DITTICO
C. Jhm
D., in latino diptychum, deriva dalle parole greche δίς e πτύσσειν con le quali originariamente poteva essere indicato qualsiasi oggetto piegato in due parti. Soltanto nella tardaantichità [...] del periodo tardo-antico o rilievi d'avorio che le imitavano. Sul d. quindi non si scriveva più, ma anche se esso serviva come accessorio ornamentale rimaneva però, almeno esteriormente, collegato con la scrittura.
Storia dell'arte. - Un esame ...
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KASHMIR, Arte del
H. Goetz
La situazione geografica del K. (oggi ufficialmente Yammu e K.) lungo 135 km, largo dai 30 ai 40 km e posto a 1800 m sul livello del mare, in una valle dell'Himalaya, separato [...] equilatero) era comune tanto alla tardaantichità quanto all'arte del Gandhāra; da quest'ultima provengono il frontone a vòlta e l'arco trilobato, quest'ultimo in uso anche nel Bengala (contorno della testa e delle spalle della figura del Buddha), ma ...
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Vedi ARCO dell'anno: 1958 - 1994
ARCO
G. Nicolosi
G. Matthiae
Considerato dal punto di vista costruttivo, è una struttura curva con la quale si supera uno spazio, che suole chiamarsi la luce, la corda, [...] (Tabularium, Basilica Giulia, a. di trionfo), rappresenta un ricordo dell'arte greca ed è posta a solo scopo ornamentale, ma nelle strutture il motivo dell'a. che spezza la continuità dell'architrave, cui fu attribuito nella tardaantichità un ...
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SIRENE (Σειρῆνες, Sirēnes o Sirēnae)
H. Sichtermann
Entità della mitologia e credenza popolare greca, la cui fondamentale caratteristica, anche se non l'unica, è l'aspetto esteriore, formato da un corpo [...] dalle solite rappresentazioni delle sirene. In età romana, nella tardaantichità e ancora agli inizî su una colonna accanto alla quale stanno le figure dei defunti. Nell'arte funeraria attica classica sono raffigurate s. singole e in coppie, nell' ...
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ALLEGORIA (ἀλληγορία da ἄλλος e ἀγορεύω)
La parola ἀλληγορία (allegoria) fu originariamente un termine tecnico retorico, che indicava una successione di metafore (Cic., Orator, 94: iam cum fluxerunt continuae [...] miniato medioevale.
Come esempi di descrizioni di opere d'arte interessanti per l'a., si ricordano: l'ekphrasis scritta dell'a. nell'ellenismo giunge alla definizione della nuova realtà religiosa e morale che le è attribuita nella tardaantichità ...
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TIROLO
P. Bassetti
(ted. Tirol)
Regione storica i cui confini sono più volte mutati e che attualmente comprende il T. settentrionale (capoluogo Innsbruck) e il T. orientale (capoluogo Lienz), in Austria, [...] TardaAntichità il cristianesimo ebbe una notevole diffusione sul territorio (s. Vigilio, patrono della chiesa Menabuoi e Corrado da Merano, in Studi in onore di Giusta Nicco Fasola, Arte lombarda 10, 1965, 2, pp. 61-68; O. Demus, Romanische ...
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MICHELE Arcangelo, santo
E. Federico
Arcangelo il cui nome, che in ebraico significa 'chi come Dio?' (Mīkā'el), è più volte esplicitamente citato nei libri vetero e neotestamentari e nei testi apocrifi [...] in Val di Pesa, Mus. Vicariale d'Arte Sacra) o nel trecentesco affresco della grotta di S. Maria del Parto a Sutri . Otranto, Bari 1994; S. Pricoco, Il pellegrinaggio cristiano nella tardaantichità e il santuario di San Michele sul Gargano, ivi, pp. ...
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CIESA, Giacomo
Franco Barbieri
Nato a Vicenza il 21 febbr. 1733 da Camillo e Rosa Olivari e ivi abitante in parrocchia di S. Faustino, contrada di Santa Corona, viene detto (Bertotti-Scamozzi, 1780; [...] di. palazzo Trissino-Baston e, sulla scia (forse in più tarda sequenza allo scorcio del secolo), anche' l'Apollo che fa crescere sua chiesa..., Vicenza 1939, pp. 26-27; Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia, E. Arslan, Vicenza. Le chiese, ...
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SATIRI E SILENI (Σάτυροι, Σιληνοί)
P. E. Arias
La testimonianza più antica sui satiri e sui sileni ci è tramandata da Esiodo (fr. 198 ed. Rzach apud Strab., x, 471): "dicono... che dalla figlia di Foroneo [...] dell'arconte Fedro nel teatro di Dioniso in Atene, che risale ad età neroniana assai probabilmente. Ma ormai è l'ellenismo che domina nella rappresentazione dei tipi silenici, sia nei rilievi marmorei del I sec. d. C. che anche nella tardaantichità ...
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GIOVANNI dal Ponte (Giovanni di Marco)
Michela Becchis
Nacque da Marco a Firenze nel 1385 come si evince dalle portate al Catasto che egli presentò nel 1427, nel 1430 e nel 1433 (Horne, Appendice…, pp. [...] come poi Guidi (1968), che l'opera fosse più tarda poiché reca troppi ricordi di celebri tavole di Lorenzo Monaco dialogo pressoché esclusivo con l'arte di Ghiberti e con la sua particolare lettura dell'antichità classica. Sembrerebbe anche, stante ...
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memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...
retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...