GENGA, Gerolamo
Monica Grasso
Figlio di Bartolomeo, nacque a Urbino nel 1476 (Vasari; Pungileoni).
Il suo percorso artistico rimane ancora oggi in parte oscuro, poiché la fonte principale per ricostruirne [...] di S. Francesco a Mercatello, la Fascia venatoria del palazzo ducale di Urbino, la cui assegnazione G. G. negli anni della pala di S. Agostino a Cesena, in Studi di storia dell'arte, 1993, 4, pp. 275-290; F. Todini, Una "Sacra Famiglia" di G. G ...
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Vedi PIAZZA ARMERINA dell'anno: 1965 - 1996
PIAZZA ARMERINA (Villa antica del Casale)
G. V. Gentili*
Fuori dell'abitato di P. A., a circa 3 km a S, nella contrada Casale, sorge una grande villa, che [...] volpe; il sacrificio del capo della battuta venatoria sull'altare ardente di Artemide Agrotera mentre due . Lincei, Classe di Scienze morali, V, 1951; G. V. Gentili, in Boll. d'Arte, 1952, p. 33 ss.; H. P. L'Orange-E. Dyggve, in Symbolae Osloenses, ...
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RINUCCINI, Ottavio
Francesca Fantappié
RINUCCINI, Ottavio (Ottaviano). – Nacque a Firenze il 20 gennaio 1563 (1562 ab Incarnatione).
Membro di una facoltosa casata di banchieri e mercanti fiorentini, [...] consesso molti furono gli argomenti di dibattito relativi all’arte drammatica e musicale – dalla Poetica di Aristotele alle un sodalizio di giovani gentiluomini che davano alla pratica venatoria una curiosa impronta di matrice cavalleresca. Sempre a ...
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RESCHI, Pandolfo
Novella Barbolani di Montauto
– Figlio di un facoltoso mercante, Pandolfo nacque a Gdańsk (Danzica) nel 1640. Ancora in giovane età fu mandato in Germania per apprendere il mestiere [...] le tele raffiguranti animali, legati all’attività venatoria del principe: cani, cervi, fagiani, germani Rodinò, Milano 2005, pp. 212 s., n. 128; Fascino del Bello. Opere d’arte della collezione Terruzzi (catal. Roma), a cura di A. Scarpa - M. Lupo, ...
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giganti
Giorgio Padoan
Figli di Gea, nati dal sangue di Urano (per vari mitografi dal sangue dei titani), i g. furono generati per vendicare i titani rinchiusi da Zeus nel Tartaro. Mostri dalla forma [...] anche v. 31), e cioè quando soggiunge: Natura certo, quando lasciò l'arte / di sì fatti animali, assai fé bene per tòrre tali essecutori a solo l'infantile sfogo del corno, ricordo della sua passione venatoria: un tempo segno di forza, che qui sta a ...
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DE CUPIS, Cesare
Carlo M. Travaglini
Nato a Faleria (prov. di Viterbo) il 15 luglio 1845 da Natale, appartenente ad un'antica famiglia romana di mercanti di campagna, e da Anna Mancini, combatté in [...] ch'ebbe pure i suoi triboli, di onesto lavoratore nell'arte agraria". Ed è proprio nel nesso profondo tra attività erudita che scompaiono, in La Tribuna, 8 febbr. 1928; Un lutto per la classe venatoria romana, in L'Impero, 10 febbr. 1928; R. E., C. D ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il rilievo storico e la narrazione visuale: raccontare con le immagini
Davide Nadali
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In età neoassira, [...] regioni lontane; nel tempo del rito dei rilievi a soggetto venatorio, egli ristabilisce, con un’azione che periodicamente si ripete, Ninive possono sicuramente essere considerate l’apice dell’arte assira. Esse combinano le tradizioni più antiche con ...
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PATRIZI NARO MONTORO, Saverio
Mauro Brunetti
– Nacque a Roma l'11 gennaio 1902, settimo e ultimo figlio del marchese Filippo, appassionato cultore di ornitologia, e di Maddalena Gondi.
Fu cognato di Alessandro [...] .
Nel 1926 organizzò con il bolognese Lorenzo Rosa una spedizione venatoria in Congo che lo tenne impegnato sino alla metà nel 1927 la conservazione dei monumenti e degli oggetti di antichità e arte del comune di Cerveteri.
Nel 1953 tornò in Congo per ...
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GAMBARA, Lorenzo
Angela Asor Rosa
, Lorenzo. - Nacque a Brescia, probabilmente intorno alla fine del sec. XV «nel 1496 da famiglia cospicua, anche se non appartenente alla nobile e ben nota famiglia»: [...] della parte relativa ai testi del Gambara. Dopo un’ecloga venatoria intitolata Theron (Roma 1552), di cui però possediamo solo riflessione sui valori della religione rapportati a quelli dell’arte che giunge a stabilire l’assoluta priorità dei primi ...
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VINCENZO da Rimini
Francesco Zimei
VINCENZO da Rimini (Magister dominus Abbas Vincentius de Arimino, L’abate Vincençio da Imola, frate Vincenço). – Visse nel secolo XIV. Provenienza e status si ricavano [...] , redatto da copisti attivi in città (cfr. J. Nádas, Arte psallentes, Lucca 2017, pp. 10, 125), e il palinsesto manoscritto i temi delle due cacce, ove la tradizionale ambientazione venatoria cede il passo a concitate scene di mercato, precorrendo ...
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venatorio
venatòrio agg. [dal lat. venatorius, der. di venari «andare a caccia»]. – Che si riferisce alla caccia e alla uccellagione, in senso generico o con particolare riferimento all’aspetto sportivo di questa attività: l’arte v.; linguaggio...
credenza1
credènza1 s. f. [lat. mediev. credentia, der. di credĕre «affidare, fidarsi, ritener vero»]. – 1. Propr., il credere, l’atto del credere, e quindi: a. Opinione, convinzione: è c. generale; è mia ferma c.; anche in senso più concr.:...