KĀMA
Luigi Suali
. Divinità indiana. Nel Ṛgveda, Kāma rappresenta il desiderio; nell'Atharvaveda, è una divinità che soddisfa tutti i desiderî; in seguito, diviene il dio dell'amore. Sebbene sia messo [...] e Apsaras, di cui è il signore, tuttavia gli si attribuisce un potere universale, che lo rende non di rado vincitore degli asceti e degli stessi dei maggiori. Famosa è la leggenda secondo la quale egli fece sì che Śiva s'innamorasse di Umā: il dio ...
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È un vestito ruvido tenuto a immediato contatto del corpo a scopo ascetico. Anticamente era un tessuto di peli di capra o di cammello: i Cilici ne ebbero quasi il monopolio (Plinio, VI, 143) e perciò nel [...] cilici", in ebraico saq donde derivò il nostro "sacco". Portarono abiti di cilicio forse alcuni profeti ebraici, e molti asceti cristiani, questi spesso nascondendolo sotto vesti comuni. Fu usato fra gli Orientali come abito di dolore, e nella Chiesa ...
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HINDU, Iconografia
A. Grossato
Secondo il Viṣṇudharmottarapurāṇa, nelle prime tre età del mondo l'uomo, avendo una percezione diretta della divinità, non aveva bisogno di immagini. Queste divennero [...] antropomorfa, poiché bastavano le immagini viventi di sovrani, sacerdoti e asceti.
Anche per l'induismo vale la regola dell'aniconicità iniziale stretta fascia detta yogapatta caratteristica di alcuni asceti; il lalitāsana, posizione nella quale una ...
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Nanak
Maestro spirituale indiano (n. 1469-m. 1539). Operò nella regione del Panjab, ove predicò la sua dottrina e fondò una comunità di seguaci (panth), nucleo iniziale del sikhismo. Elaborando la tradizione [...] l’unione mistica con il divino senza tempo (Akal Purakh) e interrompere il ciclo delle rinascite. Si distinse dagli asceti rinuncianti affermando che la salvezza andava cercata senza abbandonare la vita sociale. Avviò una successione diretta di guru ...
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Macario (Maccario)
Anselmo Lentini
È citato da s. Benedetto in Pd XXII 49, tra gli altri fuochi che furono tutti contemplanti / uomini; ma è difficile precisare a quale santo in effetti egli alluda, [...] molto dopo, a edificazione dei lettori, lo tradusse letteralmente in bel volgare il Cavalca nelle sue Vite dei santi Padri.
Di asceti storici così chiamati il solo Palladio ne ricorda parecchi. I più celebri sono M. detto l'Egiziano o il Grande, e ...
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MONACHESIMO
Vito Fumagalli
Francesco Sferra
Monachesimo cristiano
di Vito Fumagalli
1. Lo spirito del monachesimo
Il fenomeno monastico appartiene, sotto forme diverse, all'intera storia della civiltà, [...] determinare in quale momento il fenomeno monastico abbia avuto origine, poiché da fonti antiche sappiamo che eremiti e comunità di asceti, come quella degli Ājīvaka, erano presenti in India prima della predicazione del Buddha (VI-V secolo a.C.) e del ...
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Benedetto da Norcia, santo
Fondatore dell’ordine benedettino e patriarca del monachesimo occidentale (Norcia 480 ca.-Montecassino dopo il 546). Fu autore della Regola monastica che prescrive povertà, [...] , studiò a Roma, che abbandonò per condurre vita solitaria sui monti di Enfide (od. Affile), già sede di altri asceti (tra cui il monaco Romano, che ispirò B.). Chiamato a dirigere una comunità a Vicovaro, dovette abbandonarla per l’indisciplina ...
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. Questo epiteto che significa "lo Svegliato, l'Illuminato" designa comunemente il Buddha storico, ma la dommatica degli stessi testi più antichi (Nikāya) sancisce la credenza ch'egli non fu il solo Buddha. [...] e il cavallo perché li riporti alla reggia. Le vesti di fine mussolina di Benares non son più adatte a un asceta mendicante. Egli le depone e il dio Ghaṭīkāra, disceso dal cielo, gli fornisce il corredo del samaṇa: abito monastico, cintura, pignatta ...
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Scrittore ecclesiastico (n. in Galazia 363-364 - m. prima del 431), monaco in Palestina, poi in Egitto, dove subì l'influsso di Evagrio Pontico, divenne vescovo di Elenopoli in Bitinia verso il 400; coinvolto [...] lausiaca (così detta dal nome del dedicatario Lauso, dignitario alla corte di Teodosio II), raccolta di biografie di asceti, uomini e donne, prevalentemente egiziani, fonte importante per la storia del monachesimo delle origini. Gli è attribuito ...
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SᾹRNᾹTH
G. Verardi
Località situata pochi km a Ν di Benares (V. VᾹRᾹṆASῙ), in India, dove il Buddha fece la sua prima predicazione, mettendo così in moto la Ruota della Legge. S. divenne pertanto uno [...] («Parco dei Cervi», a ricordo del sacrificio di un Bodhisattva nato come cervo) o Rṣipatana («Città degli asceti»); il nome attuale sembra essere una contrazione di Sāranganātha («Signore dei Cervi»). Alcune iscrizioni medievali tramandano il nome ...
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asceta
ascèta s. m. e f. [dal lat. tardo asceta o ascetes, gr. ἀσκητής «che esercita»; v. ascesi] (pl. m. -i). – Chi pratica l’ascetismo: gli antichi a. cristiani; un santo a.; per estens., chi fa vita di penitenza e di rinuncia o comunque...
ascetica
ascètica s. f. [dall’agg. ascetico]. – Particolare educazione spirituale dell’uomo (e la teoria relativa), tendente a condurlo alle più alte forme di perfezione morale e religiosa: a. buddista, neoplatonica, ecc.; nell’ambito della...