Si dirà empolese o empolitano? Campobassese o campobassano? Avellinese o avellinate? Varesino o varesotto? Parmense o parmigiano? Monzese o monzasco? Cavese o cavaiolo?I nomi che si danno ai cittadini che risiedono o provengono da un dato luogo si chiamano tecnicamente etnici o etnonimi (cioè nomi di popoli) e non esistono regole generali per poter ricavare dal nome di una città quello dei suoi abitanti. ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Perché numerosi cognomi tipicamente lombardi terminano in -aghi?-ago è il suffisso prediale (che indica cioè un praedium, un fondo agricolo o terreno) di origine gallica e poi gallo-latina -acum, corrispondente al più diffuso e panitaliano -ano, ai liguri-lombardi -asco e -engo, all’altrettanto ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Che valore hanno i suffissi -eto ed -eta?Hanno valore soprattutto locativo collettivo e dunque toponomastico (o raramente etnico), come il latino -etum; formano sostantivi denominali indicanti luoghi in cui abbonda la specie vegetale o altro segnalato nel sostantivo di base (canneto, cerreto, ...
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Il binomio Gabriele d’Annunzio e sport è stato sempre profondo e costante, compreso pure il giornalismo sportivo, che d’Annunzio coltivò in anni in cui tanti altri scrittori e poeti invece snobbavano. [...] E non sfuggì, nemmeno, a qualche collega (e amico) poeta, come Giovanni Pascoli (1855-1912), che scrisse, in un articolo, in forma di lettera aperta, apparsa sul «Marzocco», rivista letteraria fiorentina, con toni velenosi (e invidiosi): «Come potrò ...
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70 000 schede tutte autorialmente e minuziosamente battute a macchina. Scatole e scatoloni di foglietti con attestati, passi di romanzo, versi di poesie, brani di articoli giornalistici. E altri scatoloni [...] , e, infine, per la redazione dei due Supplementi al GDLI.Per parte sua, Sanguineti ricordava così il suo apporto in un articolo su «L’Unità» dell’8 aprile 2004 dal significativo titolo Memorie di un lessicomane: «Tullio De Mauro, quando lavorai al ...
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Detto di papa Francesco (Papa Francesco: un suggerimento per il nome del successore?), procedendo a ritroso nel tempo, il tedesco papa emerito (dal 2013) Joseph Ratzinger spiegò, nella sua prima udienza generale in piazza San Pietro, i motivi della scelta del suo nome pontificale, legati a doppio filo a papa Benedetto XV e a San Benedetto da Norcia. Giovanni, Paolo e Giovanni PaoloPrima di lui, dal ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con il reale o apparente significato diminutivo (nelle puntate precedenti: qui e qui). -uccio e -uzzo (con -uz, -utz, -uzz)Nel lessico il suffisso -uccio/-uzzo esprime valore diminutivo, con connotazione ora affettiva e vezzeggiativa, ora peggiorativa, commiserativa, unito a sostantivi, aggettivi e avverbi (boccuccia, caruccia, maluccio, ecc.). ...
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I deonimici provenienti dal francese antico e dal francese otto-novecentesco sono 131 (così in Caffarelli 2020: pp. 125-139). Già nelle esemplificazioni di de Fazio 2024, nell’articolo di apertura a questa [...] altri demoni (Facebook, Instagram) o all’indirizzo mail deonomasticaitaliana@gmail.com. Di seguito, l’elenco degli articoli già pubblicati.Wolfgang Schweickard, Che cos’è la deonomasticaAntonomasia1. Rocco Luigi Nichil, Per antonomasia: deonimici per ...
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Un autore può battezzare i propri personaggi ricorrendo a forme lessicali curiose o rare, oppure banali e consuete. Inoltre si può misurare il suo impegno o la sua pigrizia onomastica lungo il gradiente che va dalla ricerca più marcata a quella più immediata, dove la vicinanza è data dai nomi di familiari, amici, conoscenti e dai nomi di moda in un certo periodo di tempo. Alberto Moravia chiama la ...
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Riceviamo da una lettrice, studentessa universitaria, un interessante quesito che riguarda l’àmbito della fonetica. Si tratta di una questione molto tecnica e, come vedremo dalla risposta dei nostri esperti, [...] del fonema come un’occlusiva alveolare sonora (d) seguita da una fricativa prepalatale sonora (ʒ): nel pronunciare grigio, ad esempio, non articolo i suoni come [g] [r] [i] [d] [ʒ] [o] ma come [g] [r] [i] [ʤ] [o] (pensi anche alla diversa posizione ...
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articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando se si tratta di un essere od oggetto...
articolare1
articolare1 agg. [dal lat. articularis, der. di articŭlus: v. articolo]. – Delle articolazioni o delle giunture del corpo: sistema a., contusioni a., dolori a.; capo a., l’estremità di un osso lungo che fa parte di un’articolazione....
Linguistica
Particella grammaticale che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, per identificarlo come essere od oggetto individuato ( a. determinativo o definito) o come essere od oggetto non individuato ( a. indeterminativo...
Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; ➔ sintagma nominale) – indicati...