Attore comico che, vestito in modo buffo, si esibisce recitando scenette esilaranti.
La figura del p. è lontana erede della maschera del diavolo, frequente nelle sacre rappresentazioni medievali; verso [...] el gracioso, dal comportamento estroso e ridicolo. Nel teatro italiano i più immediati antecedenti del p. sono le maschere di Arlecchino e Pulcinella e i tipi della commedia dell’arte. La figura del jester o fool, precisatasi nel teatro elisabettiano ...
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Regista e attore italiano (n. Roma 1948). Personalità poliedrica, ha lavorato nel teatro, nel cinema e per la televisione. È stato tra i fondatori della Compagnia della Rancia, con la quale ha messo in [...] 1988; Grease,1997; Dance!, 2000), contribuendo a rilanciare questo genere in Italia.
Vita e opere
Attore di prosa, arguto Arlecchino in spettacoli tratti da canovacci della commedia dell'arte, è stato diretto da registi come F. Enriquez, A. Trionfo ...
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musica Intervallo musicale (➔ intervallo) che abbraccia 5 gradi della scala diatonica. teatro Nell’architettura teatrale, diaframma verticale di materiale leggero, inchiodato direttamente sul piano scenico [...] erano a 5 facce e girevoli) fiancheggiano lateralmente il palcoscenico e costituiscono la delimitazione prospettica della scena. Quando fanno da cornice al sipario, insieme al panneggio dell’arco scenico costituiscono il ‘mantello d’Arlecchino’. ...
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Attore del sec. 17º (n. Spoleto); riprese la tradizione degli zanni musici ed ebbe grande successo a Parigi dal 1675, presentandosi come Flautino per la sua abilità a riprodurre con la voce, accompagnandosi [...] per la scandalosa condotta. n Suo figlio Evaristo (Prato 1663 - Parigi 1700) esordì sulle scene parigine nel 1689 nella parte di Arlecchino nel Divorce forcé di J.-F. Regnard; e rimase poi sempre con i Comédiens du Roi de la Troupe italienne, prima ...
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Regista italiano (n. Reggio nell'Emilia 1956). Tra i fondatori, nel 1983, del Teatro delle Albe di Ravenna, è fautore di un teatro caratterizzato da una intensa fisicità e da una narratività elementare, [...] suoi lavori: Ruh. Romagna più Africa uguale (1988); I ventidue infortuni di Mor Arlecchino (1993), singolare rielaborazione goldoniana, imperniata sulla figura di un Arlecchino nero; Zitti tutti! di R. Baldini (1994); All'inferno! (1996), affresco di ...
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Famiglia di comici italiani. Capostipite ne è riconosciuto Rodrigo (n. Bologna - m. Parma 1749), che fu uno degli elementi principali nella compagnia di A. Sacco, di cui sposò la sorella Adriana. Passò [...] (m. Torino 1795), dapprima attore e ballerino con A. Sacco a Lisbona, fu poi in Italia come Arlecchino, rivelando particolare abilità comica; Rosa (Venezia 1741 - ivi 1765), bellissima, sposò Francesco Arena, figliastro del celebre Pantalone ...
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Attore italiano (n. Bologna - m. ivi 1780); a Venezia recitò nelle parti di innamorato al teatro Sant'Angelo con la compagnia di Girolamo Medebach; C. Goldoni ne ricorda l'eccellente interpretazione del [...] delineò un simpatico ritratto nell'Eleonora del Poeta fanatico, parte da lei sostenuta con molta grazia; Giuseppe, fratello di Francesco, fu un vivace Arlecchino prima sulle scene veneziane, poi a Monaco nel teatro di corte dell'elettore di Baviera. ...
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CAMPOGALLIANI, Odoardo Francesco
Sisto Sallusti
Nacque a Ostellato (Ferrara) il 3 marzo 1870 da Cesare e da Chiara Vantini. La morte del padre lo sorprese adolescente, e lo costrinse a provvedere al [...] monumenti.
Portò dapprima nei rioni popolari e nei borghi di Ferrara Fasolino, Sandrone, Balanzone, Brighella, Arlecchino, Tartaglia, presentandoli senza orpelli, falsi ermellini e cappe principesche, ma restituendo loro i panni dimessi delle ...
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CECCHINI, Pier maria
Ferdinando Taviani
Nacque a Ferrara il 14 maggio 1563. Fu uno dei più eminenti attori di professione del suo tempo. Particolarmente noto per il tipo comico di Fritellino che era [...] a Parigi, in occasione delle nozze di Enrico IV con Maria de' Medici. Il comico più famoso della compagnia è l'Arlecchino, Tristano Martinelli, di sette anni più vecchio del Cecchini. È direttamente a lui, oltre che a Vincenzo Gonzaga, che Enrico IV ...
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FORTUNATI
Teresa Megale
Famiglia di attori comici, probabilmente di origine emiliana, ebbe come capostipite Domenico.
Domenico. Nato nel 1691, in luogo imprecisato, dovette intraprendere l'arte comica [...] di Toto o Trottola, e, per non essere con lui confuso, venne chiamato Totino. Suo padre lasciò la maschera di Arlecchino per lui che ne fu degno interprete.
Per il carnevale del 1779 Giuseppe venne scritturato dalla compagnia di F. Paganini; nello ...
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arlecchino
s. m. – 1. Propr., nome (Arlecchino) di una maschera della commedia dell’arte e poi della commedia del sec. 18° (che si fa derivare da Hellequin, tipo comico del diavolo nelle rappresentazioni medievali francesi), dal caratteristico...
arlecchinata
s. f. [der. di arlecchino]. – 1. Fatto o detto degno di Arlecchino; quindi buffonata, scempiaggine, cosa poco seria in genere. 2. Farsa rappresentata in Francia dai comici della commedia dell’arte.