ROMA - Iconografia
S. Maddalo
Un'iconografia della città di R. - intesa come immagine che si proponga, attraverso morfologie figurative di matrice diversa, di significare la città - nacque in età tardoantica [...] History of Cartography, 1), Chicago-London 1987; S. Maddalo, In figura Romae. Immagini di Roma nel libro medioevale (Studi di arte medievale, 2), Roma 1990; S. Romano, "Regio dissimilitudinis": immagine e parola nella Roma di Cola di Rienzo, in Bilan ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I Germani
Horst Wolfang Böhme
I germani
L’etnonimo Germani è riferito a diverse popolazioni e tribù dell’Europa [...] modo di vita, i Germani non avevano una “grande arte”, coltivavano tuttavia una forma di artigianato artistico. La maggior parte a fregi zoomorfi delle borchie di cintura militari tardoantiche. In genere le figure animali non erano rappresentate ...
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INNOCENZO III
A. Iacobini
Pontefice dal 1198 al 1216, al secolo Lotario dei Conti.I. nacque nel 1160-1161 a Gavignano presso Segni, nel Lazio meridionale, da una famiglia della piccola nobiltà locale, [...] Cultus et decor. Liturgia e architettura nella Roma tardoantica e medievale, Città del Vaticano 1994); A. nella prima metà del Duecento (1198-1254), in Roma nel Duecento. L'arte nella città dei papi da Innocenzo III a Bonifacio VIII, a cura di ...
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ESTETICA
M. M. Sassi)
Non si può dire che il pensiero antico abbia prodotto un'e. sistematica nello stesso senso in cui, p.es., ha gettato le basi di una sistematica teoria poetica. Tale constatazione [...] «luogo delle forme»). Qui si innesterà l'analogia stoica fra l'azione demiurgica dell'arte e quella della physis (Sex. Emp., Adv. mathem., IX, 75; Orig., Plotino, d'altronde, che in età tardoantica dedica al problema estetico la riflessione più ...
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L'archeologia medievale
Alessandra Melucco Vaccaro
La disciplina oggi si definisce, rispetto alle altre archeologie, in relazione ad un dato di area culturale e ad uno cronologico: essa applica infatti [...] , ove si parla ancora di "archeologia e storia dell'arte greca e romana"), derivante dal fatto che gli aspetti storico 1995; Leopoli-Cencelle. Una città di fondazione papale, II. Il Tardoantico e il Medioevo, Roma 1996; A. Molinari, Segesta, II. Il ...
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PIO, Giovanni Battista
Daniele Conti
PIO (Andalò Plodius, de Plodiis, de Piis, Piò), Giovanni Battista. – Nacque quasi sicuramente a Bologna (nelle sue opere si definì sempre «Bononiensis») da Giacomo [...] di padroneggiare gli autori della latinità arcaica e tardoantica con la competenza filologica acquisita alla scuola 1514), Ovidio (Metamorphoseos, Lyon, S. Bevilacqua, 1518, e De arte amandi et remedio amoris…, Milano, A. da Vimercate, 1521), Orazio ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I territori entro i confini dell'Impero. L'Italia
Francesca Romana Stasolla
L’italia
Il toponimo Italia, di origine osca, venne riferito a un’estensione territoriale [...] del X secolo la sostanziale tenuta dei modelli insediativi tardoantichi trovò un elemento di cesura nel fenomeno dell’incastellamento, dovuta a ragioni difensive, legate al mutamento dell’arte ossidionale.
Il susseguirsi di dinastie straniere che ...
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Città, Regno di Sicilia, nuove
Mario Sanfilippo
Sopra le città di fondazione federiciana da sempre fa testo un breve brano: "Quasdam quoque civitates in regno fundavit et construxit videlicet Augustam [...] romano di Vibo Valentia. Dopo la grave crisi urbana tardoantica, in età bizantina l'abitato si era trasformato in "Regnum Siciliae". L'itinerario di Federico II, in Federico II e l'arte del Duecento italiano, a cura di A.M. Romanini, I, Galatina 1980 ...
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CODICE
M. Bernardini
Il c. può essere definito come l'insieme di materiale scrittorio (pergamena o carta) costituito di fogli - su una parte dei quali, in genere ben delimitata, trova posto la scrittura [...] al formato quasi quadrato, che era proprio del c. tardoantico, dapprima per un fenomeno di naturale continuità e poi per I, 2, Leiden-Köln 1966, pp. 49-118; A.M. Piemontese, Arte persiana del libro e scrittura araba, Scrittura e civiltà 4, 1980, pp. ...
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SIGONIO, Carlo
Vincenzo Lavenia
– Nacque a Modena tra il 1520 e il 1523; il padre era il mercante di panni Nicolò Maria Sigone, la madre Ursolina Favalotti. Ebbe due fratelli (non ha riscontro la notizia [...] p. 386).
Sigonio si dedicò poi alla storia tardoantica (284-565) compilando i venti libri De occidentali P. Prodi, Vecchi appunti e nuove riflessioni su C. S., ora in Id., Arte e pietà nella Chiesa tridentina, Bologna 2014, pp. 235-258; S. Zen, ...
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tardoantico
(o tardo-antico) agg. e s. m. [comp. di tardo- e antico] (pl. m. tardoantichi, o tardo-antichi). – 1. agg. Che si riferisce al periodo della storia, sia greco-romana, sia degli altri paesi e popoli dell’Europa occidentale, orientale,...
frontalita
frontalità s. f. [der. di frontale]. – L’essere, il trovarsi, il presentarsi di fronte, in posizione frontale. In partic., nell’arte plastica, tecnica del rilievo e della scultura a tutto tondo (propria dell’arte egiziana, babilonese,...