Commediografo, nato a Roma il 25 aprile 1875, morto ivi il 20 settembre 1931. Esordì adolescente con brevi commedie, una delle quali, Trionfi dell'anima (1896) fu anche tradotta in francese; ma cominciò [...] 'ambiente romano (Il signor Principe, 1911). Seguirono Gli assenti (1914), L'aquila (1916), Don Giovanni (1923), Le nozze d'Arlecchino (1924); due commedie romanesche, Zi'Cardinale (1924), Er giubbileo (1925); e varie altre. La sua facile vena comico ...
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G22
s. m. e agg. inv. Sigla di Generazione Due: i figli di genitori immigrati in Italia; di seconda generazione, che appartiene alla seconda generazione di immigrati.
• scuole (elementari e medie, come [...] di genitori immigrati che nel 2008, in tutta Italia (per il filosofo francese Michel Serres paese del «mantello di Arlecchino»), raggiungerà quota un milione. (Donatella Trotta, Mattino, 11 dicembre 2007, p. 44, La città degli scambi) • «I ragazzi di ...
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Famiglia di comici italiani. Capostipite ne è riconosciuto Rodrigo (n. Bologna - m. Parma 1749), che fu uno degli elementi principali nella compagnia di A. Sacco, di cui sposò la sorella Adriana. Passò [...] (m. Torino 1795), dapprima attore e ballerino con A. Sacco a Lisbona, fu poi in Italia come Arlecchino, rivelando particolare abilità comica; Rosa (Venezia 1741 - ivi 1765), bellissima, sposò Francesco Arena, figliastro del celebre Pantalone ...
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Attore italiano (n. Bologna - m. ivi 1780); a Venezia recitò nelle parti di innamorato al teatro Sant'Angelo con la compagnia di Girolamo Medebach; C. Goldoni ne ricorda l'eccellente interpretazione del [...] delineò un simpatico ritratto nell'Eleonora del Poeta fanatico, parte da lei sostenuta con molta grazia; Giuseppe, fratello di Francesco, fu un vivace Arlecchino prima sulle scene veneziane, poi a Monaco nel teatro di corte dell'elettore di Baviera. ...
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HANSWURST
. Carattere comico del teatro tedesco. Il nome (Hans Wurst "Gian Salsiccia") si trova nel primo Cinquecento come soprannome scherzoso ("pancione"); nacque in quel secolo il carattere sotto [...] si fissarono presto, anche per l'uso della maschera. In seguito, per influsso della Commedia dell'arte italiana, fu assimilato ad Arlecchino. Il nome di H. si mantenne invece più a lungo in Austria, dove nel 1710 assunse per opera di J.A. Stranitzky ...
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CAMPOGALLIANI, Odoardo Francesco
Sisto Sallusti
Nacque a Ostellato (Ferrara) il 3 marzo 1870 da Cesare e da Chiara Vantini. La morte del padre lo sorprese adolescente, e lo costrinse a provvedere al [...] monumenti.
Portò dapprima nei rioni popolari e nei borghi di Ferrara Fasolino, Sandrone, Balanzone, Brighella, Arlecchino, Tartaglia, presentandoli senza orpelli, falsi ermellini e cappe principesche, ma restituendo loro i panni dimessi delle ...
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GOVONI, Marcello
Monica Carletti
Nato a Bologna il 21 ott. 1885 da Augusto ed Enrichetta Naldi, apparteneva a una famiglia di artisti.
La madre era una cantante dotata di una voce di rara estensione [...] apr. 1930); I compagnacci di P. Riccitelli (24 genn. 1931); Paolo e Francesca di L. Mancinelli (24 genn. 1931); Le furie di Arlecchino di A. Lualdi (23 dic. 1937); La monacella della fontana di Mulè (28 dic. 1937); Gloria di Cilea (15 genn. 1938); La ...
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LUALDI, Adriano
Musicista, nato a Larino (Campobasso) il 22 marzo 1887, compositore e direttore d'orchestra, studiò con Stanislao Falchi a Roma, quindi a Venezia con Ermanno Wolf Ferrari. Nel 1927 organizzò [...] una cantata, Attollite portas (Venezia 1907), su testo di A. Graf; delle opere: Le nozze di Haura, Le furie d'Arlecchino (Milano 1915); La figlia del re (Torino 1922); Il diavolo nel campanile (Milano 1925); La grançeola (Venezia 1932). Ha composto ...
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SERVETTA
Mario Ferrigni
. Figura scenica della commedia settecentesca costituente anche un "ruolo" nell'ordinamento tradizionale delle compagnie nomadi di prosa e di commedia musicale, che ha la sua [...] del vecchio padrone, o servizievoli messaggere del padroncino, ma sempre destinate all'amore goloso e non disinteressato di Arlecchino. Spariti i nomi di persona che ne facevano una maschera varia, la servetta divenne un ufficio di palcoscenico ...
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PAGLIACCIO
. Questa parola richiama l'abito, fatto spesso della tela grezza di cui si rivestono i pagliericci, che usavano indossare i tipi più apertameme comici e buffoneschi del teatro tradizionale, [...] Amleto vi accenna nei suoi consigli agli attori. Nel teatro italiano i più immediati antecedenti del pagliaccio sono le maschere di Arlecchino e di Pulcinella, e i tipi della commedia dell'arte in quanto autori di "lazzi" e simili. In quello tedesco ...
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arlecchino
s. m. – 1. Propr., nome (Arlecchino) di una maschera della commedia dell’arte e poi della commedia del sec. 18° (che si fa derivare da Hellequin, tipo comico del diavolo nelle rappresentazioni medievali francesi), dal caratteristico...
arlecchinata
s. f. [der. di arlecchino]. – 1. Fatto o detto degno di Arlecchino; quindi buffonata, scempiaggine, cosa poco seria in genere. 2. Farsa rappresentata in Francia dai comici della commedia dell’arte.