Pittore (Venezia 1696 - Madrid 1770). Tra i massimi esponenti del rococò e ultimo grande protagonista della decorazione monumentale in Europa. T. lavorò in Italia e all'estero, lasciando numerose opere, [...] e dell'affresco divenne presto evidente il nuovo interesse per l'arte di S. Ricci e il riferimento fondamentale a P. Veronese. veronesiano, l'artista sviluppò una versione personale del rococò attraverso la ricerca di luminosità atmosferica e di un ...
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(ted. Mainz) Città della Germania (198.118 ab. nel 2007), capitale del Land Renania-Palatinato, posta a 82 m s.l.m. sulla riva sinistra del Reno, di fronte alla confluenza con il Meno. Circondata da colline [...] Renania; ha un elegante chiostro. S. Pietro è di stile rococò, S. Ignazio prelude al neoclassico. Notevoli sono il castello dei Zentralmuseum e Mittelrheinisches Landesmuseum (preistoria, archeologia e arte medievale). M. fu patria di Gutenberg e il ...
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ventaglio Oggetto di forma e materiale vari (v. fig.), usato per farsi vento agitandolo con la mano; nella forma oggi più comune, è fatto di un certo numero di stecche (di legno, avorio, tartaruga ecc.), [...] parigina degli éventaillistes. Nel tardo barocco e nel rococò anche l’Inghilterra ebbe una ricercata produzione di v in batic, che non ebbe però successo durevole. In seguito l’arte del v., non più stimolata dalla moda, subì una netta decadenza. ...
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Architetto (Eger, Boemia, 1687 - Würzburg 1753); fu uno degli artisti più fecondi e rappresentativi del barocco settecentesco germanico. È il creatore di uno stile architettonico tedesco, derivato da influssi [...] Schönborn, che tengono un posto d'onore nella storia dell'arte e della cultura tedesche del sec. XVIII.
Opere
Al servizio Vierzehnheiligen (1745-72) a Staffelstein in Franconia, capolavoro del rococò, il monastero di Banz (1752-72), il progetto per ...
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Città della Germania (fino al 1926, Cassel;193.800 ab. nel 2007), nell’Assia. L’antica curtis regia di Cassala, ricordata la prima volta nel 913, fu elevata alla fine del 12° sec. a città dai langravi [...] (13°-14° sec.); S. Martino (14°-15° sec.); Orangerie, rococò, nel parco disegnato da A. Le Nôtre; Fridericianum, neoclassico, del langravio Federico II, sede dell’esposizione d’arte contemporanea Documenta; Ottoneum (1605), il più antico teatro ...
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Scultore (Wiesensteig, Württemberg, 1736 - Presburgo 1783). Noto soprattutto come ritrattista e come autore di una serie di cosiddette teste di carattere, studî fisionomici in cui prevale l'interesse per [...] l'espressione, grottesca o patetica (A. Rascal, 1780, Vienna, Österreichische Galerie). La sua arte indulge assai poco alle attrattive del rococò e in una forma polita e quasi distaccata registra con vigore razionalistico e con ricerca di humour il ...
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Storico dell'arte (Bournemouth 1907 - Londra 1983); direttore (dal 1947) del Courtauld Institute of Art dell'univ. di Londra; curatore (dal 1945) delle opere d'arte di proprietà della corona d'Inghilterra. [...] Studioso di arte italiana e francese. Tra le sue opere: François Mansart (1941); The drawings of N. Poussin (in collab. con -1700 (1953); Sicilian Baroque (1968); Neapolitan Baroque and Rococo architecture (1975). Nel 1979 fu privato, a causa della ...
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Scultore ed ebanista (Anversa 1680 circa - Monaco 1742). Lavorò dapprima a Parigi per Luigi XIV, poi a Monaco, dove divenne scultore di corte; eseguì specialmente bronzi e stucchi decorativi per chiese [...] e palazzi, mobili, ritratti in cera. La sua arte, ispirata ai modi di Girardon, ebbe particolare importanza per lo sviluppo del rococò a Monaco. ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] nelle altre capitali d'Europa (Argan 1964), sino alle tarde espressioni Rococò (Blunt 1972), considerate ora epigoni del Barocco, ora espressioni autonome dell'arte francese o tedesco-meridionale. È stata nel frattempo abbandonata ogni valutazione ...
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Pittore, nato nel 1677 probabilmente a Venezia (secondo altri a Sebenico o a Ragusa), da genitori dalmati, morto l'8 luglio 1753 a Gorizia. Scarse e frammentarie per ora sono le notizie attorno alla vita [...] morente dell'Albertina di Vienna sono tipici di questo momento dell'arte del dalmata. Mentre nella pala con il Beato Pietro Gambacorti a una lezione quanto mai efficace per la pittura rococò austriaca: l'aspra deformazione, l'esacerbato chiaroscuro ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...
neoclassicismo
s. m. [der. di neoclassico]. – 1. Movimento artistico e culturale manifestatosi in Europa a partire dalla seconda metà del sec. 18° per reazione al barocco e al rococò, caratterizzato dal ritorno alle forme classiche assunte...