GETO-DACICA, civiltà
R. Vulpe
Sull'attuale territorio della Romania e su una notevole parte dei paesi vicini, cioè su tutta l'area carpato-danubiana che va dai Balcani fino in Galizia e dal Ponto Eusino [...] con ornamenti a sbalzo, un idolo bronzeo femminile di fattura barbarica, pietre distinte da iniziali greche, resti di grandi doli e i varî elementi decorativi greci trattati in modo originale.
L'arte g.-d. s'è manifestata solo nel dominio ornamentale ...
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Vedi SARDA, Arte dell'anno: 1966 - 1997
SARDA, Arte
G. Lilliu
Le prime manifestazioni plastiche e grafiche in Sardegna si presentano nell'età eneolitica.
Si tratta di rilievi e statuette e di ornati [...] colorate entro talune tombe di Alghero, di Thiesi, ecc.), l'arte s. eneolitica si distingue, piuttosto, per una bella ceramica (grotte primitività barbarica, in essi contenuto, ne avvicini il sentimento, più largamente, anche a quello dell'arte negra ...
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AKSUM
A. Davico
Città dell'Etiopia, di grande importanza per la storia politica e religiosa di quel paese, considerata come la città santa e "madre delle città" d'Abissinia.
Situata nel Tigrè, A. sorge [...] cui le più antiche riproducono semplici motivi geometrici propri dell'arte sud-arabica; in altre, invece, la decorazione è data 'influsso straniero, la pittura etiopica divenne una barbarica derivazione della bizantina e più particolarmente di quella ...
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COPENAGHEN
V. Poulsen
E. Munksgaard
M. L. Buhl
K. Birket
Smith
Red.
Gliptoteca Ny Carlsberg. - La Gliptoteca Ny Carlsberg è una creazione del fabbricante di birra Carlo Jacobsen (1842-1914) e della [...] offre pezzi di grande varietà e di notevole importanza, introducendo in questa nordica casa delle Muse, con tale barbarica versione dell'arte greca, un accento nuovo che ha acquistato oggi un particolare interesse.
(V. Poulsen)
Museo Nazionale. - 1 ...
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IMPRESE DI ΤRAIAΝO, Maestro delle
S. Settis
Questo nome convenzionale, proposto da Ranuccio Bianchi Bandinelli nella sua prolusione fiorentina del 1938, designa, da allora, l'ignoto scultore al quale [...] p. 325 ss. (poi inserito nelle varie edizioni di Storicità dell'arte classica, fino all'ultima, Bari 1973, p. 349 ss.). - n.s. I, 1991, pp. 186-198; E. La Rocca, Ferocia barbarica, in Jdl, cix, 1994, p. ι ss. - Altre indicazioni bibliografiche, in ...
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Vedi VIENNA dell'anno: 1966 - 1997
VIENNA (Vindobona)
H. Kenner
F. Eichler*
Nel luogo dell'odierna città sorgeva dapprima un piccolo castello posto a fortificazione del più importante centro di Carnuntum [...] sopravvissute alla tarda antichità e che, al tempo delle invasioni barbariche, l'accampamento nel quale già da tempo non era più collezione egiziana al piano rialzato del Museo di Storia dell'Arte inaugurato nel 1891; l'Heròon di Trysa (v.), monumenti ...
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Andrej Rublëv
Serafino Murri
(URSS 1965-66, 1969, bianco e nero/colore, 186m); regia: Andrej Tarkovskij; produzione: Mosfil′m; sceneggiatura: Andrej Michalkov Končalovskij, Andrej Tarkovskij; fotografia: [...] un'epoca storica scarsamente documentata. Viaggio nell'epopea barbarica di un popolo infelice, dilaniato dalla violenza, a sparire con tutto il suo carico di dolore e di crudeltà, l'arte nei suoi colori e nella sua quiete è destinata a restare, in ...
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Vedi BARCELLONA dell'anno: 1958 - 1973
BARCELLONA (v. vol. i, pp. 978-979)
A. Balil
I lavori svolti a B. tra gli anni 1957 e 1967 hanno avuto come scopo precipuo il restauro delle mura del Basso Impero.
Questi [...] museo si estendono dal Paleolitico fino all'età barbarica (visigotica). In massima i pezzi provengono da insediamenti costantiniano ritrovato a Layos (Toledo).
Instituto Amatller de Arte Hispanico. Vi è conservata la Collezione Amatller di vetri ...
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ARAMAICA, Arte
G. Garbini
La popolazione semitica degli Aramei, della cui presenza nelle regioni limitrofe del deserto arabo-siriano si hanno tracce risalenti alla seconda metà del III millennio a. [...] , conosciuta col nome di neo-hittita o, con termine più esatto, siro-hittita (v. Hittita, arte), è rozza e barbarica, ma altamente originale, nonostante le facilmente percepibili influenze hittite ed assire; essa non può essere dovuta, come pure è ...
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TAZIANO (Τατιανός)
F. Di Capua
Apologeta cristiano. Nacque, come egli stesso si vanta, di là dal Tigri, nel territorio degli Assiri, nella prima metà del II sec.; probabilmente tra il 120 e il 130. Studiò [...] cristiana e barbarica sia per l'insegnamento teorico sia per quello pratico e morale; 2) che la civiltà barbarica è superiore per i suoi mimi, anche Esopo fu immortalato dall'arte di Aristodemos.
Kallistratos raffigurò Evante che partorì nel ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarismo
s. m. [dal lat. barbarismus, gr. βαρβαρισμός, der. di βάρβαρος «barbaro, straniero»]. – 1. Parola, forma o locuzione errata rispetto alla norma di una determinata lingua o comunque estranea all’uso di questa, introdotta, per lo...