Marley, Bob
Ernesto Assante
Il profeta del reggae
Cantante e musicista reggae, Bob Marley ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo della musica giamaicana, superando la dimensione dell’intrattenimento [...] , ma pochi giorni prima dell’esibizione Marley e la moglie vengono assaliti nel loro appartamento e feriti a colpi di armadafuoco. L’intimidazione non impedisce al cantante di esibirsi ugualmente il 5 dicembre.
L’aspirazione alla pace e all’amore ...
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BURCI, Carlo
Ugo Stefanutti
Nacque in Firenze il 4 sett. 1813 da Federigo, orefice, e da Caterina Landi. Appassionatosi sin dalla giovinezza all'arte drammatica, volle iscriversi al corso di recitazione [...] 92-181. La grande reputazione di questa opera, che venne definita da D. Giordano "un prestigioso gioiello", sta nel fatto che l' specialistiche, come l'urologia e la chirurgia delle ferite daarmadafuoco.
Nel 1874 vide la luce in Firenze un altro ...
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FERRARI, Andrea
Vincenzo Fannini
Nacque a Napoli da Antonio il 26 marzo 1770, in una distinta famiglia che gli permise di vivere in agiato benessere.
In data non precisabile si arruolò, apparentemente [...] valsero al suo battaglione il soprannome di "battaglione di ferro". La battaglia di Tirapegui, oltre a procurargli una ferita d'armadafuoco, gli valse l'Ordine reale e militare di S. Ferdinando e la nomina a cavaliere di seconda classe. Conclusa ...
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Chirurgo (Bourget-Hersent, Mayenne, 1510 circa - Parigi 1590). È considerato il fondatore della chirurgia francese. P. fu un grandissimo chirurgo e un maestro insigne anche nel campo dell'ostetricia, della [...] che introdusse o che contribuì a introdurre nella tecnica chirurgica: ottenne buoni risultati sostituendo, nel trattamento delle ferite daarmadafuoco, l'applicazione di olio bollente di sambuco, secondo la tecnica di cauterizzazione sostenuta ...
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Anatomista (n. Asti 1530 - m. 1587). Seguì, a Pavia, le lezioni di anatomia di G. Falloppio. Esercitò la chirurgia a Parigi, tornando però spesso in Italia. Fu medico di Elisabetta d'Austria, di Carlo [...] curandis vulneribus sclopettorum (1560) negò, così come aveva fatto pochi anni prima A. Paré, che le ferite daarmadafuoco fossero venefiche, come allora si sosteneva, e scrisse sulla trapanazione del cranio; escluse (Luis venereae curandae ratio ...
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Chirurgo (Bologna 1477 - ivi 1552). Insegnò ed esercitò la chirurgia a Bologna; fu quindi chiamato a Roma da Giulio III e come chirurgo militare delle truppe pontificie partecipò all'assedio di Parma e [...] (pubblicato postumo dal fratello, a Bologna) riguarda la chirurgia di guerra; in esso trattò diffusamente delle ferite d'armadafuoco, descrivendo anche un tipo di pinze per l'estrazione dei proiettili e un metodo di fasciatura solida per le ...
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Anatomico e chirurgo militare (Milano 1536 - Pavia 1606), allievo di G. Falloppia; professore di anatomia a Pavia, direttore dell'ospedale militare di Milano, autore di lavori sulle ferite d'armadafuoco [...] e sulle lesioni traumatiche del capo. Per primo descrisse nel cuore del feto il forame ovale e il dotto che va sotto il nome di Botallo; descrisse anche i muscoli dell'occhio e le ghiandole lacrimali ...
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Chirurgo (Padova 1589 - ivi 1673). Fu professore di chirurgia e di anatomia nell'università di Padova. È ricordato per aver curato felicemente l'ascesso epatico e per aver descritto i sequestri ossei tardivi [...] consecutivi a ferite d'armadafuoco; ma soprattutto gli si attribuisce il merito di aver curato alcuni casi di epilessia post-traumatica mediante interventi di trapanazione del cranio. ...
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Chirurgo tedesco (Gotha 1846 - Gottinga 1926); prof. di clinica chirurgica prima a Rostock, poi a Strasburgo. Si occupò di traumatologia (specie lussazioni e fratture) e di chirurgia intestinale; per primo, [...] studiando un caso di obesità insorta in seguito a una ferita d'armadafuoco del cranio, mise in rapporto l'adiposità con una lesione ipofisaria. ...
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Chirurgo (Hilden 1560 - Berna 1634), noto come Fabricius Hildanus. Riformatore della chirurgia nei paesi tedeschi, suggerì ragionevoli modifiche alla tecnica delle amputazioni degli arti. Notevoli i suoi [...] scritti sul trattamento delle ferite d'armadafuoco e sulla calcolosi vescicale. ...
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arma
(ant. e letter. arme) s. f. [lat. arma, neutro pl., nel lat. tardo femm. sing.] (pl. armi e ant. arme). – 1. a. Qualsiasi oggetto che può essere usato come mezzo materiale di offesa o di difesa; in senso stretto, ogni oggetto appositamente...
tiro2
tiro2 s. m. [der. di tirare]. – 1. a. L’azione di tirare, cioè di applicare una forza a un oggetto, per muoverlo: in questo senso si usa soltanto per indicare l’esercizio ginnico-sportivo del tiro della (o alla) fune (v. fune), e con...