Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] " o semplicemente "pietà". Dopo l'iconoclastia, grande fioritura ebbe l'illustrazione dei Vangeli, cui largamente attinse l'arte ottoniana. L'arteromanica trattò con infinite varietà il tema del Crocifisso, e fu appunto su questo, e non sulle icone ...
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Pittore e incisore (Parigi 1871 - ivi 1958). Dopo un apprendistato presso un restauratore di vetrate (1885-90), fu allievo di E. Delaunay e poi di G. Moreau, nel cui studio incontrò Matisse, Marquet e [...] d'art moderne; Cuoco, 1914, New York, Museum of modern art); nella seconda fase, religiosa, predomina l'influenza dell'arteromanica e gotica: i grossi contorni neri e la trasparenza dei colori danno a queste opere l'aspetto di vetrate (Parigi, Musée ...
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Storico dell'arte, nato a Roma il 26 maggio 1929. Laureatosi nel 1951 a Torino con A.M. Brizio con una tesi su Andrea Pisano, si è perfezionato a Firenze (1954) con R. Longhi, con una tesi su M. Giovannetti. [...] ha inoltre dedicato monografie e una serie di volumi da lui curati. Si è occupato di aspetti e problemi dell'arteromanica e gotica in Europa e di storia delle tecniche artistiche, in particolare delle vetrate (Vetrate medievali, 1994); della figura ...
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Nobile famiglia milanese, i cui primi ricordi risalgono forse al sec. 11º, e la cui nobiltà fu riconosciuta nella revisione operata dall'arcivescovo Ottone Visconti nel 1277. Quattro suoi membri, Ambrogio, [...] ha dato il nome dei T. al celebre candelabro di bronzo da lui donato al Duomo nel 1562 (candelabro T.) e ivi custodito, insigne opera d'arteromanica, attribuita allo stesso Nicola di Verdun o, da altri, a scuola inglese o dell'Italia settentrionale. ...
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Abate (Isola S. Giulio, Novara, 962 - Fécamp 1031) di S. Benigno di Digione (990), dove fu inviato da s. Maiolo, abate di Cluny, che quivi l'aveva condotto dal monastero di Lucedio (Vercelli) ove aveva [...] in Normandia e fondò (1003) quello di Fruttuaria in Piemonte. Accanto alle scuole monastiche culturali istituì quelle popolari, con vitto gratuito agli allievi poveri; diede impulso all'arteromanica, di cui la chiesa di S. Benigno è un capolavoro. ...
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Architetto tedesco (Schweinfurt 1862 - Monaco 1938), docente a Monaco e a Stoccarda; fra le sue numerose opere sono da ricordare il monumento a Bismarck sul Lago di Starnberg, l'università di Jena, il [...] palazzo dell'arte a Stoccarda, il museo di Wiesbaden, e varie case di abitazione a Monaco, in cui F. interpreta modernamente gli schemi dell'arteromanica e del Rinascimento tedesco. ...
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Scultore (sec. 12º). Firmò le statue di S. Andrea e S. Tommaso per un portale della cattedrale di Tolosa (ora nel museo), tra le più intense ed elevate espressioni dell'arteromanica. A G. si riconnette [...] un gruppo di scultori attivi nello stesso periodo nella regione ...
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Adamo da Arogno
F. Zuliani
Architetto e scultore, originario di Arogno nel Canton Ticino, attivo a Trento nei primi decenni del sec. 13° (morì intorno al 1236). Il principe vescovo Federico Vanga (1207-1218) [...] 1957.
I. Belli Barsali, s.v. Adamo da Arogno, in DBI, I, 1960, p. 243.
B. Passamani, La scultura romanica del Trentino, Trento 1963.
N. Rasmo, Storia dell'arte nel Trentino, Trento 1982, pp. 67-78.
O. Zastrow, s.v. Adamo da Arogno, in AKL, I, 1983, p ...
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DE DOMINICI, Bernardo
Ferdinando Bologna
Figlio del pittore, musico e collezionista Raimondo e di Camilla Tartaglione, nacque a Napoli il 13 dic. 1683; fu nipote "ex frate" di suor Maria, scultrice, [...] avevano maturato nei confronti della "mira quaedarn deformis formositas, ac formosa deformitas" della grande arteromanica. Occorre dire, infine, che questa "medievistica" dedominiciana, abbastanza precoce nel quadro della riscoperta settecentesca ...
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COPPO di Marcovaldo (Coppus Alarcoaldi)
Miklòs Boskovits
Nato probabilmente a Firenze nel secondo o nel terzo decennio dei XIII secolo, fu attivo a Siena e a Pistoia, oltre che nella sua città d'origine, [...] ss.; J. H. Stubblebine, Guido da Siena, Princeton, N. J., 1964, pp. 4-10; U. Procacci, La pittura romanica pistoiese, in IlRomanico pistoiese nei suoi rapporti con l'arteromanica dell'Occidente. Atti del Convegno internaz, di studi mediev. di st. e ...
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romanico1
romànico1 agg. e s. m. [dal lat. Romanĭcus, der. di Romanus «romano1», con sign. dato in opposizione a quello di gotico] (pl. m. -ci). – Arte r. (o, come s. m., il romanico), denominazione con cui, a partire dall’Ottocento, è stata...
romanismo
s. m. [der. di romano1; nel sign. 1 b è un prestito del fr. romanisme, da roman «romanzo1, neolatino»]. – 1. In linguistica: a. Termine, forma, costrutto o espressione proprî del dialetto romanesco, di Roma: i r. di C. Pascarella;...