Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] lirica occitanica dalla poesia erotica latina dell’età classica, e particolarmente da Ovidio, più consistenti analogie sono non priva di sapore; ma l’innata tendenza verso un tipo d’arte preziosa favorì lo sviluppo del trobar clus e del trobar ric, ...
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Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] leggesse molto, in francese, in italiano, e i poeti inglesi non meno dei classici, gli mancò la vera disciplina di uno studioso. Apprese da sé l'arte della versificazione, traducendo Ovidio e Stazio, adattando il Chaucer a imitazione delle Fables ...
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Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di M. dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, [...] l'alta commedia di carattere e tocca il vertice della sua arte; il Dom Juan, di un'andatura brusca, disuguale, talora persino ), intessuto su uno dei personaggi più fortunati della commedia classica, è scolpito con un rilievo possente e doloroso. E ...
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(gr. ᾿Ορϕεύς, lat. Orpheus; etimologia discussa, forse da una radice comune al gr. ὀρϕανός e lat. orbus, con un significato di "solitudine", "privazione", che ricorre in nomi e termini aventi riferimento [...] riportare Euridice dagli inferi, mentre secondo quella diventata classica, pur avendo persuaso con il suo canto le episodio finale del 4° libro delle Georgiche di Virgilio.
L'arte della tarda antichità ha prediletto il motivo di Orfeo che ammansisce ...
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Corrente artistica sviluppatasi in Francia nel 19° secolo.
Arte
Il nome i. deriva dall’epiteto, inizialmente usato in senso spregiativo contro i pittori del gruppo, tratto dal titolo di un quadro di C. [...] per la costruzione di una diversa e precisa concezione dell’arte. Il riferimento esplicito a teorie scientifiche sulla visione, come su un tema dominante; Renoir ritrovò una pienezza quasi classica di forme nella luminosità intensa dei colori; Degas, ...
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Critico, scrittore e filosofo tedesco (Hannover 1772 - Dresda 1829), figlio di Johann Adolf; studiò diritto a Gottinga e poi a Lipsia, ma i suoi interessi si rivolsero soprattutto alla letteratura e alla [...] a quella della mitologia greca, su cui la poesia classica era interamente incentrata, e la presenza ormai insopprimibile dell' ma soprattutto di arte e vita, di arte e filosofia; in questo senso il romanzo è la tipica forma di arte romantica per il ...
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Poeta latino (n. intorno al 47 a. C. - m. intorno al 14 a. C.), uno dei maggiori elegiaci dell'età augustea. Protetto di Mecenate, fu uno dei maggiori poeti elegiaci dell'età augustea, ammiratore di Virgilio [...] si recò a Roma dove non poté per la povertà imparare l'arte retorica; del resto, già portato alla poesia, non volle seguire la voleva nei suoi giambi e nella lirica rievocare la lirica monodica classica greca, Archiloco, Saffo, Alceo, P. si propose a ...
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Poeta italiano (Firenze 1869 - ivi 1967). Giornalista, critico letterario, librettista, attivissimo promotore di cultura, instancabile nelle sue iniziative culturali, incise con continuità, se pure non [...] artistica della Firenze giolittiana. Si laureò in filosofia classica presso l'Istituto di studi superiori di Firenze, la Vita Nuova (1889-91), periodico volto al recupero dell’arte in chiave soggettiva e intimistica; fra i molti collaboratori vi ...
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Poeta nederlandese (Colonia 1587 - Amsterdam 1679). V. che può essere considerato come il maggiore poeta dei Paesi Bassi, autore inizialmente di liriche d'occasione, poi di poemi didascalici, trovò nella [...] l'influenza di G. du Bartas, per trovare poi ispirazione nei classici (Seneca, Sofocle, Euripide, di cui tradusse le opere). Tra i ispirato all'Aminta di Tasso. In Lucifer (1654), l'arte drammatica di V. si esplicò con una grandiosa potenza, irradiata ...
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Müller, Friedrich (detto Maler Müller). - Poeta, pittore e drammaturgo tedesco (Kreuznach 1749 - Roma 1825). Conosciuto soprattutto per i suoi Idyllen, M. espresse, nella sua duplice vocazione per la [...] pittura finirono a poco a poco con l'estraniarlo nuovamente dall'arte. Rimase a Roma in un lungo, triste isolamento, vivendo Milon, Der Satyr Mopsus, Der Faun, 1775, di ispirazione classica; Die Schafschur, 1775 e Das Nusskernen, 1811, di richiamo ...
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classico
clàssico agg. [dal lat. classĭcus (der. di classis: v. classe) «appartenente alla prima classe dei cittadini», e, riferito a scrittori, «di prim’ordine»] (pl. m. -ci). – 1. Appartenente al mondo o all’antichità greca e latina, considerate...
arte
s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere...