Nome di compagnie o confraternite sorte in Italia alla fine del 15° e ai primi del 16° sec., con fini di devozione, ascetismo e carità, da esercitarsi senza uscire dallo stato laico e mantenendo il segreto [...] del bene compiuto. Le prime furono fondate da E. Vernazza, che se ne fece promotore a Genova (1497), Roma (1514 circa) e altrove. Erano composte da 40-60 laici e qualche sacerdote. La più famosa è la compagnia ...
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In generale, i cristiani che praticano la continenza (gr. ἐγκράτεια) secondo una dottrina molto antica, che precede le origini del vero e proprio ascetismo monastico. Essa discende dalla concezione dualistica [...] gnosticizzante, che distingue nettamente lo spirituale (bene) dal materiale (male) e quindi cerca di evitare ogni atto che implichi condiscendenza alla parte materiale dell’uomo, come le relazioni sessuali ...
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bhaktì Nell’induismo, pratica religiosa fondamentale («devozione, amor di dio») che assicura la salvezza; ha le sue radici nella concentrazione mistica propria dell’ascetismo, ma è esente da ogni ardua [...] speculazione; pur non escludendo la «via delle opere» o la «via della conoscenza», si pone come via di salvezza tutta particolare (bhaktimārga), soprattutto mediante la concezione di un dio personale, ...
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Mistico (Copertino 1603 - Osimo 1663). Prima laico dei minori cappuccini, poi sacerdote (1628) tra i minori conventuali, condusse una vita di rigido e lieto ascetismo; sorprendeva le autorità e commoveva [...] il popolo la serie ininterrotta delle sue estasi prolungate, delle predizioni, dei prodigi. Il S. Uffizio, per misura disciplinare, lo trasferì da Roma ad Assisi (1639-53), poi nei conventi cappuccini ...
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, La Gruppo teatrale catalano. Si rivelò con Acciones (1983), performances ispirate alle tecniche acrobatiche del circo. Mediante un lavoro sull'attore centrato sull'interiorizzazione e sull'ascetismo, [...] preparatorio alla creazione collettiva, il gruppo ha aspirato a creare un teatro d'azione e di strada, tribale, violento, barbarico, in scenografie metropolitane fatte di strutture metalliche e di cemento, ...
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Padre teatino (Otranto 1530 circa - Napoli 1610), autore di scritti ascetici tra cui, di particolare significato, il Combattimento spirituale (1589; pubbl. anonimo), che esprime le fondamentali esperienze [...] dell'ascetismo francescano e ignaziano; l'opera ebbe numerosissime edizioni, ed esercitò la sua influenza anche sulla formazione di s. Francesco di Sales. ...
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SHABBĔTAY ṢĔBI
Umberto Cassuto
. Pseudomessia ebreo, nato a Smirne nel 1626, morto a Dulcigno nel 1676. Dedito già in gioventù a una vita di mistica pietà e di ascetismo, egli si formò a poco a poco [...] capodanno ebraico 5426 (settembre 1665) salutato dalla folla come re e messia. Un'ondata di entusiasmo, di fervore ascetico, di speranze sconfinate scosse tutto il mondo ebraico, nonostante il contrasto delle menti più serene, in quegli ultimi mesi ...
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Pietista, nato il 25 dicembre 1762 a Huttenried (Augusta), morto il 29 agosto 1825 a Sayn (Neuwied). Fin dalla sua prima giovinezza mostrò una forte inclinazione all'ascetismo e, ordinato prete, esercitò [...] il suo ministero prima in Baviera, poi a Linz, ove fu accolto dal vescovo Gall, di tendenze giuseppiniste, che lo fece parroco di Gallneukirchen (1806). Instancabile e dotto predicatore, diffuse molto ...
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Prete della Gallia (m. dopo il 406); in rapporto con Girolamo e Paolino di Nola, combatté gli eccessi cui dava luogo in Gallia e Spagna il culto dei martiri e dei santi e l'ascetismo: Girolamo gli indirizzò, [...] per combatterlo, il Contra Vigilantium ...
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Predicatore itinerante (prima metà sec. 11º) di origine italiana, ricordato verso il 1025 nei territorî della diocesi di Liegi, Cambrai e Arras. Secondo i suoi seguaci egli, rifiutata ogni tradizione ecclesiastica [...] e condannata la gerarchia, avrebbe predicato un rigoroso ascetismo (e, in particolare, perfetta castità), perché la salvezza dipendeva unicamente dalle buone opere. Taluni si sono sforzati di collegare l'eresia di G. con il manifestarsi del ...
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ascetismo
s. m. [der. di asceta]. – Il complesso delle pratiche esteriori (rinunce, penitenze, mortificazioni, ecc.), dell’atteggiamento spirituale e anche delle dottrine, miranti al raggiungimento di una purificazione rituale e spirituale...
asceta
ascèta s. m. e f. [dal lat. tardo asceta o ascetes, gr. ἀσκητής «che esercita»; v. ascesi] (pl. m. -i). – Chi pratica l’ascetismo: gli antichi a. cristiani; un santo a.; per estens., chi fa vita di penitenza e di rinuncia o comunque...