CACCIANIGA, Francesco
Antonhy M. Clark
Figlio del pittore Paolo, nacque a Milano il 6 ag. 1700. Studiò con Pietro Giraldi, suo parente, che si era formato a Roma, e dal 1717 lavorò a Bologna, dove prese [...] non restò che dipingere una complicata e deliziosa satira, La pittura dispregiata dall'ignoranza, dove il prelato bergamasco, in veste di Arlecchino, compare su di un carro trionfale tirato da asini. Il quadro, ridipinto dal C. nella sua tarda età e ...
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ZANARINI, Petronio
Alberto Manzi
Attore, nato a Bologna verso il 1737, morto dopo il 1802. Figlio d'arte, fu dal padre Agostino avviato agli studî letterarî; si appassionò all'incisione in legno, in [...] a Parigi (1766), cantando con grazia negl'Intermezzi alla Comédie Italienne; più tardi recitò come amorosa negli Amori di Arlecchino e di Camilla del Goldoni. Scomparsa la Veronesi, ne prese il posto di "servetta" col nome di "Argentina", riuscendo ...
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I fasti della ‘tradizione’: le cerimonie della nuova venezianità
Marco Fincardi
Il luogo delle feste
Il ritratto luminoso di Venezia presentato nel 1937 dall’Enciclopedia Italiana(1) è l’immagine ufficiale [...] duce e del re, più di quanto non lo possa essere — per Carnevale — il mettere vere maschere sui volti di Pantalone e Arlecchino. Ai raduni, c’è il podestà a presiedere a scambi di doni, davanti ad alti esponenti del governo, del partito fascista e ...
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DE ANDRÉ, Fabrizio Cristiano
Paolo Somigli
Cantautore italiano, nacque a Genova, nel quartiere di Pegli, il 18 febbraio 1940 da genitori benestanti di origini piemontesi. Il padre, Giuseppe De André, [...] parte al Modern Jazz Group. Al 1958-1961 risalgono gli spettacoli ai quali De André partecipò per il teatro ‘La borsa di Arlecchino’ e le prime prove di cantautore; a questo lasso di tempo risale la sua prima canzone, Nuvole barocche. La data di ...
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CASERINI, Mario
Roberta Ascarelli
Nacque a Roma il 26 febbr. 1874 da Oreste, impiegato, e da Isabella Rosati, in una famiglia piccolo-borghese. Secondo la Prolo, esordì come attore di teatro con la [...] treno degli spettri, Ma l'amor mio non muore;1914: L'imprevisto, In mano al destino, La vittima dell'amore, La signora Arlecchino, L'articolo IV, Resurrezione, Il filo della vita, Sfinge, La via più lunga;1915: La pantomima della morte, Ma l'amor tuo ...
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CASSINI, Alfonso
Roberta Ascarelli
Nacque a Bologna il 6 ag. 1858 da Gaetano e da Adelaide Albertazzi. Iniziò a lavorare nel teatro nel 1888 con la compagnia di Ermete Novelli come generico e, soprattutto, [...] lavorò per la Tiber fino alla fine del '19, interpretando: Il principe dell'impossibile, Femmina, Le avventure di Doloretta, La signora Arlecchino, I due volti di Nanù, La fiamma e le ceneri, per passare poi nel 1920 di nuovo alla Film d'Arte dove ...
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Indumento maschile e femminile, lungo e ampio, privo di maniche, spesso con cappuccio, che si porta sopra i vestiti, appoggiato sulle spalle e agganciato al collo in modo che ricaschi tutto intorno alla [...] Parte di un’apparecchiatura (o macchina) che copre o contiene dispositivi o altri elementi.
Nella scenotecnica, m. d’Arlecchino, elemento del palcoscenico a cornice del sipario, costituito da un telone orizzontale e due teloni verticali. I due teloni ...
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Adoperata per il passato nei più varî significati, la parola oggi designa abitualmente un breve componimento teatrale senza pretese artistiche e che esaurisce il suo compito nel provvedere al fondamentale [...] (1240 circa-1288 circa), tra i quali spicca l'autobiografico Jeu de la fueillée, in cui - lontano progenitore di Arlecchino - buffoneggia in stile più che farsesco il diavolo chiamato Herlequin Croquesots. A codesti jeux s'aggiunsero e talora si ...
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Hrabal, Bohumil
Giuseppe Dierna
Narratore ceco, nato a Brno-Židenice il 28 marzo 1914, morto a Praga il 3 febbraio 1997. Nella sua vita H. svolse numerosi mestieri - minutante notarile, commesso viaggiatore, [...] , 1978, trad. it. La cittadina dove il tempo si è fermato, 1992; Harlekýnovy milióny, 1981, I milioni di Arlecchino), seguirono due autentici capolavori: Obsluhoval jsem anglického krále (trad. it. Ho servito il re d'Inghilterra, 1986), scritto nel ...
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Storaro, Vittorio
Giovanni Grazzini
Direttore della fotografia, nato a Roma il 24 giugno 1940. Vincitore di tre premi Oscar per i film Apocalypse now (1979), Reds (1981) e L'ultimo imperatore (1987), [...] per la TV (L'Eneide di F. Rossi, 1970; Orlando furioso di L. Ronconi, 1972; Riccardo Wagner di T. Palmer, 1982; Arlecchino di G. Montaldo, 1983, con le prime riprese ad alta definizione; Pietro il Grande, 1985), nel 'fantabiografico' Agatha (1979; Il ...
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arlecchino
s. m. – 1. Propr., nome (Arlecchino) di una maschera della commedia dell’arte e poi della commedia del sec. 18° (che si fa derivare da Hellequin, tipo comico del diavolo nelle rappresentazioni medievali francesi), dal caratteristico...
arlecchinata
s. f. [der. di arlecchino]. – 1. Fatto o detto degno di Arlecchino; quindi buffonata, scempiaggine, cosa poco seria in genere. 2. Farsa rappresentata in Francia dai comici della commedia dell’arte.