DELLA VALLE, Antonio
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Soccavo, presso Napoli, il 13 febbr. 1850.
Si laureò in medicina e chirurgia nel 1873, Poi in scienze naturali nel 1874, infine in scienze fisiche [...] , le forme cambiano in poco tempo anche nel colore e devono perciò essere seguite a lungo e con continuità. Quanto alle Ascidie del golfo di Napoli, ne aveva fatto oggetto di studio S. Delle Chiaie, che però si era limitato alla pubblicazione di ...
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notocorda
Giuseppina Barsacchi
Struttura impari situata dorso-medialmente nell’embrione dei Cordati, di cui costituisce il primo scheletro assile. I Cordati si dividono in due sottogruppi: gli invertebrati [...] e i Vertebrati. Dei Cordati invertebrati fanno parte gli Urocordati (Ascidie o Tunicati), nei quali la notocorda è ristretta in fase embrionale alla zona della coda per poi scomparire nell’adulto, e i Cefalocordati (anfiosso) nei quali la notocorda ...
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Biologia
La diminuzione del numero dei cromosomi nella meiosi. La divisione riduzionale è la seconda divisione meiotica che suddivide i cromosomi fra i due nuclei figli.
Con altro significato, lo sdifferenziamento [...] cellulare e la contrazione della massa corporea che si verifica in alcuni animali (Briozoi, Ascidie) in caso di condizioni sfavorevoli. botanica Scomparsa di un costituente di un apparato, per es., un costituente di un verticillo fiorale; per es., le ...
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autosterilità L’impossibilità di fecondazione tra gameti prodotti da un individuo ermafrodita (detto anche ermafroditismo insufficiente).
L’a. è dovuta: alla disposizione spaziale delle gonadi (lombrichi); [...] nella maturazione dei gameti (vari crostacei, molte piante), all’incompatibilità fisiologica a base biochimica tra i due gameti (le ascidie). Se maturano prima i gameti maschili si parla di proterandria, se quelli femminili di proteroginia. ...
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Biologia
Il riprodursi, in un organismo animale o vegetale, di parti, organi, tessuti traumatizzati o perduti, sperimentalmente o accidentalmente. Le prime osservazioni sulla r. risalgono al sec. 18° [...] Nelle oloturie, oltre l’evisceramento, per autotomia, si conosce la r. da frammenti. Nei Cordati è ben nota la r. nelle ascidie, per cui un ascidiozoo può essere rigenerato da frammenti di stolone, da un individuo cui sia stato asportato il segmento ...
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TALIACEI (lat. scient. Thaliacea; dal gr. Θαλεία, una ninfa marina)
Giorgio Schreiber
Tunicati pelagici dei mari caldi, a forma di otre o di fuso, liberi o aggregati in colonie transitorie. L'apertura [...] Pyrosomatidae e il genere Pyrosoma; colonie sessuate monomorfiche permanenti. Secondo alcuni autori sarebbero più affini alle Ascidie per la struttura della branchia, mentre per la disposizione delle aperture boccale e cloacale si ricollegano alle ...
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PINNOTERIDI (dal nome del genere Pinnotheres Latr., 1802, gr. πιννοτήρης, da πίννα "conchiglia" e τηρέω "custodisco", che Aristotele usò insieme con πιννοϕύλαξ; lat. scient. Pinnotheridae)
Angelo Senna
Famiglia [...] e caldi, che vivono commensali o semiparassiti nella cavità del mantello di Molluschi bivalvi o in quella branchiale di Ascidie; talora si tratta di semplice inquilinismo con Spugne, Corallarî, Anellidi, ecc. Alcune specie convivono sempre con un ...
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Botanica
Colonia temporanea o permanente di organismi unicellulari, all’inizio liberi l’uno dall’altro, i quali poi si riuniscono per una delle loro membrane. Per es., alcune Alghe verdi Protococcali. [...] vita religiosa in comune, sottoposti alla medesima regola (mentre l’anacoreta era solitario).
Zoologia
Aggruppamento coloniale delle Ascidie composte, di forma stellata, costituito da gruppi di individui (ascidiozoi) riuniti a rosetta intorno a un ...
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È quel ramo delle scienze biologiche che studia il processo di sviluppo d'un organismo dall'uovo, cioè la formazione dell'embrione. L'embriologia ha potuto svilupparsi soltanto dopo la scoperta del microscopio [...] che abbiamo riferito di E.B. Wilson (1903, 1904) su Dentalium, così come quelli di E.G. Conklin (1905) sull'ascidia, Styela partita, sono principalmente quelli che hanno messo in evidenza l'esistenza delle sostanze organo-formative nell'uovo, che il ...
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Anatomico e zoologo tedesco (Würzburg 1826 - Heidelberg 1903). Allievo di A. Kölliker e di R. Virchow a Würzburg, nel 1852-53 fu in Sicilia per studiare gli animali marini del Mediterraneo. Insegnò zoologia [...] intesa come ricerca delle basi materiali delle funzioni fisiologiche. Dopo le iniziali ricerche sugli animali marini (meduse, ascidie, celenterati, vermi, ecc.) si dedicò allo studio dei Vertebrati. Dimostrò (1861) che le cellule dei Vertebrati sono ...
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ascidia
ascìdia s. f. [lat. scient. Ascidia, dal gr. ἀσκίδιον, dim. di ἀσκός «otre, sacco», per la forma]. – In zoologia, genere della classe degli ascidiacei; nell’uso com., ogni individuo appartenente a tale classe.