente dal nostro, in quanto si regolerebbe non secondo la logica e, in particolare, [...] il principio aristotelico di contraddizione, bensì secondo la cosiddetta legge di partecipazione. ...
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GOCLENIO, Rodolfo (Rudolph Göckel, latinizzato in Goclenius)
Guido Calogero
Filosofo tedesco, nato a Corbach (Waldeck) il i° marzo 1547, morto a Marburgo l'8 giugno 1628. Dal 1581 insegnò fisica, e poi [...] Marburgo.
All'immensa fama di cui godé in vita, e che attrasse, alla scuola de "Platone di Marburgo" e "Aristotele cristiano", gran numero di scolari, non corrispose il suo reale valore. Temperamento non originale, incline a un conciliante eclettismo ...
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socratico
Soltanto nel passo di Cv IV VI 15 Aristotile... e Zenocrate Calcedonio... questo fine conoscendo per lo modo socratico quasi e academico, dove si afferma, relativamente al fine ultimo, la derivazione [...] del pensiero aristotelico dall'insegnamento e dal metodo " di Socrate " e di Platone (per la nozione cfr. Cicerone Off. III XVI 60 - XVII 62, XVIII 67-68). ...
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Filosofo ed erudito (sec. 12º), traduttore di opere filosofiche arabe. Fu arcidiacono di Segovia; è uno dei primi e più notevoli rappresentanti di quel mondo culturale spagnolo che costituì un prezioso [...] tramite tra la filosofia aristotelico-platoneggiante degli Arabi e la cultura latina. Soprattutto importanti le sue traduzioni, compiute in collaborazione con l'ebreo Giovanni ibn Daut (o Avendaut): quella del De scientiis di al-Fārābī; delle ...
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La vita. - Per la biografia di Tommaso d'Aquino abbiamo a nostra disposizione fonti narrative più numerose che per altri grandi scolastici, tuttavia, anche nei suoi riguardi, molti punti rimangono oscuri. [...] Catena aurea, circa 1261-65; i commenti a Matteo (dopo il 1264), a Giovanni, 1273-1274, alle lettere paoline.
III. Commenti ad Aristotele, al Liber de causis, allo pseudo-Dionigi e a Boezio.1. Perihermenias (l.1-l. 2 lect. 3) circa 1272; 2. Analytica ...
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aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...