trasfossa, ferita Ferita d’armadafuoco in cui il proiettile attraversa i tessuti senza esservi trattenuto (detta anche ferita a pieno canale). ...
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DA VIGO (De Vigo, De Vico, Di Vico), Giovanni (detto anche Giannettino)
Maria Muccillo
Nacque a Rapallo (Genova) intorno alla metà del sec. XV.
Sul luogo di nascita i biografi sono concordi, ad eccezione [...] considerato il libro terzo De vulneribus dove egli riassume gli esiti delle sue esperienze nel campo delle ferite causate daarmadafuoco. Per le lesioni dei cranio praticava la trapanazione con strumenti di sua invenzione e per la cura del cancro ...
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Il complesso delle forze armate di uno Stato. In senso più ristretto, le forze militari terrestri, distinte da quelle che operano sul mare (Marina) e nell’aria (Aeronautica).
Scienze militari
Antico Oriente
Gli [...] II Adolfo di Svezia nella prima metà del 17° sec. fu decisiva nella creazione dell’e. moderno sul piano della tattica dell’armadafuoco, F.M. Louvois, segretario di Stato per la Guerra di Luigi XIV, operò profondamente sul piano dell’organica, del ...
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Botanica
Lesione traumatica caratterizzata dalla soluzione di continuità nei tessuti esterni nelle piante. Le cause possono essere varie: animali fitofagi, gelo e disgelo (rottura delle radici superficiali, [...] molli. Le f. possono essere prodotte da agenti vulneranti di vario tipo in rapporto ai quali si distinguono f. da punta (chiodi, schegge di legno ecc.), da taglio (rasoi, coltelli ecc.), d’armadafuoco (proiettili, schegge di granata ecc.). Altri ...
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Corpo volante, senza pilota, con propulsione propria per tutta la traiettoria o per parte di essa (in ciò differenziandosi dal proiettile scagliato da un’armadafuoco), portante un carico utile (una o [...] proiettili-razzo, a traiettoria tesa, la cui dinamica è sostanzialmente simile a quella dei proiettili scagliati da armi dafuoco con elevata velocità iniziale, e quindi sostanzialmente governata dalle leggi dell’ordinaria balistica esterna.
Organi ...
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Chirurgo (sec. 16º), attivo alla corte pontificia sotto Paolo III, Paolo IV e Giulio III. Insegnò negli studî di Roma e di Napoli. Pubblicò un trattato sulle ferite d'armadafuoco e ideò uno strumento [...] per l'estrazione dei proiettili dalle ferite, che in suo onore fu detto alphonsinum ...
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Fisica
Carica elettrica
Caratteristica fondamentale dei corpi elettrizzati, indicata anche con il nome di quantità di elettricità. Un corpo si dice elettrizzato se esso possiede una carica elettrica, distribuita [...] carica sia la quantità di esplosivo, ben determinata, che viene introdotta (generalmente contenuta in un bossolo) in un’armadafuoco e la cui esplosione serve a imprimere al proietto la voluta velocità (carica di lancio), sia l’esplosivo posto ...
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Borsa di cuoio o di tela nella quale si portano l’armadafuoco portatile e spesso le munizioni di riserva (v. fig.). La più diffusa è quella per pistola; si appende alla cintura o ad apposito cinturone, [...] essere aperta o avere patta di chiusura. In alcuni tipi di pistole (per es., la Mauser c 96) la f. può essere di legno; questa custodia, fissata all’impugnatura dell’arma, forma un calcio da spalla consentendo al tiratore un più accurato puntamento. ...
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Qualsiasi oggetto di cui l’uomo si serve come mezzo materiale di offesa o di difesa. In senso ampio, può costituire quindi un’a. ogni oggetto che sia impiegato a tali fini; ma in senso stretto sono dette [...] , per es., il giubbotto antiproiettile); l’a. dafuoco è quella che usa un esplosivo come propellente per accecanti. Munizioni sono gli elementi necessari per permettere a una arma di emettere fuoco.
Premesso che l’art. 695 c.p. sanziona con l ...
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Musica
Strumento a fiato in uso almeno dal 15° sec., appartenente al tipo oboe, nella cui famiglia rappresenta il basso. Aveva tubo assai lungo e, come il moderno fagotto, era provvisto di imboccatura [...] In origine, nome generico delle prime armi dafuoco non portatili, sorrette da un’armatura speciale chiamata letto, culla, affusto . Quando la tromba era molto corta e di grande diametro l’arma prendeva il nome di b.-mortaio. Le b.-mortaio erano ad ...
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arma
(ant. e letter. arme) s. f. [lat. arma, neutro pl., nel lat. tardo femm. sing.] (pl. armi e ant. arme). – 1. a. Qualsiasi oggetto che può essere usato come mezzo materiale di offesa o di difesa; in senso stretto, ogni oggetto appositamente...
pistola fantasma s. f. Pistola, priva del numero seriale che contraddistingue ogni arma e perciò non tracciabile, che si può assemblare con facilità, entrando in possesso dei componenti prodotti con stampanti 3D. ♦ Proprio su questa questione...