Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] dell’attore. Pantalone e il Dottor Graziano erano i due ‘vecchi’; gli ‘zanni’ o ‘zani’ (Brighella, Arlecchino, Mezzettino, Truffaldino, Trivellino, Stoppino, Zaccagnino, Pedrolino, Frittellino, Coviello, Francatrippa, Scapino ecc.), in numero di due ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] una legittimazione di questa svolta sarà fornita da Soffici anche in testi letterari ispirati a un ritorno classicista. Ecco come nell'Arlecchino, del 1914, aveva proposto il tema del suo modo di frequentare i due linguaggi: "Oggi capisco che anche l ...
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Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] , invece, il corpo può 'agire' anche attraverso l'immobilità (del volto). G. Strehler, nella sua regia (1947) del goldoniano Arlecchino servitore di due padroni, sfruttava al massimo la gesticolazione dei suoi attori. Con D. Fo tornano in scena la ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] ). Degne di nota alcune neoformazioni (avanspettacolo da lever de rideau), riprese di parole semanticamente modificate (arlecchino da cocktail), nonché soluzioni talvolta fantasiose (canturino da valenciennes, calceggio per dribbling e affollo per ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] dell’arte era presente fin dal 1577 con la Compagnia dei Gelosi, ma sembra determinante per la sua fortuna la rappresentazione dell’Arlecchino di Tristano Martinelli nel 1600 per le nozze di Enrico IV con Maria de’ Medici (Ferroni 2003). A Parigi si ...
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Musica
Ugo Duse
di Ugo Duse
Musica
sommario: 1. Introduzione. 2. La musica nella filosofia e nella sociologia. 3. La musica come problema antropologico- culturale. 4. La musica nelle sue determinazioni [...] presso il pubblico, viene composto nel 1919. Due pezzi teatrali vanno inoltre ricordati per i loro contenuti violentemente polemici: Arlecchino o Le finestre (1917) per il suo antimilitarismo, e Das Nusch-Nuschi (1920) di Hindemith con i suoi pesanti ...
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Rocco Familiari
Teatro
Il luogo d'incontro
di tutte le arti
(Roland Barthes)
Il teatro italiano oggi:
si può parlare di crisi?
di Rocco Familiari
26 febbraio
Con una conferenza stampa a Roma l'AGIS (Associazione [...] G. Strehler. Tutti gli spettacoli sono segnati dalla sua cifra interpretativa, da L'albergo dei poveri di M. Gorkij ad Arlecchino servitore di due padroni (1947) che farà il giro del mondo con grande successo (nuova versione nel 1997). Dall'incontro ...
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arlecchino
s. m. – 1. Propr., nome (Arlecchino) di una maschera della commedia dell’arte e poi della commedia del sec. 18° (che si fa derivare da Hellequin, tipo comico del diavolo nelle rappresentazioni medievali francesi), dal caratteristico...
arlecchinata
s. f. [der. di arlecchino]. – 1. Fatto o detto degno di Arlecchino; quindi buffonata, scempiaggine, cosa poco seria in genere. 2. Farsa rappresentata in Francia dai comici della commedia dell’arte.