Goya, Francisco
Eugenia Querci
Interprete del suo tempo e anticipatore della modernità
Uomo colto e artista originale, Francisco Goya ha anticipato con le sue opere e il suo stile molte tendenze dell'arte [...] pittore: è anche un geniale maestro dell'incisione, arte in cui impiega tutto il potere suggestivo della sua 1777), per esempio, sembra ispirarsi alle scene galanti del rococò francese, ma con una maggiore aderenza alla rappresentazione della ...
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Neoclassicismo
Antonella Sbrilli
La modernità dell’antico
Durante il Settecento, il secolo della Rivoluzione americana e di quella francese, le città si riempiono di edifici che somigliano a templi [...] per il gusto e il comportamento, molto diverso dal rococò che aveva caratterizzato i vecchi regimi aristocratici
Il ritorno del in Grecia, a lui si deve la prima storia dell’arte greca, che fornisce un impulso fortissimo all’archeologia e all’ ...
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CARTOLARI, Antonio
Margherita Azzi Visentini
Figlio di Vincenzo, nacque a Bologna, dove svolse la sua attività di disegnatore di ornati, di intagliatore in legno e di stuccatore. La sua opera può essere [...] si trova l'altare) con volta a vela, ornato da stucchi rococò e dalla immagine dello Spirito Santo, sempre in stucco.
La chiesa Cristo, collocato sull'altare della cappella della "Residenza dell'Arte de Falegnami" che si trovava in via Orefici a ...
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BERETTA, Carlo, detto il Berrettone
Rossana Bossaglia
Si ignora la sua data di nascita; il nome compare una prima volta negli Annali della fabbrica del duomo di Milano all'anno 1716, quando gli viene [...] popolare, ma vi echeggia qua e. là una certa grazia rococò.
All'opera del B. si affiancò, per un certo periodo d'Orta, Milano 1930, p. 269; P. Mezzanotte-G. Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948, pp. 216, 1057; A. M. Romanini, ...
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GALLUZZI, Andrea
Anna Coccioli Matroviti
Nacque a Piacenza, nella parrocchia di S. Gervaso, il 24 ag. 1689 da Antonio Francesco e da Teresa Gibertini. Risiedette successivamente nella parrocchia di [...] 130 s.; L. Grassi, Province del barocco e del rococò. Proposte di un lessico di architetti in Lombardia, Milano Lenzi, Dal Seghizzi al Monti ai Bibiena…, in Il Seicento nell'arte e nella cultura con riferimenti a Mantova, Atti… Mantova 1983, Cinisello ...
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CAMPIDORI, Giovan Battista
Ennio Golfieri
Figlio di Raffaele, nacque a Faenza il 5 aprile del 1726.
Raffaele, figlio del capomastro Andrea, era nato a Faenza il 12 dic. 1691: Capomastro anch'egli, lavorò [...] di cornice, ma nell'insieme l'opera presenta un rococò ricco e arioso, slanciato in verticale, che sembrerebbe progettato , 149 per Raffaele); A. Messeri-A. Calzi, Faenza nella storia e nell'arte, Faenza 1909, pp. 431, 493, 516 (434, 498 s., 517, ...
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BUZZI (Bussi, Busso), Lelio
Paolo Mezzanotte
Figlio di Luigi (Annali, IV, p. 272), lo si deve ritenere nato nel 1551, poiché nel 1589 aveva 36 anni (Besta). Il suo nome negli Annali del duomo di Milano [...] 1957, pp. 618-620; V. Ingegnoli, Origine dell'Ambrosiana: L. B. e Fabio Mangone, in Arte lombarda, X (1965), 2, pp. 103-106; L. Grassi, Province del Barocco e del Rococò, Milano 1966, p. 92; C. Devoti, G. Meda e il contratto per la costruz. della ...
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FABRIS, Pietro
Roberto Middione
Attivo a Napoli fra il 1756 e il 1792, fu probabilmente di origine inglese.
Mancano dati biografici più articolati e specifici; anche la sua nazionalità è attestata unicamente [...] le varie cerchie di viaggiatori, scienziati, conoscitori d'arte.
Nella assoluta scarsità di dati biografici acquistano notevole . 132; N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento dal rococò al classicismo, Napoli 1987, ad Indicem; M. Magnifico- ...
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LORETI, Giovanni
Rossella Canuti
Nacque il 31 maggio 1686 a Fano da Domenico e da "Donna Mattia sua moglie". Suoi padrini furono due esponenti della nobiltà fanese: il conte Giovanni Montevecchio e [...] Cinzia Galari.
Ebbe tre figli, che egli stesso istruì nell'arte della pittura: David, ricordato come abile ritrattista e morto quello del L. risulta meno classico, più sensibile al rococò.
Sempre per porre rimedio ai danni provocati dal terremoto ...
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CUOMO, Ignazio
Giuseppe Fiengo
Di questo architetto, operoso a Napoli nel sec. XVIII, non si conoscono i dati anagrafici.
La sua notorietà è legata, quasi esclusivamente, alla realizzazione di una delle [...] rifacendosi ai correnti prototipi di spiccato gusto rococò, ricorse all'uso di un timido linguaggio Maria di Lecce a Portici, in Storia dell'arte, XI (1979), 35, pp. 59-76; F. Strazzullo, Le manifatture d'arte di Carlo di Borbone, Napoli 1979, pp. ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...
neoclassicismo
s. m. [der. di neoclassico]. – 1. Movimento artistico e culturale manifestatosi in Europa a partire dalla seconda metà del sec. 18° per reazione al barocco e al rococò, caratterizzato dal ritorno alle forme classiche assunte...